REPowerEU: energia sicura, sostenibile e a prezzi accessibili per l'Europa

La nuova realtà geopolitica e del mercato dell'energia impone di accelerare drasticamente la transizione verso l'energia pulita e di aumentare l'indipendenza energetica dell'Europa da fornitori inaffidabili e da combustibili fossili volatili.

REPowerEU è il piano della Commissione europea che, a seguito dell'invasione russa dell'Ucraina, stabilisce una serie di misure per ridurre rapidamente la dipendenza dai combustibili fossili russi e accelerare la transizione verde, aumentando nel contempo la resilienza del sistema energetico dell'UE. 

RePowerUE

I punti fondamentali sono:

- diversificare: l'UE sta collaborando con partner internazionali per trovare forniture energetiche alternative;

- risparmiare: tutti i cittadini, le imprese e le organizzazioni possono risparmiare energia, inoltre, occorre prevedere anche misure di emergenza in caso di interruzione dell'approvvigionamento;

- accelerare l'energia pulita: le rinnovabili costituiscono l'energia più economica e pulita a nostra disposizione e possono essere prodotte internamente, riducendo la necessità di importazioni di energia.

 

Per fronteggiare l'emergenza energetica sono state adottate, inoltre, misure a breve e medio termine, tra cui:

- misure a breve termine:

  • Acquisti congiunti di gas, GNL e idrogeno tramite la piattaforma dell'UE per l'energia per tutti gli Stati membri che vogliono partecipare e per l'Ucraina, la Moldova, la Georgia e i Balcani occidentali
  • Nuovi partenariati energetici con fornitori affidabili, compresa una cooperazione futura sui gas rinnovabili e a basse emissioni di carbonio
  • Rapida realizzazione di progetti nel settore dell'energia solare ed eolica unita alla diffusione dell'idrogeno rinnovabile per ridurre di circa 50 miliardi di m3 le importazioni di gas
  • Aumento della produzione di biometano per ridurre di 17 miliardi di m3 le importazioni di gas
  • Approvazione dei primi progetti dell'UE nel settore dell'idrogeno entro l'estate
  • Comunicazione dell'UE sul risparmio energetico con raccomandazioni sui modi in cui i cittadini e le imprese possono ridurre di circa 13 miliardi di m3 le importazioni di gas
  • Portare lo stoccaggio del gas all'80% della capacità entro il 1° novembre 2022
  • Piani di riduzione della domanda coordinati a livello dell'UE in caso di interruzione della fornitura di gas

- misure a medio termine (da completare entro il 2027):

  • Nuovi piani REPowerEU nazionali nel quadro del fondo per la ripresa e la resilienza modificato per sostenere investimenti e riforme del valore di 300 miliardi di euro
  • Rafforzamento della decarbonizzazione industriale con 3 miliardi di euro di progetti anticipati nell'ambito del Fondo per l'innovazione
  • Nuove norme e raccomandazioni per autorizzazioni più rapide per le rinnovabili in particolare in specifiche zone di riferimento a basso rischio ambientale
  • Investimenti in una rete di infrastrutture di gas ed energia elettrica integrata e adattata
  • Maggiore ambizione in materia di risparmio energetico con l'innalzamento dal 9% al 13% dell'obiettivo dell'UE in materia di efficienza per il 2030
  • Aumento dal 40% al 45% dell'obiettivo europeo per le energie rinnovabili per il 2030
  • Nuove proposte dell'UE per garantire l'accesso dell'industria alle materie prime critiche
  • Misure normative per aumentare l'efficienza energetica nel settore dei trasporti
  • Un acceleratore di idrogeno per ottenere 17,5 GW di elettrolizzatori entro il 2025 per alimentare l'industria dell'UE con una produzione interna di 10 milioni di tonnellate di idrogeno rinnovabile
  • Un quadro normativo moderno per l'idrogeno; l'alleanza europea per l'idrogeno pulito è stata istituita dalla Commissione nel 2020 e riunisce oltre 1 600 organizzazioni coinvolte nella diffusione dell'idrogeno pulito in Europa: il suo obiettivo è sostenere la diffusione su larga scala delle tecnologie basate sull'idrogeno pulito entro il 2030, riunendo la produzione di idrogeno rinnovabile e a basse emissioni di CO2, la domanda da parte di industria, mobilità e altri settori, nonché il trasporto e la distribuzione dell'idrogeno. 

RePowerUE 1Lo scorso 25 maggio, a tal proposito, la Commissione Europea ha istituito una nuova task force nell’ambito della direzione generale dell'Energia per sostenere la piattaforma energetica dell'UE e conseguire l'obiettivo REPowerEU di diversificazione degli approvvigionamenti. 

Negli ultimi sondaggi Eurobarometro emerge un ampio sostegno agli obiettivi di RePowerEU. Secondo l'87 % degli intervistati, l'UE dovrebbe ridurre quanto prima la propria dipendenza dalle fonti energetiche russe. L'80 % concorda sul fatto che la politica energetica può contribuire alla difesa degli interessi strategici dell'UE. L'86 % ritiene che la riduzione delle importazioni di petrolio e di gas e gli investimenti nelle energie rinnovabili siano importanti per la nostra sicurezza globale e l'87 % è dell'avviso che l'aumento dell'efficienza energetica ridurrà la nostra dipendenza dai produttori di energia situati al di fuori dell'UE. L'85 % auspica infine che l'UE investa massicciamente nelle energie rinnovabili.

Entro il 2027 servono investimenti supplementari pari a 210 miliardi di euro per eliminare gradualmente le importazioni di combustibili fossili dalla Russia, il cui costo per i contribuenti europei è attualmente di quasi 100 miliardi di euro all'anno. Il dispositivo per la ripresa e la resilienza (RRF) è il fulcro dell'attuazione del piano REPowerEU, che fornisce fondi supplementari dell'UE. Gli Stati membri dovranno aggiungere un capitolo REPowerEU ai loro piani di ripresa e resilienza per orientare gli investimenti verso le priorità REPowerEU e attuare le riforme necessarie. Gli Stati membri possono utilizzare i prestiti rimanenti del dispositivo per la ripresa e la resilienza (attualmente 225 miliardi di euro) e le nuove sovvenzioni del dispositivo finanziate mediante la messa all'asta di quote del sistema di scambio delle emissioni, attualmente detenute nella riserva stabilizzatrice del mercato (20 miliardi di euro).

L'UE, quindi, continuerà a collaborare con il G7, il G20 e altri forum internazionali, compresi l'OPEC e l'AIE per garantire il corretto funzionamento dei mercati del petrolio.

PNRRL’iniziativa RePoweEu potrebbe, di colpo, far invecchiare ulteriormente il Piano integrato energia e clima (Pniec) avanzato dall’Italia a inizio 2020, con target sulle rinnovabili (32% di soddisfacimento dei consumi finali lordi di energia al 2030) già allora superati dalla programmazione europea. Al momento il target più aggiornato per lo sviluppo delle fonti rinnovabili nel nostro Paese è quello delineato nella proposta di Piano per la transizione ecologica (Pte), in cui si parla di coprire con fonti pulite il 72% della generazione elettrica al 2030. Si tratterebbe, questo, di un approccio particolarmente sfidante per il nostro Paese, individuato come il peggiore d’Europa per l’iter di permitting legato alle rinnovabili, dato che in Italia dura in media circa 7 anniOltre a tutto questo, l’Italia avrebbe la possibilità di rivedere gli incentivi al gas, non da ultimi quelli presenti nel campo dell’edilizia. Dare seguito a REPowerEU significherebbe rivedere l’intero impianto di incentivi al fine di escludere il gas dagli interventi di ristrutturazione. Rivedere l’attuale “superbonus 110 per cento”, quindi, diventerebbe una priorità: raddoppiare le installazioni di pompe di calore da qui al 2025 significherebbe raggiungere 1,2 milioni di nuove unità, un risparmio di circa 1 miliardo di metri cubi di gas.

In questo scenario geopolitico da più parti si è proposto di riscrivere il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (Pnrr) legato ai finanziamenti europei di Next Generation EU in quanto ormai diventato vetusto e in qualche modo superato dagli eventi. Tuttavia, nonostante sia condivisibile l’idea di cercare nuova linfa anche a livello europeo per la nostra ripresa, “rottamare” il Pnrr non sarebbe la strada economicamente e politicamente più lungimirante per il nostro Paese e accontentarsi dell’attuale strategia europea, allo stesso tempo, rischierebbe di compromettere l’attuale ripresa post-pandemica non tenendo conto di una crisi profonda come quella ucraina. In questo senso si potrebbe puntare su un’accelerazione di REPowerEu per aiutare la ripresa, proponendo di finanziare questo piano con maggiori risorse comuni europee, al fianco del Pnrr e non al posto dello stesso.

Con il REPowerEU ci si attende, quindi, che anche l’Italia consolidi i propri obiettivi di rinnovabili ed efficienza energetica, dando priorità a queste misure nel contesto della propria strategia di diversificazione energeticaincrementare l’attuale tasso di installazione di generazione elettrica rinnovabilerivedere l’intero impianto di incentivi al fine di escludere il gas dagli interventi di ristrutturazione, elettrificazione del riscaldamento domestico. Infine, bisognerebbe attuare una seria valutazione dell’impatto delle nuove iniziative gas e una chiarezza quantitativa sugli obiettivi nazionali di espansione delle fonti rinnovabili, di efficienza energetica e penetrazione di pompe di calore; solo così sarebbe possibile determinare di quale quantità di gas il nostro Paese ha effettivamente bisogno, e agire di conseguenza con nuovi contratti di fornitura per una maggiore indipendenza energetica.

Fonte: REPowerEU: affordable, secure and sustainable energy for Europe | European Commission (europa.eu)