Trasporti Ravenna. Bertani (M5s): no a costi maggiorati per abbonamento treno più bus di società diverse

La modifica del servizio lungo la linea Lavezzola-Lugo-Faenza, che prevede la gestione di Trenitalia per i treni e di Start per gli autobus, penalizza gli utenti interessati a una sola tratta

17/02/2017 14:25

La modifica del servizio ferroviario lungo la linea Lavezzola-Lugo-Faenza, che, da gennaio 2017, prevede l’impiego di servizi di società diverse, Trenitalia per i treni e Start per gli autobus, e di conseguenza la soppressione di alcune corse con autobus sostitutivi garantite in precedenza da Trenitalia, non deve avere conseguenze penalizzanti per gli utenti interessati a una sola tratta.

Lo afferma Andrea Bertani (M5s) in un’interrogazione rivolta alla Giunta regionale, dove ricorda che Trenitalia impiega un servizio a chilometraggio, mentre Start di tariffazione a zone, per cui tragitti della stessa lunghezza diventano più costosi se comprendono più “zone”. C’è quindi disparità – commenta il consigliere – fra i costi sostenuti ieri e quelli di oggi, mentre “in più occasioni la Regione ha dato rassicurazioni sul fatto che non si sarebbero registrati aumenti o difformità di trattamento per gli utenti della linea ferroviaria”.

“Questa situazione – aggiunge – è inaccettabile perché obbliga i viaggiatori, interessati alle sole corse realizzate lungo il percorso precedentemente svolto, a pagare un abbonamento più alto comprensivo di servizi non richiesti e che non utilizzeranno mai”.

Rispondendo, infatti, a diversi atti ispettivi su questa situazione, – riferisce Bertani – l’assessore regionale ai Trasporti, Raffaele Donini, avrebbe affermato, tra l’altro, che “… Per alcune decine di abbonati, invece, tale opportunità sarà accompagnata, sì, da un aumento del costo dell’abbonamento mensile di 9 euro, prevedendo però, come detto, la possibilità di prendere molti più mezzi a disposizione con lo stesso titolo di viaggio”.

“Bisogna tuttavia evidenziare – spiega il consigliere – che fra le ‘decine di abbonati’ a cui l’assessore ha fatto riferimento rientrano, per esempio, gli studenti che utilizzano la tratta di 10 chilometri dalla frazione di Granarolo faentino a Faenza, che, fino a dicembre 2016, pagavano 28,50 euro per questa tratta e che oggi, per lo stesso servizio, svolto da due soggetti diversi, hanno un costo di 38 euro: in sostanza, questi studenti, interessati esclusivamente alle corse per e dal centro città, sono obbligati a pagare una cifra maggiorata di oltre il 33% rispetto a quella sostenuta in precedenza, visto che questo tragitto  attraversa due zone tariffarie Start. “Di qui – aggiunge – un costo complessivo più elevato per un abbonamento che offrirebbe certamente servizi ulteriori rispetto a quelli fruibili attraverso il precedente abbonamento, ma ai quali gli utenti non sono interessati”, oltre al fatto che “ai costi maggiorati dell’abbonamento si aggiunge quello della tessera di durata quinquennale per il servizio Mi Muovo”, nel caso dell’abbonamento bus+treno.

Bertani invita quindi la Giunta a definire con l’Agenzia d’ambito locale per la mobilità, Start Romagna e Trenitalia forme di abbonamento limitate al percorso relativo alle tratte servite dal treno e dalle precedenti corse sostitutive di autobus, con costi corrispondenti a quelli del precedente abbonamento ferroviario, e chiede che gli utenti siano rimborsati delle spese maggiorate per un servizio analogo al precedente.

Infine, il consigliere suggerisce di gestire la tratta in questione con corse ferroviarie Tper o, almeno, alcune corse lungo la linea Lavezzola-Lugo-Faenza, analogamente a quanto accade con altre corse Tper lungo diverse linee.

(Tutti gli atti consiliari – dalle interrogazioni alle risoluzioni, ai progetti di legge – sono disponibili on line sul sito dell’Assemblea legislativa al link: http://www.assemblea.emr.it)

 

(Antonella Celletti)

 

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