I vincitori del Premio Ilaria Alpi 2010

Quali sono i migliori servizi giornalistici della sedicesima edizione del Premio?

Il terremoto, le violenze e i saccheggi di Haiti, gli schiavi di Dubai, i profughi afgani. Ma anche tante storie italiane, di mafia, di camorra, di corruzione, di immigrazione, di degrado ecologico. Sono questi alcuni dei temi trattati nei servizi finalisti alla sedicesima edizione del Premio giornalistico televisivo Ilaria Alpi, che si è tenuto a Riccione in giugno. Il giornalismo è morto? Non ancora…

Il Premio Ilaria Alpi - Il Premio Ilaria Alpi, ormai alla sedicesima edizione, è stato promosso dalla Regione Emilia-Romagna, dalla Provincia di Rimini, dal Comune di Riccione e organizzato dall’ Associazione Ilaria Alpi Comunità Aperta, in onore della giornalista uccisa in Somalia il 20 marzo del 1994 con Miran Hrovatin, emblema della verità e libertà di informazione.

Le videoinchieste proiettate a Riccione dal 19 al 19 giugno sono state realizzate da giornalisti delle maggiori testate giornalistiche italiane e internazionali. Fra loro, anche molti giovani studenti di giornalismo i cui reportage sono stati trasmessi da testate on line, a dimostrazione di come la rete sia ormai a pieno titolo una parte importante del mondo dell’informazione.
Tutti gli autori erano presenti nel momento della proiezione e i loro video sono stati introdotti da testimonial di associazioni e organizzazioni sensibili ai temi raccontati dagli stessi giornalisti.

I premi di questa sedicesima edizione che ha segnato il record di partecipanti al concorso (330) con produzioni di qualità sempre più alta, vanno soprattutto a quel giornalismo serio e approfondito, alla ricerca della verità, in linea con lo stile professionale della stessa Ilaria Alpi.
Ecco tutti i vincitori, scelti dalla giuria presieduta da Italo Moretti.

Premio alla carriera e menzione speciale - Il premio Ilaria Alpi 2010 alla carriera va a DEMETRIO VOLCIC, il celebre corrispondente estero della Rai noto per le sue cronache da Praga, Vienna, Bonn, e in particolare da Mosca. Volcic che con lo stile elegante dei suoi interventi dall’estero ha conquistato un posto indelebile nella memoria dei telespettatori riceve il premio che è già stato assegnato nelle scorse edizioni a Enzo Biagi, Giorgio Bocca, Ugo Gregoretti, Ryszard Kapuscinski, Emilio Rossi.
“Ricevere il Premio in un momento così delicato, in cui il giornalismo italiano dovrà essere riportato nel solco europeo – ha commentato Demetrio Volcic - significa premiare un’intera generazione. Evidentemente non abbiamo lavorato male. A dimostrarlo anche l’ampio pubblico di giovani che ci ha seguito in questi giorni a Riccione. Un saluto rispettoso va ai genitori di Ilaria Alpi, alla moglie e al figlio di Miran Hrovatin, senza i quali in questi sedici anni la ricerca della verità non sarebbe andata avanti”.

Un riconoscimento speciale va anche alla giornalista CLAUDIA JULIETA DUQUE per il suo impegno nella realizzazione di servizi e approfondimenti sui temi della pace e della solidarietà. A causa del suo lavoro dal 2001 Claudia è vittima di una persecuzione da parte dei servizi segreti del suo Paese, la Colombia, in cui proprio domani si terranno le elezioni presidenziali. Per avere cercato la verità sulla morte di un collega la giornalista è stata minacciata di morte e ha dovuto rifugiarsi all’estero.
“E’ un onore vincere il premio intitolato ad un collega che è morta per raccontare la verità – ha dichiarato la giornalista - Per me è una grande responsabilità, ma anche un segno di speranza e di stimolo per continuare a fare un giornalismo critico soprattutto in un paese come la Colombia”.

Miglior TG e Premio Miran Hrovatin – Il premio va a TIZIANA PREZZO (Premio sez. TG) e FLAVIO MASPES (Premio Miran Hrovatin) con “ SACCHEGGI E VIOLENZA A PORT AU PRINCE” (SKYTG24) “per aver saputo mantenere in momenti di straordinaria tensione, la freddezza e la semplicità del racconto giornalistico”. Nel dopo terremoto, mentre nella capitale la popolazione era alla ricerca della sopravvivenza, molti individui si davano al saccheggio: i giornalisti sono riusciti a seguire gli avvenimenti, documentando i drammatici eventi, senza cedere alla retorica.

Il Migliore Reportage italiano breve – Il premio va a PABLO TRINCIA e EDOARDO SCOGNAMIGLIO con “"INFILTRATO TRA I PROFUGHI AFGHANI” (LE IENE, ITALIA 1)”per aver raccontato con calore e umanità la vita di giovani profughi afghani. Soli, abbandonati a se stessi, ad un’esistenza fatta di emarginazione e precarietà, questi ragazzi giunti in Italia dopo viaggi spesso disumani, vivono in condizioni terribili. Gli autori hanno saputo farsi raccontare le loro storie raccogliendo brandelli di esistenze di ragazzi-fantasma, che meriterebbero una maggior attenzione da parte di tutti.”

Il migliore reportage italiano lungo – Il premio è di DOMENICO IANNACONE con“IL PROGETTO, STORIA DI UN ITALIA INCOSCIENTE” (PRESA DIRETTA - RAI TRE):“una storia al limite dell’assurdo, quasi una provocazione pur essendo vera. Nel suo reportage l’autore ha percorso tutte le tappe per la costruzione di un fabbricato in una delle zone più sismiche d’Italia e ha documentato con freddezza e ironia una vicenda di ottusa burocrazia, di annoiato disinteresse e di terribile arretratezza”.

Il migliore reportage internazionale – E' di ANOUK BUREL, “LES GLANEURS DE NAIROBI” (Envoyeé Spécial - FRANCE 2) “che ha saputo condurre il telespettatore all’interno di quel pezzo di Nairobi che vive rovistando tra i rifiuti della gigantesca discarica, simbolo della spaccatura profonda tra una società che consuma e i più deboli che vivono con il recupero di quegli scarti. Anouk Burel ha guidato lo spettatore tra le baracche, le immense montagne di rifiuti, lasciando parlare le immagini”.

Il premio produzione - Va invece a SIMONE AMENDOLA per “ALISYA NEL PAESE DELLE MERAVIGLIE ”che racconta la storia di un quartiere di Roma, Cinquina, dove negli ultimi anni sono confluiti gli ex occupanti di Ostia e Bastoggi, in maggioranza immigrati. Attraverso la testimonianza dei figli adolescenti si scopre una realtà del tutto simile alle banlieues parigine”.

Il migliore reportage di Tv locale – è stato assegnato a CHIARA ZAPPALA´ per “UNA ROVINA DI CITTA’” (DUCATONLINE - SCUOLA DI GIORNALISMO DI URBINO) “per aver dimostrato profondo spirito giornalistico in un documento visivo che porta alla luce una Catania dai quartieri degradati, con case fatiscenti eppure abitate e affittate a prezzi di mercato. Con puntigliosa precisione l’occhio della telecamera indaga su ambienti al limite del vivibile e su abitazioni che dovrebbero essere abbattute”.

Il premio giovani – va a LUCA BERTAZZONI con “LA SPREMUTA” (ANNO ZERO-RAI DUE) assegnato dai giovani della giuria che hanno scelto "questo servizio di inchiesta giornalistica perché , secondo loro, resta solo la parola e la libertà di indignarci e di scegliere e di supportare il lavoro di chi non teme di sbatterci in faccia, imprimerci nel cuore la complessità contraddittoria e paradossale della realtà”.

Il premio della critica – va infine a “H.O.T HUMAN ORGAN TRAFFIC“ (PRODUZIONE RICCARDO NERI PER LUPIN FILM) di Current Tv “il network televisivo fondato da Al Gore che ha avuto il coraggio trasmettere inchieste scomode. Gli autori hanno saputo “ascoltare” le storie di persone che hanno sperimentato la disumanità dell’uomo, con una particolare sensibilità e una sorta di pudore”.

Per chi volesse vedere i video vincitori e finalisti, nella videogallery del sito www.premioilariaalpi.it sono presenti tutti quelli del Premio Ilaria Alpi 2010 e della precedente edizione.

Premio Giornalistico Televisivo Ilaria Alpi
www.premioilariaalpi.it

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