Trasparenza VS Privacy. Riflessioni dopo il d.lgs. 33 del 2013
06.02.2015
Trasparenza e privacy sono due diritti compatibili? Questa è la domanda alla quale il Difensore civico regionale Gianluca Gardini ha voluto rispondere con un convegno il 30 gennaio scorso per riflettere sulle conseguenze del decreto legislativo 33 del 2013, più comunemente conosciuto come decreto Trasparenza.
Sono intervenuti studiosi di grande rilievo nazionale come Mario Savino dell’Università della Tuscia, Enrico Carloni dell’Università di Perugia e Augusto Barbera dell’Alma Mater Studiorum di Bologna, e addetti ai lavori come Francesco Merloni, componente dell’Autorità nazionale anticorruzione, e Licia Califano, della Autorità Garante per la protezione dei dati personali.
Il rischio di costante conflitto tra due diritti fondamentali che vengono in rilievo e, molto spesso, trovano origine nel rapporto tra autorità pubbliche e cittadini fa di trasparenza e privacy due temi di grande interesse.
"L'obiettivo di fondo del convegno" - ha affermato Gardini - "è provare a individuare un centro di gravità permanente – o quantomeno certo - tra privacy e trasparenza, che vada oltre le regole emergenziali e la congiuntura storica." "Con il decreto Trasparenza (d.lgs. 33/13)" - ha aggiunto il Difensore civico -" il legislatore nazionale ha fissato la prevalenza, una volta per tutte e per tutte le pubbliche amministrazioni, del valore-trasparenza sul valore-riservatezza, al fine di un efficace controllo sull'uso del potere e delle risorse pubbliche. Si tratta di una scelta politica come tante altre, sindacabile solo sul piano politico, non sul piano della legittimità. Ciò che riesce più difficile comprendere" - ha concluso Gardini - "è come questa prevalenza ex lege possa poi essere conciliata, se non a prezzo di un’evidente contraddizione logica, con “il rispetto dei principi sul trattamento dei dati personali”, fissato dal medesimo decreto".
Gli atti del convegno sono in fase di elaborazione, saranno pubblicati in questa pagina non appena ultimati.