Youkali: un'isola che forse c'è...

intervista all'associazione Youkali

bimbi di YoukaliC’erano una volta… tanti bambini, tutti provenienti da paesi diversi, che si divertivano ad ascoltare una maga raccontare favole. Un giorno la maga decise che ora toccava a loro raccontare le loro storie e così anche i bimbi iniziarono a scrivere dei propri paesi, delle diverse usanze, dei loro viaggi. In questo modo cominciarono davvero a conoscersi e ad ascoltarsi l’un l’altro...

Sembra l’inizio di una favola, ma fortunatamente non lo è. E’ la storia -vera- dell’associazione Youkali – il nome deriva da una canzone di Kurt Weill ed indica tra l’altro “un’isola che non c’è”. Invece Youkali esiste ormai da 8 anni, ed è considerata “un’isola che non c’è” proprio perché è nata con l’intento di far emergere giovani artisti musicali e teatrali che avrebbero avuto difficoltà a farsi notare. L’associazione inizia infatti il suo cammino con spettacoli teatrali e musicali, fino alla svolta con una chiamata di Radio Città del Capo che propone alle socie – Simona Sagone e Maria Pia Sotgia- di fare una trasmissione radiofonica per bambini. “Io l’avevo già fatto al liceo, ma si trattava comunque di un’esperienza nuova che ci ha messo alla prova” spiega Simona. “E abbiamo cominciato così a fare Il Polverone magico che raccoglie un po’ le favole da tutto il mondo. Siamo partiti da Gianni Rodari, le fiabe che ascoltavo io da bambina, e poi abbiamo iniziato ad analizzare le fiabe tradizionali da tutte le parti del mondo”. Il Polverone magico è iniziato così: una puntata speciale per Natale e poi è diventato un appuntamento fisso: ogni domenica su Radio Città del Capo i bambini potevano viaggiare per mondi sconosciuti e fantastici ascoltando la voce di maga Rossina – che poi è la stessa Simona che, in effetti, i capelli rossi ce li ha ed è anche un po’ maga visto che è riuscita a portare avanti e ad ampliare tale progetto.

Un concorso per fantastorie- Infatti dopo aver raccontato fiabe su fiabe, lei e la sua socia hanno ben pensato di chiedere a loro, ai bambini, che cosa volessero ascoltare.. E per farlo si sarebbero invertiti un po’ i ruoli e questa volta sarebbe toccato alle maghe ascoltare. “L’idea era proprio questa: quella di far scrivere ai bambini le fiabe nel loro linguaggio, per sapere come le sentono, come le vogliono..magari vogliono fiabe diverse, e non va bene il solito e vissero tutti felici e contenti. Per questo abbiamo pensato di organizzare un concorso”. E così le maghe hanno presentato il progetto alla Provincia che l’ha approvato e da lì è iniziato il lungo tour tra tutti i Comuni della Provincia di Bologna per promuoverlo scuola per scuola. Ben 17 Comuni hanno aderito e il concorso Oggi racconto io è partito nel 2004. Il concorso invitava tutti i bambini tra gli 8 e i 14 anni residenti nei 17 Comuni a scrivere un racconto sulla storia del loro Comune di residenza: i bimbi si dovevano mettere nella storia, essere loro i personaggi. Avrebbero dovuto documentarsi, farsi raccontare dai genitori, dai nonni, leggere dai libri la storia della loro città. Il concorso diventava così un pretesto per accendere la miccia della loro curiosità e intelligenza, e anche per trarre spunto dalle loro idee, apparentemente così semplici, ma spesso così geniali. E così nascono le “cantastorie” ideate dai singoli ragazzi, e dalle classi delle scuole. La vera storia della Torre degli Asinelli e la Garisenda, la fantastoria su Vergato, la leggenda del fantasma di Bazzano e tante altre ancora... “Erano così belle che abbiamo anche pensato di raccoglierle in un libro. Abbiamo trovato gli sponsor nelle case editrici e abbiamo premiato i vincitori con dei libri: ben 6 premi, 3 per la sezione singoli e 3 per la sezione classi. Questi bambini erano molto contenti di ricevere libri come regali. E poi c’è questo bel libro che le raccoglie tutte e che è stato illustrato da una nostra amica grafica Giulietta Fara”.
Il progetto Oggi racconto io è così diventato uno strumento in mano ai ragazzi per raccontare e raccontarsi, per scrivere, con parole che appartengono fiabe moderne che hanno come tema la storia antica e recente quando non addirittura la loro personale biografia.

Le fantastorie del popolo migrante- L’anno seguente il progetto si amplia. Visitando le diverse scuole, classe per classe, e parlando ai bambini, Simona e Maria Pia si rendono conto che gran parte dei bambini ai quali si rivolgono sono stranieri. E la loro situazione è diversa da quella dei bambini nati e cresciuti a Bologna. Spiega Simona: “Sono sempre loro che si devono adattare alle nostre classi, e soprattutto alle nostre storie. I programmi scolastici sono molto incentrati sulla nostra storia italiana ed europea, quando noi spesso non sappiamo niente dei loro paesi. Faccio un esempio: in una classe si parlava della Cina e i bambini non avevano idea di dove fosse anche se avevano in classe due bimbi cinesi. Tra l’altro anche gli insegnanti hanno grosse difficoltà: spesso non sanno come fare per integrarli”.
Così le maghe pensano alla seconda edizione del concorso Oggi racconto io dal titolo “Riti, miti, feste e cerimonie di questo mondo da conoscere per imparare, per giocare”. Le fantastorie diventano così fantastorie del popolo migrante ed inizia un nuovo gioco. I bambini delle classi lavorano insieme e parlano tra di loro. Bimbi stranieri e italiani si confrontano e scoprono nuove cose di loro: che in Cina a ricreazione si gioca a ping pong, che in Eritrea le bambine scelgono il futuro marito durante i tornei del Meskel, che in Bielorussia si festeggia la fine del lungo inverno con giochi e dolci, che in Nepal le bambine possono diventare Kumari e essere trasportate su un carro per non toccare terra coi piedi, che in Brasile bisogna stare attenti ai vampiri, che in Australia ogni bambino ha il sogno di un animale che diventa il suo protettore e non deve cacciare…Spiega Simona: “I bimbi, grazie al concorso, sono andati a fare merenda insieme e lo straniero è diventato non quello cha fa paura, ma quello che racconta cose nuove. E’ nato così uno scambio vero, e le famiglie straniere sono rimaste meno isolate. Abbiamo contribuito a farli incontrare. Capitava che i genitori andassero a raccontare in classe le loro storie di paesi lontani, in modo che gli alunni ne traessero spunto, ma spesso anche gli stessi bambini lo facevano”. Le maghe dalla radio hanno spronato i partecipanti italiani a stare attenti alle storie di altri, ad intervistare gli altri bambini stranieri e le loro famiglie, o i vicini di casa di nazionalità diversa, e nello stesso tempo hanno aiutato i bambini più timidi a raccontare le loro storie e a non dimenticare la loro terra d’origine. Hanno anche dato qualche aiuto, raccontando antiche leggende, intervistando persone esperte di luoghi e tradizioni straniere.
E così, dopo la premiazione e la pubblicazione del secondo libro, anche l’anno dopo, nel 2006, esce il terzo concorso di Oggi racconto io e il tema è questa volta “Alla scoperta delle arti, scienze e cerimonie di altri paesi”. Ancora una volta l’obiettivo è quello di stimolare nei bambini la curiosità della scoperta e cercare di arginare la paura del nuovo. I bambini diventano “viaggiatori in camera” e nel creare le loro fantastorie mettono in gioco le loro conoscenze e la loro fantasia. Quest’anno il progetto merita un riconoscimento: la medaglia d’argento della Presidenza della Repubblica per l’impegno nell’instaurare un dialogo interculturale tra le giovani generazioni. Anche il sito Internet dell’associazione è a disposizione per chi volesse leggere tutte le fantastorie create dai ragazzi. L’anno scorso sono state registrate 50.000 visite e alcuni premi speciali sono stati assegnati alle storie più cliccate.

Epici viaggi- E dopo una medaglia, il progetto continua nel 2007 - guadagnandosi tra l’altro una seconda medaglia- e il tema del viaggio diventa questa volta centrale: “Epici viaggi di carovane, flotte, muli e piedi per le strade del mondo” è il fil rouge dell’anno. Il concorso questa volta prevede tra i partecipanti oltre alle sezioni “classi” e “singoli”, anche le famiglie, proprio perché il discorso di integrazione deve riguardare tutti, anche i genitori. E con le fantastorie è bello viaggiare insieme. Viaggiare indietro nel tempo con Marco Polo o Cristoforo Colombo o Ibn Battuta (chi lo conosce?), oppure semplicemente all’epoca della guerra, o ai giorni nostri alla scoperta dell’Africa e della Cina, o nel futuro con gli alieni o sulla luna. “Leggendo le storie si percepisce il lavoro compiuto dai ragazzi nel tentativo di immaginare i pensieri, i sentimenti, le emozioni provate dai migranti di ieri e di oggi a dover lasciare le proprie case per un futuro incerto in paesi sconosciuti”.
I viaggi di fantasia e realtà dei bambini sono stati premiati ancora di più l’ultima volta: ben 28 premi, tra i quali anche un laboratorio per continuare a creare nuove storie diverse tutti insieme. “Una classe ha vinto un laboratorio con noi. Questo laboratorio consisteva nell’ideare una storia che racchiudesse tutte le storie di ognuno dei bambini. Marocco, Kosovo, Nigeria… E così è saltato fuori il racconto della mamma che impasta il pane in Marocco, del bimbo eritreo che racconta i cibi che mangia in Nigeria, del bimbo cinese che racconta come è organizzata la scuola in Cina, della bimba egiziana etc etc.. Ha funzionato bene come strumento di integrazione. Soprattutto per le scuole dove i bimbi hanno conosciuto frammenti di realtà di altri bambini”. Non solo.
Le maghe hanno anche organizzato, in collaborazione con l’associazione “Africa Mediterraneo”, un altro laboratorio dove gli alunni di una classe di Casalecchio si sono divertiti a creare insieme un radiodramma. Hanno scelto come tema un fumetto sulla diversità ideato da “Africa Mediterraneo” sulla storia di Hisham e Isotta. “L’hanno rielaborato, hanno cambiato la storia, e soprattutto hanno immaginato i commenti della gente sulla vicenda”.
Perché è importante stare attenti ai punti di vista “altri”, quelli diversi dai nostri. Punti di vista dai quali trarre spunti, o forse da contestare, o da arricchire, ma che non dovremmo mai ignorare nel corso della vita. Ed è importante impararlo fin da bambini.

L’ultima edizione- Ovviamente anche quest’anno il “viaggio” continua con la quinta edizione sulle “Leggendarie vie delle merci e i sentieri della conoscenza”. Il concorso è durato da febbraio a maggio e nel frattempo il Polverone magico dalla radio forniva spunti. “Abbiamo spiegato la storia della cioccolata, abbiamo parlato dei fumetti dei manga giapponesi, abbiamo intervistato Silver Bonelli, abbiamo raccontato la storia del tappeto, l’avvio della seta e delle spezie, la storia del Tè, del commercio equo-solidale, ma anche del lavoro minorile, delle ONG e tanto altro”. Così le fantastorie hanno continuato a viaggiare, dal web alla radio e tra poco al libro che verrà presentato il giorno della premiazione del concorso 2008. Quest’anno si terrà il 26 maggio a Bologna presso l’Urban Center e verrà conferito un premio speciale “Dialogo tra popoli”, visto che, tra l’altro, il 2008 è l’Anno europeo del dialogo interculturale e il progetto di Youkali è un esempio di come le culture dovrebbero dialogare tra loro e arricchirsi, invece di scontrarsi ed erigere barriere.
“Noi di Youkali siamo convinti che la fantasia dei bambini e dei ragazzi debba volare in alto e che a loro servono solo occasioni per liberarla, orecchie ben tese per saperla cogliere, occhi ben attenti a saperla valorizzare” spiega Simona, anzi, maga Rossina. Che se è riuscita a creare un’isola che non c’è, allora forse è davvero un po’ maga.

(Francesca Mezzadri)
(intervista a cura di Francesca Mezzadri e Claudia Coppola )
marzo 2008

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