Il video di Asmaa

"Voglio darvi un messaggio. Io andrò a piazza Tahrir il 25 gennaio: se avete onore, venite anche voi. Parlate con i vicini, con la famiglia, con gli amici: e venite. Dite a tutti che vogliamo essere liberi. Chi rimane a casa sarà colpevole".

La novità non stava nell’utilizzo di internet ma nel fatto che a farlo era una ragazza giovane, con il velo e che lanciava un messaggio semplice e diretto, si assumeva una responsabilità e, cosa ancora più dirompente, lanciava una sfida agli uomini tradizionalisti egiziani: "A quelli che sostengono che le donne non dovrebbero manifestare perché potrebbero essere picchiate dico: venite in piazza a difendermi. Se siete uomini davvero, venite con me il 25 gennaio. Fino a quando direte che non c'è speranza non ci sarà speranza: ma se venite con noi la speranza ci sarà".

"Avevo provato già a novembre a mettere un video su YouTube". racconta Asma, "ma non lo avevano visto in tanti. Questa volta ha cominciato a girare su internet e sui cellulari. Ho cominciato a ricevere sms di sconosciuti, perché avevo lasciato il nome e il numero di telefono. Dicevano: "Ci sarò". Poi la gente ha preso a fermarmi e a chiedermi se ero la ragazza del video. Un giorno ho visto un volantino con la mia faccia e le mie parole: non sapevo chi lo avesse fatto, ma ero io. E mi sono detta "mio Dio cosa ho fatto?". Gandhi diceva: "All'inizio ti ignoreranno, poi rideranno di te, poi ti combatteranno: e alla fine tu vincerai". Noi vinceremo".

 

 

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