CONSULTA EMILIANO-ROMAGNOLI NEL MONDO. AVANTI CON LA RIFORMA: IN COMMISSIONE PARERE FAVOREVOLE DI PD-SEL A ARTICOLATO, NO DI LN E MS5. “VISIONI ALTERNATIVE”

CONSULTA EMILIANO-ROMAGNOLI NEL MONDO. AVANTI CON LA RIFORMA: IN COMMISSIONE PARERE FAVOREVOLE DI PD-SEL A ARTICOLATO, NO DI LN E MS5. “VISIONI ALTERNATIVE”

18/05/2015 16:40

Seduta congiunta della prima (Bilancio, Affari generali e istituzionali) e della quarta commissione (Politiche per la salute e politiche sociali), presiedute rispettivamente da Massimiliano Pompignoli e Paolo Zoffoli, per esaminare il testo del nuovo progetto di legge sulla Consulta degli emiliano-romagnoli nel mondo, presentato dal Pd e intitolato “Diritti di cittadinanza e politiche di coesione globale tramite la valorizzazione delle relazioni tra gli emiliano-romagnoli nel mondo”.

Posizioni nettamente alternative tra commissari di maggioranza e opposizione: Pd e Sel hanno infatti espresso parere favorevole all’articolato, contrari Ln e M5s, che ha presentato un proprio progetto di legge che prevede la cancellazione della Consulta.

I temi affrontati dal testo, illustrati dalla relatrice Roberta Mori (Pd), sono quelli del “rafforzamento della Consulta” e di un suo “maggiore protagonismo”, da ottenere attraverso “l’incardinamento” di questo organismo “nell’ambito dell’Assemblea legislativa, con un potenziamento del principio di cittadinanza e una forte apertura a quello di inclusività”.

“Cambia la governance della Consulta- ha spiegato Mori- dove sarà replicato lo schema di equilibrio della rappresentanza proprio delle commissioni, con l’elezione, fra i consiglieri regionali, di un presidente e di due vicepresidenti. Oltre a questo, si prevede di strutturare un collegamento forte con la nuova emigrazione, anche in forma temporanea, proprio per poter leggere questo fenomeno in una forma dinamica”.

La relatrice ha poi parlato di “tempi stringenti”, perché la scadenza della Consulta è prevista per il prossimo 28 maggio, e ha presentato i primi 22 emendamenti, tutti accolti a maggioranza, per lo più correzioni formali al testo, tranne l’ultimo, che aggiunge l’articolo 23 ai 22 che compongono il progetto di legge: si tratta della “dichiarazione d’urgenza” del provvedimento, che entrerà quindi in vigore il giorno successivo alla sua pubblicazione sul Bollettino ufficiale telematico della Regione (Burert). Per gli altri emendamenti, si dovrà aspettare la seduta assembleare, anche perché sono attesi i suggerimenti dei “consultori” dall’estero, con cui si prevede nei prossimi giorni un confronto in videoconferenza.

Mori ha anche riconosciuto che in Assemblea legislativa ci sono “visioni drasticamente alternative” sul futuro della Consulta, tema ripreso nei successivi interventi di Pompignoli (Ln), che è stato nominato relatore di minoranza, e di Andrea Bertani (M5s).

Per Pompignoli l’unica soluzione è abolire la Consulta, così come definito in una risoluzione della Lega nord, “poiché in Regione- afferma- già altri organi possono occuparsi dei suoi compiti”. Critiche del consigliere anche sul ritardo con cui sono stati distribuiti gli emendamenti e la documentazione dell’attività della Consulta: “Ritardo- ha concluso- che ci impedisce di valutarli appieno”. Altro punto toccato quello dell’assegnazione della Consulta alla commissione Parità e diritti: a parere di Pompignoli, infatti, sarebbe la prima commissione, Bilancio, Affari generali e istituzionali, ad averne le competenze. Tesi non condivisa da Mori, che ha ribadito come tra i temi di interesse della commissione Parità e diritti ci siano, tra l’altro, “i diritti di cittadinanza e delle persone declinati dalla Carta dei diritti fondamentali dell’Unione europea di Nizza” e quindi il fatto che “la Consulta possa a ragione essere ricompresa fra le sue competenze”.

Bertani (M5s) ha citato il progetto di legge del proprio Gruppo che, prevedendo la cancellazione della Consulta, non intende togliere importanza ai temi trattati dal provvedimento di legge, ma prevederne modi di attuazione diversi, che evitino “i grossi sprechi e i mancati controlli di questi anni, utilizzando strutture che già esistono, anche esterne alla Regione”. Bertani ha puntato il dito su una Consulta “utilizzata anche per convogliare i consensi degli emiliano-romagnoli all’estero alle elezioni politiche”. Valutazione stigmatizzata da Gian Luigi Molinari (Pd), che ha ribadito come sia difficile spiegare cosa rappresenti la Consulta per gli emigrati emiliano-romagnoli: “Lo spirito che ha mosso la Consulta finora e che spero possa muoverla nel futuro non è certo la ricerca di voti”. Di qui, il richiamo a liberarsi dalle “facili analisi, anche se oggi- a suo parere- è opportuno un approccio diverso, fare altre scelte politiche e quindi procedere a una riforma della Consulta”.

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