La Repubblica democratica del Congo oggi....

guerraLa Repubblica Democratica del Congo è lo stato più grande e popoloso dell’Africa centrale, confina con il Congo Brazzaville a ovest, la Repubblica Centrafricana e il Sudan a nord, l’Uganda, il Rwanda, il Burundi, la Tanzania a est, con la Zambia e l’Angola a sud. Nella Repubblica Democratica del Congo convivono almeno 250 gruppi etnici, tra i più numerosi vi sono i Kongo, i Luba e i Mongo. La varietà di culture e società presenti nel paese si rispecchia nell’ampia gamma di lingue utilizzate, tra cui lingala, kikongo, swahili e thsiluba, riconosciute come ufficiali al pari del francese.

Già noto come Congo Belga (1908-1960) e come Zaire durante la dittatura di Mobutu (1965-1996), la Repubblica Democratica del Congo nasce nel 1997ed è governata secondo la Costituzione del 2005 che la descrive come repubblica presidenziale democratica e rappresentativa. Dopo la trentennale dittatura di Mobuto è divenuto presidente Jospeh Kabila, in carica dal 2001. Le ultime elezioni politiche congolesi lo hanno visto trionfare per ben tre volte (nel 2001, 2006 e nel 2011) e sono coincise con forti scontri e tensioni lungo tutto il paese, al pari di accuse di brogli. Sono state internazionalmente riconosciute da parte dei militari, dei servizi di intelligence e di polizia gravi violazioni dei diritti umani in tutto il paese, compresi frequenti arresti arbitrari, tortura, maltrattamenti e violenze sessuali, oltre a crescenti restrizioni alla libertà di stampa e minacce o aggressioni nei confronti di difensori dei diritti umani.

La Repubblica Democratica del Congo non mai vissuto un periodo di pace duraturo e stabile. È dal 1996, infatti, che la guerra imperversa nelle regioni orientali del paese provocando una sequela di orrori e morti senza fine. Si tratta senza dubbio di uno dei conflitti più cruenti che il mondo abbia conosciuto negli ultimi cinquant’anni: secondo alcune stime le vittime sarebbero ormai più di cinque milioni e a questo si aggiunge un carico di sofferenze impossibile da quantificare. Il 2013 per il Congo é stato un anno particolarmente difficile: iniziato con la ribellione del Movimento 23 Marzo nell’est del paese, si conclude con un tentativo di colpo di Stato del Pastore Paul Joseph Mukungubila, il Profeta di Dio.

Accuse di incapacità e inettitudine provengono dal principale partito d’opposizione, ormai posto in una posizione di semi clandestinità, il Movimento di Liberazione del Congo (MLC) di cui leader, Jean Pierre Bemba, é sotto processo presso il Tribunale dell’Aia con l’accusa di crimini contro l’umanità commessi nel 2004 nella Repubblica Centroafricana.

La commissione elettorale della Repubblica Democratica del Congo ha fissato per il 27 novembre 2016 le prossime elezioni presidenziali e legislative. L’opposizione e gli osservatori internazionali avevano chiesto con urgenza una decisione sulla data dopo le violenze scoppiate nel paese contro la riforma della legge elettorale, che prevedeva l’organizzazione di un censimento prima di stabilire future elezioni. Il Presidente però sta cercando di utilizzare la situazione di instabilità interna per prorogare il proprio mandato ben oltre il termine.

A causa dell’incontrollabile situazione ad est e della forte presenza di corruzione a livello governativo e amministrativo, la Repubblica Democratica del Congo è ad oggi relegata al 187esimo posto nell’indice di sviluppo umano, ultimo paese della lista.

Per approfondire leggi il Report di Amnesty International 2015-2016 sul Congo

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