Istruttoria pubblica
Si tratta di una forma di contraddittorio aperto al pubblico che può precedere l’adozione di atti normativi o amministrativi di carattere generale. L’effetto principale che produce è l’obbligo di motivare il provvedimento finale con riferimento ai risultati del dibattito pubblico.
L’istruttoria pubblica viene indetta dall’Assemblea su richiesta di almeno cinquemila persone che abbiano compiuto il sedicesimo anno di età e siano:
- cittadini italiani residenti in Emilia-Romagna;
- cittadini stranieri e apolidi regolarmente e continuativamente residenti da almeno un anno in un comune dell'Emilia-Romagna;
- altre persone che esercitano da almeno un anno la propria attività di lavoro o di studio nel territorio della regione.
La richiesta, scritta e motivata, deve essere presentata all'Ufficio di presidenza da un comitato promotore composto da non meno di venti cittadini. La raccolta delle firme deve avvenire su fogli in carta libera, vidimati dal Direttore generale, e sui quali è indicato il procedimento amministrativo per cui viene richiesta l’istruttoria. I fogli devono essere depositati nell'Ufficio di presidenza entro 15 giorni dalla scadenza del termine.
Verificata la regolarità delle firme e delle certificazioni, il direttore generale trasmette la richiesta al presidente che ne cura l'iscrizione all'ordine del giorno della seduta assembleare che deve obbligatoriamente tenersi entro 60 giorni dal deposito delle firme.
La durata dell'istruttoria non può, in ogni caso, superare i 30 giorni dalla prima seduta, salvo proroghe motivate.
Al termine dell’ultima seduta, il presidente redige una relazione sulle modalità di svolgimento, gli argomenti trattati e le eventuali proposte e che, una volta trasmessa all’Assemblea, viene acquisita come base del dibattito relativo all’oggetto dell’istruttoria.
La materia è regolata dalla legge regionale 34/1999 “Testo unico in materia di iniziativa popolare, referendum e istruttoria pubblica”..
(ultimo aggiornamento 7/03/2022)