Roberto Pagnani

Bologna 1970

img311.jpgVive a Ravenna, città in cui svolge la sua attività di artista. Cresciuto in un contesto familiare dedito al mondo dell’arte da più generazioni, è stato a contatto diretto con opere dei maggiori protagonisti dell’ambiente culturale informale europeo.

“Caro Roberto, quando a Ravenna l’arte contemporanea era considerata tabù e occuparsene era un rischio manicomio, da casa di tuo Nonno passavano Francesco Arcangeli, Mattia Moreni, Georges Mathieu, ecc. e nelle pareti di casa erano appesi l”Urlo del sole”, l’”Albero colpito dal fulmine” oltre a innumerevoli altri quadri di Moreni, di Dova, di Pannaggi, di Mathieu ecc. Come dimenticare poi la sua amicizia con Alberto Martini, storico e critico di prim’ordine uniti da un tragico destino. Né si può scordare l’incoraggiamento verso i giovani artisti che egli profuse con intelligenza e generosità. Credo sarebbe contento di vedere un nipote che si incammina per l’ardua strada dell’arte,  che  espone  dopo anni di ricerche pittoriche, consapevole di una tradizione del nuovo che ha il suo perno proprio  in  quegli anni cinquanta e sessanta quando il nostro paese cominciava a scuotersi di dosso il provincialismo di generazioni autarchiche che l’avevano isolato dall’Europa. Ed è proprio  in  quegli  anni  che  la  tua  pittura  cerca  le  sue  radici,  tra  informale  e  scrittura:  rivisitazione    in   chiave,   ‘inquietante’   come   tu    stesso    scrivi,   dai  colori  come  ‘macchie  plastificate  dalla  luce’.   Tanti auguri dunque per tutte le tue mostre con l’affetto che dimostrano da sempre i romagnoli un po’ “matti” nei confronti di coloro che corrono avventure.”

Così Giulio Goberti, in una lettera scritta in occasione di una mostra personale di Pagnani nel 2002 alla Galleria La Bottega di Ravenna, presenta l’opera del giovane artista. Espone in numerose manifestazioni e mostre fra cui  New York – I.10, Onishi Gallery di New York, 2007; Dievas_Dio, Amber Gallery Museum di Nida (Lituania), 2008; Casadicose, Nobodaddy 2008/9, Teatro Rasi di Ravenna, 2009; Parole&Onde, Il Vicolo, Galleria d’Arte Contemporanea di Cesena, 2010; Rotte, Autorità Portuale di Ravenna, 2011; Café Promenade, Ionian Lapsus Festival, Katelios (Grecia), 2011; Flotte, Gallery Copenhagen di Copenhagen (Danimarca), 2012; Astrazioni, Galleria Ninapì di Ravenna, 2012; Fino alle Colonne d’Ercole e ritorno, Pescherie della Rocca di Lugo, 2013; Altrove, Galleria del Carbone di Ferrara, 2013; Asylum, Alma Mater Gallery di Sofia (Bulgaria), 2014. Blooming, Galleria Vibra di Ravenna, 2015, La Natura è un Tempio, Palazzo del Bargello di Gubbio, 2015; Friends- Free Ends, Officina delle zattere di Venezia, 2015; Lemures, Crisalide XIII, Masque teatro, Forlì, 2016.

E’ tra i fondatori di Topoi05, un gruppo culturale nato nel 2005 come sodalizio di persone di diverse formazione e discipline ed è composto da pittori, scultori, letterati, filosofi e musicisti. Indaga tutti quei luoghi (topoi) della cultura che interessano i partecipanti, realizzando mostre, concerti, pubblicazioni.

Numerose sono anche le sue collaborazioni con il  mondo del teatro e  della  musica  come,  ad  esempio,  la realizzazione di scenografie. Nel 2011  ha realizzato   le scene per lo spettacolo musicale del pianista Matteo Ramon Arevalos (testo di D. Settevendemie), dal titolo CaFFFè Promenade per il Teatro Mouffetard di Parigi. Nel 2013 ha realizzato l’installazione pittorica per il concerto Sérimpie per Piano (M. R. Arevalos) e Ondes Martenot (B. Perrault) tenutosi al Temple Neuf di Strasburgo. Nel 2017 ha curato le scenografie all’Oratorio San Filippo Neri di Bologna per il Festival di Musica Contemporanea MICO e poi ha realizzato degli elementi polimaterici, per piano preparato, per il concerto di M. R. Arevalos dal titolo Metamorphosis, tenutosi al Teatro Alighieri, in occasione del Ravenna Festival.

 

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Odisseo X 2012 tecnica mista su tela cm 100x100