Adriano Avanzolini

Bologna 1945

img20.jpgAdriano Avanzolini vive e lavora a Bologna, città dove   ha compiuto gli studi all’Accademia di Belle Arti sotto la guida di Umberto Mastroianni, integrati con l’esperienza laboratoriale che ha condotto dal 1965 al 1968 negli spazi del Collegio Angelo  Venturoli, in virtù della borsa  di studio conferitagli. Le esposizioni pubbliche delle sue opere sono iniziate alla fine degli anni sessanta con una mostra alla Galleria il Cenacolo di Vicenza. Sono di quel periodo le prime realizzazioni con la tecnica del calco dal vivo su gruppi di figure, nelle quali ogni scena è parte di un racconto ripescato dalla vita, dal passato o dal “futuro” o da una microstoria del presente. Le sue sculture collegano mondi distanti, ma non differenti, che pur non tradendo l’idea classica della scultura, la attualizzano attraverso una ricerca formale rigorosa.

Si tratta di ricostruzioni o ambientazioni nelle quali viene messa in evidenza la resistenza dell’uomo, la cui vita è pervasa dai problemi della contemporaneità, carica di ambiguità e illusioni. Sono storie costruite in terracotta, materia duttile che restituisce perfettamente la forma di un corpo, proprio come fosse vivo e intriso di impulsi, così da definire un racconto senza veli.

E’ del 1975, nell’immediatezza della morte di Pier Paolo Pasolini, il gruppo scultoreo realizzato con la stessa tecnica, in terracotta dipinta, a grandezza naturale, volto a dichiarare e documentare un sentimento forte ispirato da quel tragico evento, opera anch’essa rappresentativa di una condizione umana più che descritta, simbolica. Un documento collocato dalla forma nello spazio e nel tempo, esposto soltanto di recente, nel 2015, in più sedi e riletto dalla sensibilità artistica di Beatrice M. Serpieri, Ivano Adversi e Andrea Samaritani, da cui, con progetto a cura di Graziano Campanini, è stato realizzato il libro-documento “Perfetta solitudine. In morte di Pier Paolo Pasolini”. La ricerca di un linguaggio comune, di piena leggibilità dell’impegno artistico attraverso sculture potentemente simboliche ha condotto Adriano Avanzolini ad arricchire la sua sintassi espressiva con opere di grandi dimensioni dove i simboli croce, spada, scala, ottagono, vaso, accostati e sovrapposti ad altri simboli, contribuiscono a trasmettere l’umana inclinazione alla trascendenza.

Adriano Avanzolini ha fatto parte dal 1977 del Gruppo dei Celebranti, con la guida critica di Franco Solmi, partecipando alle mostre d’arte del Gruppo; nel 1981 ha co-fondato il Gruppo di ricerca definito “La pittura a tre Facce” (Avanzolini, Chinni, Mundula), proponendo in termini anche teorici l’idea di un matrimonio tra pittura e  scultura  per  giungere  ad  una dimensione neutrale, incrociando bidimensionalità e tridimensionalità.

Un interessante spaccato della sua personalità artistica lo si legge nelle opere su carta, nella tensione verso l’equilibrio tra pensiero e forma che esprime l’atteggiamento classico con cui Avanzolini incontra la materia ricercando una sintesi che disciplini l’ordine dell’apparire in una apertura verso varie possibilità e collegamenti tra mondi diversi non contrapposti. Sono proposte di scrittura visiva che seguono un ritmo interiore.

Numerose le partecipazioni a mostre collettive, tra le quali si possono ricordare le presenze significative alla Galleria d’Arte moderna di Suzzara, alla Galleria d’Arte Moderna di Bologna, a quelle di Arezzo, Ancona, Maubeuge, al Gran Palais di Parigi, al Museé des Augustins di Toulouse, alla Fondazione Tito Balestra di Longiano, alla Pinacoteca di Bologna fino  alla più recente dedicata alla Fondazione Collegio Angelo Venturoli, nelle sedi espositive di Bologna e Crespellano.

Le mostre personali che dal 1969, con la prima alla Galleria Il Cenacolo di Vicenza, lo vedono presente sul territorio nazionale, vengono allestite in spazi privati come la Galleria Cristofori di Bologna, la Galleria Pananti di Firenze, e soprattutto in sedi pubbliche di grande importanza come la Galleria Comunale di Arte Moderna di Bologna, l’Istituto di Cultura Casa Cini di Ferrara, il Museo Lercaro di Bologna, la Chiesa di S.Apollinare di San Giovanni in Persiceto, l’Opera Pia Poveri Vergognosi di Bologna.

img26.jpg
Approdo 2013 terracotta dipinta cm 63x63x34 opera esposta nella mostra: “Adriano Avanzolini. Il sentimento del mondo” 2013. Casa Frabboni, San Pietro in Casale, Bo.