8 aprile: la giornata dei Rom

08.04.2013

8 aprile: la giornata dei Rom

L’8 aprile del 1971 a Londra si è tenuto il primo Congresso Mondiale Rom, nel quale i Rom si sono ufficialmente definiti popolo: una nazione senza Stato e senza esercito, ma con una bandiera verde e azzurra con una ruota rossa al centro e una grande varietà culturale. Dell’universo romanì, infatti, oltre ai rom, fanno parte i sinti, i manuś, i kalè, i romanićel, i caminanti, e molti altri. In occasione dell’8 aprile il settimanale online Corriere Immigrazione ha pubblicato un’intervista a Nazzareno Guarnieri, rom abruzzese e attivista della causa romanì a livello nazionale.

Nazzareno Guarnieri, uno dei più noti attivisti a livello nazionale, vive a Pescara ed è un rom abruzzese. Già questo basterebbe a sfatare un luogo comune ricorrente: quello dei rom tutti stranieri, per metà slavi e per metà romeni. Nazzareno Guarnieri è italiano. È nato in Italia da genitori italiani. Come la maggior parte dei cosiddetti “zingari” che vivono nel nostro paese… Da anni in prima fila nei movimenti rom, Guarnieri ha dato vita a un soggetto nuovo, che sta cambiando la fisionomia dell’attivismo rom nel nostro paese: la Fondazione Romanì.

Può spiegarci che cos’è e cosa fa questa fondazione?
«Giuridicamente si tratta di una «fondazione di partecipazione». Detto in termini semplici, è un ente non-profit al quale possono aderire i semplici cittadini, ma anche gli enti pubblici (Regioni, Comuni, Province) e i finanziatori privati: aziende, banche, fondazioni. È uno strumento che consente di avere un’autonomia economica e una pluralità di forme di finanziamento, da destinare ad attività culturali e sociali».
Perché organizzare il mondo romanì attraverso una Fondazione?
«La nostra esperienza è il frutto di un percorso lunghissimo. In Italia i rom e i sinti hanno creato da almeno quindici anni delle proprie organizzazioni, ma...

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