"Una vita una storia": cartoline biografiche per commemorare le vittime della strage di Bologna

Ottantacinque storie che raccontano le vite di chi morì alla stazione di Bologna il 2 agosto 1980, distribuite in occasione del 36esimo anniversario

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Una cartolina con una frase e 85 storie. La frase è di Simonetta Saliera, Presidente dell’Assemblea legislativa, e da sola spiega tutto “Vogliamo la verità su tutte le stragi, ogni amnesia nasconde una sommaria amnistia”. Le storie sono quelle delle 85 vittime della strage alla Stazione di Bologna del 2 agosto 1980.

La cartolina, realizzata dall’Assemblea legislativa in collaborazione con l’Associazione famigliari vittime della strage di Bologna, è stata distribuita dai volontari dell’Associazione durante il corteo e le cerimonie di martedì prossimo, 36esimo anniversario della strage fascista alla stazione. "Ringrazio Cinzia Venturoli, ricercatrice e storica, per il lavoro di ricerca e di racconto che è riuscita a fare attraverso delle semplici cartoline illustrate: il progetto Una vita, una storia, infatti, ha il merito di dare finalmente una storia e un’identità personale a ciascuna delle vittime, sempre identificate nell’immaginario collettivo solo come un dato numerico”, ha spiegato Saliera aggiungendo che “conferire una storia a queste persone, così diverse e così uniche, significa dare loro quell’identità che è scomparsa per sempre sotto le macerie il 2 agosto 1980; ognuno di loro, chi per lavoro, chi per andare in vacanza, chi per attendere una persona cara in arrivo, chi per accompagnare qualcuno in partenza, si è trovato lì in quel preciso momento, un momento normale e ordinario della propria vita divenuto in un attimo un momento tragico e definitivo”.

Il 2 agosto 1980, a causa della strage, si contarono 85 vittime, che provenivano da 50 diverse città. Persone diverse per nazionalità, per professione, per età: i morti stranieri furono 9, 19 gli studenti, 5 gli insegnanti, 14 gli operai, 12 gli impiegati, 7 i pensionati, 11 le casalinghe, vi erano poi artigiani, militari, ferrovieri, tassisti, dirigenti, lavoratori appartenenti ad altre categorie e disoccupati. La vittima più piccola aveva 3 anni, la più anziana 86. 33 morti avevano una età compresa fra i 18 e i 30 anni, 7 fra i 3 e 14 anni.

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