L'opposizione democratica in Venezuela, Premio Sakharov 2017
- Il Parlamento europeo premia i rappresentanti dell’opposizione al Presidente Maduro
I rappresentanti dell’opposizione al presidente Nicolas Maduro in Venezuela hanno ricevuto a Strasburgo il Premio Sakharov per la libertà di pensiero. “Il premio è per tutti i venezuelani nel mondo”, ha detto il Presidente del Parlamento europeo Antonio Tajani, sottolineando il peggioramento della situazione dei diritti umani in Venezuela e chiedendo “il ritorno a libere elezioni con la partecipazione di tutti affinché il popolo venezuelano possa decidere del proprio futuro”.
- Il contesto
Dal 2014 il Venezuela è afflitto da recessione economica e iperinflazione, che hanno determinato il collasso dei servizi sanitari e dell'istruzione e una scarsità di cibo e di medicinali, generando violenza e insicurezza.
Il tasso di malnutrizione tra i bambini si trova a livelli critici in alcune regioni e la crisi attuale ha determinato spostamenti senza precedenti della popolazione che le Nazioni Unite stimano in 3,4 milioni nell'intera regione, di cui oltre 1,1 milioni in Colombia, più di 506 000 in Perù e 221 000 in Ecuador. Molte altre persone sono fuggite in altri paesi del Sudamerica, dei Caraibi e dell'America centrale. Si tratta del più grande flusso migratorio mai registrato in America latina.
- Il significato del conferimento del Premio Sakharov
Il Parlamento europeo, annunciando l'attribuzione del premio Sakharov 2017, ha voluto esprimere il totale sostegno all’Assemblea Nazionale del Venezuela, eletta democraticamente e lanciare un appello per una transizione pacifica verso la democrazia.
"Oggi abbiamo il dovere di denunciare, ancora una volta, l’inaccettabile situazione del Venezuela. La dittatura di Maduro - ha concluiso Tajani - ha privato i cittadini venezuelani dei loro diritti fondamentali, facendo precipitare il paese in una spirale di crisi economica, sociale, istituzionale e umanitaria»
"Trasformeremo questo premio in fiori da portare sulle tombe dei venezuelani. Al contrario di coloro che sono illegalmente al potere in Venezuela adesso e che usano le armi per schiacciare la costituzione e le leggi delle repubblica, noi vogliamo la pace. Non cerchiamo vendetta ma giustizia”, ha detto Antonio Ledezma, sindaco di Caracas, che adesso vive in esilio in Europa. “Questo premio ci dà più energia per continuare la lottare per i valori e i principi della democrazia”, ha aggiunto.
- La crisi politica e la dittatura di Maduro
In questi anni di grave difficoltà economica il Paese è anche sprofondato in una crisi politica: il partito al potere, guidato dal Presidente venezuelano Nicolas Maduro, ha continuamente limitato lo Stato di diritto e l'ordine costituzionale e nel marzo 2017 la Corte suprema ha tolto il potere legislativo all'Assemblea nazionale eletta democraticamente. Julio Borges, presidente dell'Assemblea nazionale, ha riassunto la situazione in Venezuela con queste parole: "Non è solo un scontro politico in Venezuela. È uno scontro vitale ed esistenziale basato sui valori."
Nello stesso tempo, il numero dei prigionieri politici è salito a oltre seicento: tra i prigionieri politici figurano leader di primo piano dell'opposizione quali Leopoldo López, Antonio Ledezma, Daniel Ceballos, Yon Goicoechea, Lorent Saleh, Alfredo Ramos e Andrea González.
- L'ascesa di Juan Guaidó nei primi mesi del 2019
Juan Guaidó, presidente dell'assemblea nazionale controllata dall'opposizione, si è dichiarato presidente ad interim del Venezuela il 23 gennaio 2019, nel tentativo di estromettere il presidente Nicolás Maduro. Guaidó è stato riconosciuto come presidente legittimo del Venezuela da diversi paesi, tra cui Stati Uniti, Colombia, Argentina, Brasile, Cile e Canada.
Negli stessi giorni il Parlamento europeo ha riconosciuto Juan Guaidó come legittimo presidente ad interim del Venezuela, conformemente alla Costituzione venezuelana: in una risoluzione non vincolante, adottata con 439 voti a 104 e 88 astensioni, i deputati hanno espresso così il loro pieno sostegno all'Assemblea nazionale, "l'unico organo democratico legittimo del Venezuela, i cui poteri devono essere ripristinati e rispettati, comprese le prerogative e la sicurezza dei suoi membri".
- Gli aiuti dell'UE a sostegno del Venezuela
Nel corso degli anni, gli aiuti dell'UE hanno sostenuto i gruppi più vulnerabili, quali i bambini al di sotto dei cinque anni, le donne in gravidanza e in allattamento, gli anziani e i gruppi indigeni.
Inoltre l'Unione europea continua ad adoperarsi attivamente per una soluzione della crisi multidimensionale che colpisce il Venezuela, riconoscendo che una tale soluzione può essere solo politica e pacifica e che deve essere promossa dai venezuelani. Il 7 febbraio 2019 è stato istituito il Gruppo di contatto internazionale con il chiaro obiettivo di consentire l'erogazione urgente di assistenza in conformità ai principi umanitari internazionali, nonché di stabilire le garanzie necessarie per un processo elettorale credibile in Venezuela.
Il costante peggioramento della crisi sociale ed economica in Venezuela ha indotto la Commissione europea a stanziare a Marzo 2019 ulteriori 50 milioni di euro di aiuti di emergenza a sostegno dei venezuelani più bisognosi, portando così gli aiuti erogati complessivamente dall'UE a partire dal 2018 a 117,6 milioni di euro.
L'Alta rappresentante/Vicepresidente Federica Mogherini ha dichiarato: “L'Unione europea rimane in prima linea per quanto riguarda la mobilitazione internazionale a sostegno del popolo venezuelano. Stiamo operando per rafforzare la cooperazione internazionale al fine di garantire che gli aiuti umanitari, incluso questo nuovo impegno, raggiungano le persone bisognose all'interno come all'esterno del Venezuela in modo imparziale e attraverso canali indipendenti, senza alcun tentativo di politicizzare l'erogazione degli aiuti".