"Carcere Spazio Urbano": qual è il confine tra città e periferia penitenziaria?

Un nuovo progetto per ripensare agli spazi del carcere

locandina inziativaAll´inizio di novembre presso la Mostra Internazionale di Architettura della biennale di Venezia si è svolta una giornata studio organizzata dal gruppo bolognese di progettazione e ricerca U-boot sulla riorganizzazione degli spazi del carcere: “Carcere Spazio Urbano: il confine tra Città e Periferia penitenziaria”.

Nonostante il tema architettonico, l´obiettivo della giornata è stato quello di portare fuori dai confini degli addetti ai lavori il tema delle carceri e affrontarlo di nuovo dal punto di vista urbano e territoriale , sottoponendolo all’attenzione del vasto pubblico e, allo stesso tempo, tentando di innescare un rinnovato interesse da parte di quel mondo che della progettazione degli spazi, e quindi della loro qualità, deve di fatto occuparsi.

“Bisogna ripensare gli spazi delle carceri, iniziare a pensare a come la città possa in qualche modo dialogare con delle strutture che la maggior parte delle volte sono totalmente estranee da essa, anche se presenti al suo interno. Se non si instaura un dialogo, se non si ripensa a come ristrutturare architettonicamente e socialmente il carcere, sarà impossibile puntare sull’aspetto rieducativo della pena oltre che su quello punitivo”, spiega il Gruppo di progettazione e ricerca u-boot.

Il progetto - Il titolo della giornata è nato dall’omonimo progetto di ricerca sul tema del rapporto tra Carcere e Città che ha preso avvio a Cagliari nell’Aprile del 2012 sotto forma di workshop e che ha avuto come oggetto di indagine e riflessione la realtà carceraria della Casa Circondariale di Buoncammino e il suo rapporto con il territorio, anche in vista della previsione di trasferimento dei detenuti nel nuovo Carcere di Uta.

Il progetto, nella sua evoluzione, ha l’ambizione di intraprendere un ciclo di incontri nell’ambito dei quali, di volta in volta, l’attenzione verrà focalizzata su casi specifici al fine di avviare una riflessione pratica e approfondita sul tema.
L’approccio adottato sarà, necessariamente, multidisciplinare e coinvolgerà architetti, fotografi, educatori, amministratori, associazioni, giuristi e studenti.

“Abbiamo cercato di selezionare e coinvolgere relatori con storie ed esperienze diverse perché il tema è sicuramente difficile e soprattutto poco dibattuto e questo fa sì che ci siano posizioni anche molto diverse su come affrontare la tematica del carcere e tutte le problematiche ad essa correlate. Vogliamo creare un vero dibattito, cercare delle soluzioni” chiarisce il Gruppo u-boot.

Dopo questo primo incontro, l´obiettivo è quello di continuare il dibattitto sulla piattaforma online www.carcerespaziourbano.it per raccogliere idee e nuovi stimoli sul tema.

AV - novembre 2012

Il programma dell’iniziativa:
http://www.u-boot.it/site/carcere-spazio-urbano/

Per maggiori informazioni:
www.u-boot.it

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