Silvano Chinni

Loiano (Bo) 1946 - Bologna 2011

img91.jpgSilvano Chinni nasce a Loiano (Bologna) il 9 marzo  1946, si diploma nel 1969 presso l’Accademia di Belle Arti di Bologna, dove ha insegnato dal 1970 Storia dello Spettacolo e Storia dell’architettura teatrale.

Anni ’70: esperienze analitico-concettuali volte alla destrutturazione del codice pittorico.

Personali a Bolzano (1975); Firenze e Bologna (1976); Padova, Firenze e Napoli (1978).

Nel 1975 è invitato alla X Quadriennale d’Arte di Roma. Espone inoltre in rassegne a Forlì presso la Galleria Comunale d’Arte Moderna e Contemporanea, Palazzo Albertini (1977); Ferrara, Galleria Comunale d’Arte Moderna, Palazzo dei Diamanti e a Malo (Vicenza), Museo Laboratorio Casa Bianca (1978).

Dal 1978 oggetti e pitture, relazionati tra loro in ambientazioni, evidenziano nell’uso di materiali e tecniche diversificate “luoghi e stili” ripresi dal dizionario della Storia dell’Arte, dove l’enigma sollecita risposte all’immaginario in un viaggio  mentale  ormai  privo  di  centro:  Suicida- to (1978) e Trip (1979), lavori esposti presso la Galleria Fabjbasaglia di Bologna nel 1980.

L’oggetto-pittura Pieghevole da viaggio del ‘79 dà inizio  ai manufatti di pittura tridimensionale caratterizzanti la produzione dell’autore negli anni ‘80 dove il telaio, persa la funzione di supporto inerte, non si adatta più al formato del quadro ma alla forma dell’opera. Tali opere saranno presenti in rassegne a Gavirate, Chiostro di Voltorre e Suzzara, Galleria Civica d’Arte Contemporanea (1980) al Centro Cantoni di Legnano (1981), L’oggetto manifesto, ovvero la nuova scultura italiana. Opere analoghe verranno presentate sempre nel 1981 in una personale dal titolo Gonfio d’azzurro allo Studio Cavalieri di Bologna. Memore dell’esperienza precedente Silvano Chinni dal 1982 al 1985 costituisce con Adriano Avanzolini e Giovanni Mundula il Gruppo de « La pittura a tre facce», anticipatore delle più recenti istanze di oggettualità pittorica.

La prima mostra del gruppo La pittura a tre facce, ovvero la nuova dimensione plastica viene inaugurata nel 1982  a Bologna nell’Ex Magazzino del Carbone, uno spazio

«utilizzato ad arte» esclusivamente per quell’occasione; seguiranno una serie di esposizioni in gallerie pubbliche e private, curate dagli stessi autori, tra le quali si ricordano

 

 

 

 

 

 

 

quelle di Ferrara presso la Galleria Comunale d’Arte Moderna, Palazzo dei Diamanti (1983); Bologna Circolo Artistico ITERARTE (1984); Suzzara, Galleria Civica d’Arte Contemporanea (1985).

Per notizie più dettagliate inerenti all’attività e alle motivazioni di lavoro del Gruppo si rimanda ai cataloghi usciti in quegli anni.

Il lavoro della seconda metà degli anni ‘80 si caratterizza  per una marcata preferenza della superficie sagomata a pieno campo, in graduale sostituzione dell’elemento segnico- plastico precedente.

Opere in tal senso vengono esposte nel 1986 nella personale Viaggiatore solitario alla Galleria Comunale d’Arte Moderna di Bologna, a Padova alla XIV Biennale del Bronzetto, nel’97 alla Triennale di Bologna a Villa delle Rose, Linea della ricerca artistica, 1965-1995 Bologna. E ancora alla Triennale di Bologna nel 2000, Questione di segni presso le Sale Museali del Baraccano.

Le persistenti trasformazioni dello «Spazio-Immagine» suggeriscono all’autore, alla fine degli anni ‘80 i «Corpi struttura» nei quali prevarrà, di contro al dispendio espressivo del nomadismo precedente, una componente operativa di sintesi e di rigore nelle «declinazioni del corpo», estesa anche al mezzo fotografico.

Tali esperienze hanno trovato spazio tra l’altro nelle partecipazioni ad Osaka alla “Triennale ‘92” per la Scultura e alla «Triennale ‘93» per la Pittura e nel 2002 con la personale Corpus, oris, anche le declinazioni del corpo presso la Galleria Comunale d’Arte Contemporanea di Castel San Pietro Terme. Nelle installazioni-ambiente con performances Muta cum figuris, 2007, Requiem, in memoria di Ustica, 2008 e Le vacanze di Odisseo, anche opera di opere,2012 , personali- laboratorio inaugurate a Bologna presso le Sale Refettorio dell’Ex Convento di San Mattia dell’Istituto Storico Parri, l’artista, oltre a conservare intenzionalità estetiche già presenti nelle concezioni ambientali a partire dal ’78, propone inoltre in modo eclettico opere di periodi differenti riunite sotto un unico contesto tematico-ambientale. L’artista muore a Bologna il 6 agosto 2011.

Bibliografia essenziale: Segnalati Bolaffi 1981, Torino, 1981;

S. Chinni, La pittura a tre facce, Post peinture-tableau. Indicazioni anni ’80, Bologna, 1984; Segnalati della Scultura 1985, Torino, 1985; R. Pasini, Linee della ricerca artistica, 1965-1995. Bologna, Bologna, 1997; G. Di Genova, Storia dell’Arte Italiana del ‘900, Generazione Anni Quaranta, vol. 7, Bologna, 2007 e vol. 8, Bologna, 2009; S. Chinni, Le vacanze di Odisseo, Campanotto Editore, Udine, 2010.

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Senza titolo 1996 olio e acrilico su juta e legno cm. 37,5x116,5x7 Donazione eredi Silvano Chinni