Africa Day: l'Unione Europea rafforza il suo rapporto con l'Africa

In occasione dell'Africa Day, nuove strategie d'azione dell'Ue in e con l'Africa

Il 25 maggio del 1963 nasceva l´Organizzazione dell´Unità Africana (Unione Africana dal 2002) con sede ad Addis Abeba in Etiopia. In quella data 30 dei 32 allora indipendenti Stati africani si assumevano l´impegno di dare vita ad una rete di solidarietà e futura integrazione, che riprendeva il modello delle giovani Comunità Europee e dei loro straripanti successi economici di quei primi decenni.

La realtà africana - La difficile realtà africana, anche a decenni di distanza dalla decolonizzazione, descrive ancora oggi pressanti problemi inerenti alla sovranità statale (l´esempio ormai “accademico” del non-stato somalo), alla reale indipendenza economica (tanti i micro-stati assoggettati a vicini potenti), alla democrazia o, se possibile, alla tutela di un insieme minimo di diritti per i cittadini dei vari stati.
Nonostante le difficoltà e problemi alla radice molto simili, la chiave di lettura politica del continente rimane “varietà”, alla pari degli immensi orizzonti che il continente ospita: distese apparentemente immobili e immutabili, ma che ospitano galassie di microrealtà e micro-individualità da interpretare per potervi intervenire. Ancor di più che oggi l´Unione raccoglie 53 dei 55 Stati del continente e a livello regionale si registrano svariati tentativi di integrazione (ECOWAS, EAS, etc.).

Il ruolo dell´Unione Europea - Ma come fu per l´Europa, l´interesse economico, perseguito con l´Organizzazione Economica Africana nata nel 1991, è un potente chiavistello che tiene ancora insieme le ambizioni di capi di stato spesso poco responsabili e lungimiranti e raduna le speranze della poca popolazione consapevole del fenomeno in corso di “integrazione africana”. E´ dall´Occidente che deve venire un supporto chiaro e deciso che spinga il Continente Antico ad unire le forze, sviluppare sinergie inedite e rendersi finalmente indipendente e protagonista dello scenario internazionale.
Chi più dell´Unione Europea può aiutare in questo processo? Quale altro continente sta cercando di avvicinare realtà nazionali o locali altrettanto ricche e, per fortuna, ancora così vive e fiere, ma in maniera pacifica? Chi altri sta trasformando la motivazione economica in qualcosa di più alto che ora impermea tutta la nostra vita anche di cittadini nazionali? Questo è l´esempio potente dell´Europa, che a nostra stessa insaputa, dall´Asia sud-orientale all´ America Latina ovunque si cerca oggi di imitare.

La partecipazione all´Africa Day - Per questi motivi la partecipazione europea alle celebrazioni di quest´anno dello scorso 25 maggio non erano occasionali o dovute. Perchè al di là degli interessi di sicurezza alle frontiere che spingono l´Unione o i singoli stati costieri a sviluppare monumentali accordi di cooperazione con i vicini mediterranei, al di là degli interessi in termini di sfruttamento delle risorse ittiche, del sottosuolo o delle immense superfici africane, l´Europa, come entità politica separata e al di sopra degli Stati, rimane la principale donatrice pubblica internazionale di aiuti allo sviluppo. Le contraddizioni dell´ancora fantasmagorica politica estera europea, con gli Stati che continuano ad applicare politiche di sfruttamento delle ex colonie, può forse essere arginata dal fatto che strumenti sempre più raffinati cercano di porre aiuti concreti.

Nuove strategie d´azione - Così il Primo Piano Strategico di Azione per il 2008 e il 2010 sviluppa strategie comuni in ben otto aree di intervento. I cittadini di Europa e Africa potranno confrontarsi nel quadro delle Giornate Europee dello Sviluppo che si terranno a Stoccolma dal 22 al 24 ottobre prossimi. Entrambe le iniziative coinvolgono questi continenti nella stessa misura: verso l´efficienza, cioè verso lo sviluppo e il benessere, quindi verso la consapevolezza, cioè verso l´espressione politica delle aspirazioni dei propri cittadini. E´ quanto sostenuto da Oli Rehn, Commissatio per lo Sviluppo e gli Aiuti Umanitari: “I popoli di Africa ed Europa condividono speranze, valori e interessi. Insieme possiamo affrontare sfide come la crisi economica, la povertà e il cambiamento climatico. [...] Abbiamo una strategia, ora dobbiamo individuare gli strumenti più adatti per attuarla.”

Stefano Lodi - maggio 2009

Per saperne di più:
La Partnership EU-Africa
Giornate Europee dello Sviluppo

Azioni sul documento