L'esito della sessione plenaria di ottobre 2022 del Comitato delle Regioni

Dal 10 a 12 ottobre si è tenuta, in modalità ibrida, la 151ª sessione plenaria del Comitato delle Regioni, in cui i rappresentanti degli enti locali europei e della Commissione si sono riuniti per portare all’attenzione dell’Unione i principali temi di attualità rilevanti a livello locale e regionale. 

Dalla sua sede a Bruxelles, il Comitato europeo delle Regioni funge infatti da Assemblea dei rappresentanti regionali e locali dell'Unione europea. Dal 1994 la sua missione è quella di rappresentare e promuovere gli interessi degli enti regionali e locali nel processo decisionale europeo.

L'Assemblea del CdR si riunisce in sessione plenaria sei volte l’anno, principalmente per discutere e adottare pareri, relazioni e risoluzioni. 

punti salienti della sessione plenaria sono stati i seguenti:

- Apertura della 20a Settimana europea delle regioni e delle città;

- Dibattito sulla Relazione annuale dell'UE sullo stato delle regioni e delle città nell'Unione europea;

- Dibattito sulla 27a Conferenza delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici (COP27);

- Dibattito sulla nuova Alleanza per la Coesione per le nuove sfide;

- Dibattito sul futuro dell'Europa.

10 ottobre 2022: prima giornata

Entriamo nel dettaglio. Il primo giorno, in seguito all’apertura formale della sessione, il Presidente del Comitato europeo delle Regioni (CdR), Vasco Alves Cordeiro, e la Commissaria europea per la Coesione e le riforme, Elisa Ferreira, hanno inaugurato il 10 ottobre la XX Settimana europea delle regioni e delle città, insieme alla Presidente del Parlamento europeo, Roberta Metsola. Il ruolo chiave della politica di coesione dell'UE nell'affrontare le sfide dell'Unione è stato al centro del dibattito di apertura, svoltosi nell'emiciclo del Parlamento europeo, con la partecipazione di centinaia di rappresentanti regionali e locali. 

Durante il dibattito, il Presidente Cordeiro ha sottolineato che: "la strada per realizzare il sogno di un'Europa unita nella diversità risiede nella politica di coesione. Pensando a quanto la politica di coesione ha fatto e a quanto può ancora fare considerando le sfide attuali...questo è l'obiettivo della Settimana delle Regioni dell'UE".

"La nostra politica di coesione è l'espressione più esplicita della solidarietà dell'UE. Ed è nella solidarietà che l'Europa è più forte e migliore. Lo abbiamo visto dopo diverse crisi e oggi dobbiamo dimostrare ancora una volta una solidarietà concreta, soprattutto, quando vediamo gli attacchi contro i civili in Ucraina.", ha dichiarato il Presidente Metsola.

Il Commissario Ferreira ha sottolineato che: "la politica di coesione si trova in una posizione privilegiata per dare risposte sia a breve che a lungo termine alle crisi e alle sfide che l'Europa si trova ad affrontare. Coinvolgendo gli attori locali e regionali nella sua attuazione, la Coesione rafforza la qualità delle nostre democrazie".

11 ottobre 2022: seconda giornata

Durante la seconda giornata della sessione plenaria il Comitato delle regioni ha pubblicato il suo Rapporto annuale sullo stato delle regioni e delle città dell'UE, una relazione che offre un'istantanea delle sfide più urgenti cui devono far fronte le regioni e le città di tutta l'Unione, e contribuisce anche ad orientare le decisioni strategiche dell'UE. Il rapporto è stato presentato in occasione del discorso annuale sullo stato delle città e delle regioni dell'Unione europea, che il Presidente del Comitato europeo delle regioni Vasco Alves Cordeiro ha pronunciato in una sessione plenaria del Comitato. 

La #EURegionsWeek 2022 ha accolto dal 10 al 13 ottobre più di 300 eventi, 1.000 relatori provenienti da tutta l'UE e presentazioni di progetti da tutti gli Stati membri. I temi chiave dell'edizione di quest'anno sono stati le transizioni verdi e digitali, la coesione territoriale e l'empowerment dei giovani.

Il rapporto verte sulle sfide più urgenti che le città e le regioni dell'UE si trovano ad affrontare: le conseguenze economiche e sociali della guerra mossa dalla Russia all'Ucraina, i perduranti effetti della pandemia di COVID-19 e la necessaria ripresa da tale crisi, l'emergenza climatica e la transizione energetica, la lotta alle disuguaglianze e il futuro della democrazia sulla base delle conclusioni della Conferenza sul futuro dell'Europa.

Inoltre, è stato approvato il parere presentato da Nikola DOBROSLAVIĆPresidente della Regione raguseo-narentana (Croazia), "Verso una strategia macroregionale per il Mediterraneo", in cui il comitato delle Regioni:

  • sottolinea che il riscaldamento della regione mediterranea procede a una velocità del 20% superiore rispetto alla media mondiale; rimarca che gli effetti dei cambiamenti climatici sono già molto visibili nel susseguirsi di eventi naturali estremi o di periodi di penuria idrica, con ripercussioni sulla sicurezza alimentare;
  • chiede, come prima misura, sforzi per concentrarsi sulle sfide cruciali – cambiamenti climatici, trasformazione digitale, crisi ambientale e umanitaria nonché la necessaria transizione verde;
  • sottolinea che è necessario che i territori mediterranei dispongano infine di uno strumento operativo che consenta loro di elaborare e mettere in atto un piano d'azione concreto e progetti congiunti, in risposta alle priorità comuni individuate in iniziative esistenti quali l'UpM, l'ARLEM, ecc.;
  • sottolinea che la strategia di integrazione macroregionale deve arrivare in modo incrementale a coprire i tre sottobacini mediterranei (occidentale, orientale e adriatico-ionico) e prestare particolare attenzione ai territori insulari; 
  • ritiene che una simile strategia debba basarsi su un sistema di governance multilivello solido e rappresentativo che coinvolga gli enti locali e regionali, nonché le rispettive associazioni ed euroregioni; 
  • fa notare che, per sostenere i progetti per il Mediterraneo, è possibile mobilitare una grande quantità di finanziamenti (NDICI, programmi di cooperazione territoriale europea, Orizzonte Europa, LIFE o Erasmus aperti anche a paesi terzi);
  • propone che, nel breve termine, la Commissione europea appoggi la nascita nel 2024 di un progetto pilota per un "inquinamento marino zero nel Mediterraneo", mettendo così alla prova i principi fondamentali di una strategia macroregionale per il Mediterraneo in relazione a un obiettivo concreto;
  • invita il Consiglio europeo a sottoporre la questione alla Commissione europea nel 2022, affinché questa elabori una strategia macroregionale per il Mediterraneo ai fini della sua approvazione durante la presidenza spagnola nel 2023.
12 ottobre 2022: terza giornata

Nel corso della terza e ultima giornata sono stati approvati ben sette pareri concernenti vari ambiti di applicazione. 

Alison GILLIANDConsigliere comunale di Dublino (Irlanda) ha presentato il parere - poi approvato - "Verso un'inclusione strutturale di città e regioni nella UNFCCC COP 27", in cui il Comitato delle Regioni: 

  • sottolinea che l'obiettivo della sicurezza energetica globale non deve essere considerato un'alternativa all'accordo di Parigi e invita le parti ad accelerare il passaggio a un sistema energetico completamente alimentato da energia rinnovabile e a promuovere la sufficienza energetica;
  • ricorda che gli enti locali e regionali (ERL) sono responsabili di fornire alle loro comunità servizi essenziali e risposte immediate e sollievo alle conseguenze dei cambiamenti climatici, come le catastrofi climatiche, impatti sociali quali la povertà energetica e l'aumento dei problemi sanitari legati alle condizioni meteorologiche e le disuguaglianze esistenti che il cambiamento climatico aggrava;
  • sottolinea la posizione unica del CdR quale motore per l'attuazione delle azioni sul clima a livello locale e la sua disponibilità a cooperare e collaborare con le istituzioni europee e le parti dell'accordo di Parigi per promuovere la cooperazione multilivello sulla strada verso la COP27 e oltre;
  • ribadisce la necessità di includere formalmente i contributi determinati a livello regionale e locale (RPDC), a complemento dei contributi determinati a livello nazionale (NDC);
  • accoglie con favore il programma di lavoro Glasgow-Sharm el-Sheikh per l'obiettivo globale sull'adattamento (GGA) e sottolinea che gli enti regionali e locali sono gli attori più adatti a definire gli obiettivi di adattamento, in quanto mantengono una conoscenza diretta delle esigenze e delle soluzioni in materia di resilienza;
  • sottolinea l'importanza di mettere a disposizione degli enti regionali e locali finanziamenti diretti per l'attuazione di azioni a favore del clima, nonché la necessità che gli enti regionali e locali collaborino con il settore privato e le istituzioni finanziarie;
  • osserva che i gruppi vulnerabili sono quelli che risentono maggiormente degli impatti negativi della crisi climatica; sottolinea che una giusta transizione deve soddisfare pienamente gli effetti sociali attraverso un sostegno e un finanziamento designati, come richiesto anche dall'Agenda 2030;
  • invita il segretariato dell'UNFCCC a instaurare una cooperazione strutturata con il CdR per facilitare la cooperazione tra le due istituzioni.

 

Olgierd GEBLEWICZPresidente della regione Pomerania occidentale, (Polonia) ha presentato il parere - poi approvato - "Rafforzare la diplomazia climatica a livello subnazionale in vista della COP 27 e della COP 28", in cui il Comitato delle Regioni:

  • sottolinea l'importanza del livello subnazionale nella realizzazione degli obiettivi climatici, con particolare riferimento alla futura attuazione degli obiettivi di sviluppo sostenibile (OSS) delle Nazioni Unite, e nell'adempimento delle disposizioni dell'accordo di Parigi, al fine di raggiungere l'obiettivo di limitare il riscaldamento globale a 1,5 ºC;
  • chiede con urgenza ai governi nazionali che, nel negoziare i termini degli obiettivi climatici mondiali e definire i contributi determinati a livello nazionale (NDC) e i piani nazionali di adattamento (NAP), coinvolgano realmente i rispettivi livelli di governo locali e regionali;
  • invita pertanto la Commissione europea a porre rimedio alle lacune e ai limiti e a rafforzare la diplomazia climatica a livello subnazionale tra le città, le regioni e i paesi vicini e partner dell'UE in vista delle prossime conferenze delle parti;
  • è pronto a fungere da principale istituzione di coordinamento per la diplomazia climatica a livello subnazionale nell'UE e nei paesi vicini; è pronto inoltre ad assumersi una maggiore responsabilità nelle riunioni della COP, a svolgere un ruolo di coordinamento e a rappresentare le posizioni degli enti regionali e locali dell'UE, in partenariato con i Balcani occidentali e la Turchia nonché il vicinato orientale e meridionale dell'UE;
  • invita le istituzioni europee, le istituzioni finanziarie internazionali e tutti i partner internazionali, compresi gli enti locali e regionali dell'UE, che contribuiranno all'opera di ripristino e ricostruzione delle città e dei piccoli comuni ucraini e dei siti industriali ed energetici distrutti dalla guerra russa, a orientare gli investimenti per la ricostruzione verso gli aspetti fondamentali dell'accordo di Parigi e verso gli obiettivi del Green Deal europeo;
  • sottolinea che tutti gli organi e le piattaforme per le relazioni esterne del CdR (ARLEM, Corleap, gruppi di lavoro / comitati consultivi misti, cooperazione inter pares e il forum Città e regioni per i partenariati internazionali) si adoperano attivamente per la realizzazione degli obiettivi climatici mondiali, ai quali si sono impegnati a contribuire nei rispettivi piani d'azione e programmi di lavoro.

 

Sari RAUTIOPresidente del consiglio direttivo del distretto sanitario di Häme, (Finalandia) ha presentato il parere - poi approvato - "Transizione giusta e sostenibile nel contesto delle regioni carbonifere e ad alta intensità energetica", in cui il Comitato delle Regioni: 

  • accoglie con favore l'obiettivo di pervenire a un'Unione europea a impatto climatico zero entro il 2050, obiettivo che richiederà una transizione digitale e verde nei comuni e nelle regioni d'Europa che influenzerà radicalmente il modo in cui le persone lavorano e vivono;
  • sottolinea che l'evoluzione del panorama mondiale ha portato a una crisi energetica che ha costretto alcuni Stati membri a trovare temporaneamente soluzioni regionali flessibili per realizzare gli obiettivi del programma;
  • sottolinea che la programmazione del JTF dovrebbe essere accelerata in modo che le risorse siano mobilitate con tempestività; se il relativo programma non dovesse partire nel 2022, vi è il rischio che un'intera quota annuale, pari al 25 % della dotazione complessiva, vada perduta;
  • sottolinea che la Commissione europea dovrebbe presentare in tempo utile le proposte necessarie per la continuità della programmazione del JTF; esorta il colegislatore a coinvolgere adeguatamente le regioni nel futuro programma del JTF;
  • ritiene infine che sia essenziale integrare gli OSS nell'attuazione di tutti gli strumenti; la ricerca dei mezzi più appropriati ed efficaci a livello regionale può avere successo soltanto se le regioni e le città sono coinvolte in tutte le fasi della pianificazione e dell'attuazione.

 

Inga BĒRZIŅA, Membra dell'Assemblea locale del Consiglio Comunale di Kuldīga (Lettonia) ha presento il parere - poi approvato - "Percorsi per il successo scolastico" in cui il Comitato delle Regioni: 

  • reputa importante promuovere il benessere degli alunni e del personale scolastico nel luogo di insegnamento, riducendo i divari in termini di istruzione tra zone remote, rurali e urbane come pure le differenze tra gli istituti di istruzione;
  • pone l'accento sull'importanza di raccogliere e analizzare dati a livello locale, regionale e nazionale. L'analisi di tali dati potrebbe rivelare tendenze comuni di rilievo in fatto di abbandono scolastico e proporre soluzioni atte ad affrontare le sfide sulla base di una logica incentrata sul territorio;
  • chiede di attingere più ampiamente alle buone pratiche locali e regionali al fine di costruire un solido ecosistema dell'istruzione digitale e promuovere una trasformazione digitale sostenibile. Ciò favorirebbe un'istruzione di base inclusiva e di elevata qualità, rafforzando nel contempo la coesione digitale al fine di ridurre le disparità regionali;
  • chiede pertanto di non perdere di vista l'impatto della COVID-19 sulla salute mentale e fisica degli alunni nonché sul loro benessere generale. Occorre inoltre tenere conto del fatto che della relativa crisi ha risentito anche la motivazione all'apprendimento di quelle fasce di alunni che prima non erano a rischio di abbandono scolastico, come pure in maniera sproporzionata gli alunni provenienti da contesti vulnerabili e svantaggiati;
  • chiede che sia garantita un'istruzione socialmente inclusiva e adattata sotto il profilo psicologico a tutti gli alunni ucraini che, a causa della guerra in Ucraina, vivono in un paese dell'Unione europea;
  • chiede che, per rispondere alle sfide attuali, si adotti un "approccio olistico" alle questioni della scuola; e ricorda che una di tali sfide riguarda il ricambio generazionale del personale docente e la creazione di un ampio programma motivazionale per gli insegnanti e il personale scolastico, di cui esistono già degli esempi in alcuni enti locali e regionali.

 

Jean-Noël VERFAILLIESindaco di Marly, (Francia) ha presentato il parere - poi approvato- sulla "Direttiva sulle emissioni industriali", in cui il Comitato delle Regioni: 

  • ribadisce il suo impegno ad accelerare entro il 2050 una transizione giusta e pulita verso un'economia circolare e neutrale dal punto di vista climatico, che favorisca le regioni dell'Unione europea e non lasci indietro persone e territori in tutta l'Unione europea; appoggia a tal fine la revisione della direttiva sulle emissioni industriali (IED), intesa non solo a contribuire alla prevenzione e al controllo dell'inquinamento al fine di proteggere meglio l'ambiente e la salute umana, ma anche a stimolare l'innovazione, premiare i protagonisti e contribuire a livellare le condizioni di concorrenza nel mercato dell'UE;
  • esprime riserve sull'attuale formulazione dell'articolo 15(3), ossia sulla fissazione dei valori limite di emissione (VLE) ai livelli più rigorosi, come indicato nelle conclusioni sulle BAT;
  • mette in discussione la formulazione dell'articolo 15(3 bis) sui livelli di prestazione ambientale connessi alle BAT. Tale requisito dovrebbe essere lasciato alla discrezionalità delle autorità competenti dopo che è stato dimostrato, mediante un'attenta valutazione, che tale requisito non comporterebbe incoerenza tra le condizioni di autorizzazione stabilite altrove;
  • sostiene fermamente il principio "chi inquina paga", concorda con la Corte dei conti europea sul fatto che il principio "chi inquina paga" dovrebbe essere chiaramente definito e approva il rafforzamento delle disposizioni in materia di sanzioni e risarcimenti; ritiene che le sanzioni debbano essere efficaci, proporzionato e dissuasivo e che devono tenere conto della piena struttura proprietaria delle società per garantire che siano imposte ai soggetti responsabili;
  • sottolinea che gli enti locali e regionali devono affrontare l'impatto ambientale, sanitario, sociale ed economico dell'inquinamento. Il denaro proveniente da sanzioni e pagamenti compensativi dovrebbe essere utilizzato anche per aiutare gli enti locali e regionali a far fronte alle conseguenze di tali impatti;
  • sostiene l'estensione dello IED ad altri settori come quello delle carni bovine; esprime tuttavia preoccupazione per gli oneri e i costi amministrativi e suggerisce di prendere in considerazione misure di sostegno finanziario alle imprese e agli enti locali e regionali in questa transizione, tenendo conto in particolare dell'impatto sociale sui piccoli impianti; invita i colegislatori a non limitarsi al solo criterio della soglia di allevamento;
  • accoglie con favore i piani di trasformazione a lungo termine; richiama tuttavia l'attenzione sul fatto che tali piani dovrebbero essere indicativi e realizzati a livello aziendale, non a livello del sito operativo, e che la loro divulgazione non deve minare i segreti industriali.

 

Uno dei nostri membri italiani, Dario NARDELLASindaco di Firenze, ha presentato il parere - poi approvato - "Il ruolo delle città e delle regioni dell'UE nella ricostruzione dell'Ucraina" in cui il Comitato delle Regioni: 

  • sottolinea che il processo di ricostruzione deve seguire un approccio dal basso verso l'alto, che coinvolga gli enti locali e regionali ucraini e dell'UE, e inserirsi nel quadro della riforma del decentramento dell'Ucraina, che era già a buon punto prima del 24 febbraio 2022. In tale contesto, il CdR richiama le raccomandazioni dello studio sul tema Sfide e opportunità del coinvolgimento degli enti locali e regionali nella ricostruzione dell'Ucraina, pubblicato nel settembre 2022;
  • sottolinea che, anche nel quadro di un comitato consultivo misto, potrebbe avviare azioni volte a preparare in particolare il ravvicinamento all'acquis relativo alla politica di coesione dell'UE, ad accompagnare lo sviluppo di capacità e la buona governance attraverso l'apprendimento e lo scambio di buone pratiche con i pari;
  • ritiene che i piani della Commissione europea per lacreazione di una piattaforma per la ricostruzione dell'Ucraina, incaricata di coordinare tutti i fondi dei donatori per la ricostruzione del paese, siano cruciali a tal fine, purché la piattaforma integri pienamente il principio di partenariato e coinvolga l'Alleanza delle città e delle regioni per la ricostruzione dell'Ucraina quale partner a pieno titolo in tutte le fasi della sua pianificazione e attuazione;
  • concorda sul fatto che il processo di ricostruzione dell'Ucraina dovrebbe essere differenziato in termini di calendario, rischio per la sicurezza, esposizione regionale alla guerra e sfide specifiche in materia di coesione;
  • ritiene che, in vista dell'avvio del processo di adesione dell'Ucraina all'UE, e al fine di legittimare un forte ruolo di coordinamento dell'UE nella strategia di ricostruzione, la Commissione europea dovrebbe proporre un importante dispositivo per la ricostruzione dell'Ucraina, che potrebbe essere strutturato sul modello giuridico del dispositivo per la ripresa e la resilienza dell'UE, con rimborsi partire dal 2027. tale dispositivo dovrebbe consentire all'UE di prefinanziare una quota significativa (40 %) dei costi di ricostruzione e ripresa dell'Ucraina.

 

Jakub Piotr CHEŁSTOWSKIPresidente della regione Slesia (Polonia) ha oresentato il parere - poi approvato - "Pacchetto Energia sul gas, sull'idrogeno e sulle emissioni di metano", in cui il Comitato delle Regioni: 

  • sottolinea la necessità di proteggere i consumatori dall'alto livello dei prezzi e di garantire loro la sicurezza dell'approvvigionamento di energia, e fa notare che ciò è particolarmente importante nell'attuale contesto geopolitico;
  • ritiene, alla luce delle esigenze di sicurezza energetica, che l'Unione debba procedere nel più breve tempo possibile a eliminare gradualmente i combustibili fossili, compreso il gas naturale, e conseguire un'economia altamente efficiente sotto il profilo energetico e basata prevalentemente su fonti di energia rinnovabili. È pertanto necessario stabilire in tempi brevi un quadro comune per il graduale abbandono dell'uso del gas naturale;
  • chiede di ampliare le competenze della REGST del gas estendendole allo sviluppo di un mercato dei gas rinnovabili e a basse emissioni di carbonio, anziché istituire a tal fine un'organizzazione separata (la rete europea dei gestori di rete per l'idrogeno - ENNOH);
  • chiede che sia effettuata una valutazione del potenziale a lungo termine della produzione di biogas e biometano a livello regionale, in modo che, sulla base di tale valutazione, si possa individuare il potenziale di sviluppo regionale dell'ecosistema dei gas decarbonizzati;
  • raccomanda di introdurre una metodologia comune per il monitoraggio delle emissioni di metano, che consentirà di avviare sforzi coordinati per ridurre le emissioni di metano nell'UE. 
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