L'esito della sessione plenaria di gennaio del Comitato delle Regioni

Il 26 e 27 gennaio si è tenuta, in modalità ibrida, la 148ª sessione plenaria del Comitato delle Regioni, in cui i rappresentanti degli enti locali europei e della Commissione si sono riuniti per portare all’attenzione dell’Unione i principali temi di attualità rilevanti a livello locale e regionale. 

Dalla sua sede a Bruxelles, il Comitato europeo delle Regioni (CdR) funge infatti da Assemblea dei rappresentanti regionali e locali dell'Unione europea. Dal 1994 la sua missione è quella di rappresentare e promuovere gli interessi degli enti regionali e locali nel processo decisionale europeo. L'Assemblea del CdR si riunisce in sessione plenaria sei volte l’anno, principalmente per discutere e adottare pareri, relazioni e risoluzioni.

Gli argomenti centrali di questa sessione sono stati l’agricoltura, lo sviluppo rurale, la coesione territoriale, il Green Deal e il futuro dell’Europa. Durante la seduta sono intervenuti Dubravka Šuica, Vicepresidente della Commissione europea, e Janusz Wojciechowski, Commissario per l’agricoltura, nell’ambito di una visione a lungo termine per le aree rurali; Elisa Ferreira, Commissaria per la politica regionale insieme a Lilyana Pavlova, Vicepresidente della Banca europea degli investimenti (BEI) sono intervenute in materia di coesione territoriale. Si è inoltre tenuta la cerimonia di premiazione del primo Premio Mayor Paweł Adamowicz, dedicato alla memoria del Sindaco di Danzica assassinato nel 2019. L’onorificenza, che premia il coraggio e l’eccellenza nella promozione della libertà, solidarietà e uguaglianza è stata conferita alla Sindaca di Colonia ​​Henriette Reker, sopravvissuta a un agguato xenofobo nell’ottobre 2015. Alla cerimonia ha partecipato Věra Jourová, Vicepresidente della Commissione europea. 

26 gennaio: prima giornata

Entrando nel dettaglio, nel corso della prima giornata, dopo l’apertura formale della sessione, sono stati approvati l’ordine del giorno e il verbale della sessione precedente.

Sono stati in seguito presentati i seguenti pareri:

Relatore: Sergio Caci (PPE), Sindaco del Comune di Montalto di Castro, provincia di Viterbo 

Nel parere il Comitato delle Regioni si dice soddisfatto del Quadro strategico in oggetto e dell’ambiziosa Vision Zero (zero morti sul lavoro entro il 2030). Approva i tre obiettivi trasversali del quadro strategico fissati dalla Commissione europea per i prossimi cinque anni, vale a dire anticipare e gestire il cambiamento nel mondo del lavoro post-pandemico durante le transizioni digitali, verdi e demografiche, migliorare la prevenzione degli infortuni e delle malattie sul lavoro e migliorare la preparazione alle potenziali crisi sanitarie future. Si raccomanda inoltre che venga elaborata un’iniziativa comunitaria sulla salute mentale sul luogo di lavoro e che vengano adottate ulteriori misure per prevenire rischi professionali. Il parere si chiude sottolineando l’importanza del ruolo che regioni e città possono svolgere nel conseguimento degli obiettivi preposti, del raggiungimento di Vision Zero e della necessità di attuarli direttamente sul campo e con una raccomandazione agli Stati membri di rispettare quanto stabilito dall’Organizzazione internazionale del lavoro e di rafforzare il sistema sanzionatorio.

Relatrice: Frida Nillson, membro dell’assemblea del comune di Lidköping (Svezia/Renew Europe)

Il Comitato europeo delle regioni sottolinea l’importanza degli impollinatori per la sostenibilità della società e della natura; vi è bisogno di sostegno non solo per gli impollinatori addomesticati, bensì anche per quelli selvatici, in quanto sono i primi che fungono da complementari dei secondi. Viene sottolineata la centralità di enti locali e regionali nell’accelerare l’attuazione dell’iniziativa UE a favore degli impollinatori, della quale si approva la direzione positiva. Ciononostante, dalla sua approvazione nel 2018 si è vista una tendenza calante nella popolazione di impollinatori. Il CdR nutre grandi aspettative per la revisione dell'iniziativa degli impollinatori dell'UE, chiedendo che siano fissati obiettivi giuridicamente vincolanti per gli impollinatori, nell'ambito della prossima iniziativa della Commissione europea sugli obiettivi di ripristino della natura nell'ambito della strategia dell'UE per la biodiversità. In tale contesto, si propone di sostenere l'attuazione di una nuova iniziativa dell'UE sugli impollinatori, in particolare per quanto riguarda l'attuazione e il monitoraggio delle attività. Il Cdr invita inoltre la Commissione ad affrontare il declino degli impollinatori a livello internazionale e a promuovere misure forti per proteggere gli impollinatori e i loro habitat durante la seconda parte della Convenzione sulla biodiversità COP15, prevista dal 25 aprile all'8 maggio 2022 a Kunming, in Cina, di cui è pronto a far parte della delegazione UE, al fine di condividere le opinioni e le misure che gli enti locali e regionali hanno già adottato in tale materia.

Le zone rurali europee rappresentano l'80 % del territorio dell'Unione e il 30 % della sua popolazione. Le sfide che si pongono sono molteplici: invecchiamento demografico, bassi livelli di reddito, allargamento del divario digitale e l'impatto dei cambiamenti climatici, che sono a loro volta acuiti dalla pandemia. La visione a lungo termine per le zone rurali per il 2040 contiene la strategia che la Commissione intende adottare, mentre il patto rurale è un'iniziativa intesa a coinvolgere i cittadini e gli attori politici a livello dell'UE, nazionale, regionale e locale per rendere le zone e le comunità rurali più forti, connesse, resilienti e prospere. Perché ciò diventi realtà,il CdR gioca un ruolo essenziale, data la sua composizione di rappresentanti locali e regionali, ma necessita che tutti gli attori coinvolti lavorino insieme: è questo il messaggio centrale nel parere presentato da presidente della regione Andalusia Juan Manuel Moreno Bonilla (ES/PPE) e adottato in sessione plenaria. Gli fanno eco le dichiarazioni degli esponenti della Commissione europea presenti al dibattito, che hanno a loro volta sottolineato la necessità di lavorare insieme e l’importanza del CdR, in quanto forum che rappresenta al meglio le istanze delle zone rurali.

  • Nel corso della giornata si è anche discusso dell’importanza dell’UE per le autorità locali e regionali.
27 gennaio: seconda giornata

La seconda e ultima giornata si è aperta con un dibattito sulla coesione territoriale.

I fondi dedicati alla coesione sono stati fondamentali, ciononostante il 40% di questi deve essere ancora speso entro il 2023. La Commissaria per la politica regionale Ferreira, la vicepresidente della Banca europea degli investimenti Pavlova e i membri del CdR chiedono un'ampia mobilitazione per evitare ritardi o perdite di risorse e per assicurare che ogni euro conti nel garantire una ripresa equa e sostenibile. Nel corso del dibattito, il Presidente del CdR Apostolos Tzitzikostas ha assicurato la volontà del Comitato delle regioni di lavorare insieme alla Commissione e alla Banca europea degli investimenti per accelerare l’implementazione degli attuali programmi di politica di coesione per assicurare che le risorse messe a disposizione vadano ad aiutare le persone e le comunità locali duramente colpite dalla pandemia. Tzitzikostas ha inoltre sottolineato l’importanza del #CohesionAlliance network e del Joint Action Plan firmato tra CdR e Commissione europea (DG REGIO) per facilitare un uso più efficiente dei fondi disponibili.

La Commissaria Ferreira ha voluto far notare che l’implementazione della programmazione 2014-2021 sta procedendo bene, ma gli Stati membri devono impegnarsi nell’utilizzare i fondi a disposizione e nel predisporre i piani di programmazione, che devono essere adottati entro il 2022. Ha concluso dicendo che la velocità necessaria non deve però andare a discapito della qualità dei progetti. Per conto della BEI, Pavlova è intervenuta dicendo che, per la prima volta, la Banca ha stabilito un target di finanziamento per le areeeuropee più povere: entro il 2025, il 23% dei finanziamenti totali della BEI in Europa dovranno andare a queste regioni; inoltre, sempre entro il 2025 la Banca intende dedicare il 45% dei finanziamenti europei in progetti di transizione e per regioni sottosviluppate.

A questo primo dibattito ne ha fatto seguito un altro, sullo European Green Deal: mobilità sostenibile e intelligente nelle nostre regioni, città e villaggi, al quale ha partecipato  Adina Vălean , commissaria europea per i Trasporti. A lei, i leader locali e regionali hanno chiesto un sostegno nella realizzazione di trasporti più sostenibili, elemento fondamentale per far sì che l’UE possa raggiungere l’obiettivo prefissato di neutralità climatica entro il 2015. Pur supportando le riduzioni stabilite dalla Commissione, si è chiesto un approccio paritario e equo tra zone urbane e rurali, che tenga in conto le differenze tra queste con riguardo agli investimenti previsti in stazioni di ricarica che permettano l’aumento di macchine elettriche. Su questo punto è stato presentato un parere, poi adottato, sul rafforzamento delle norme in materia di emissioni di CO2 per autovetture e furgoni e sulla realizzazione di infrastrutture per i combustibili alternativi. Nel parere, presentato da Adrian Teban, Sindaco di Cugir (Romania/PPE), il CdR chiede un meccanismo di cofinanziamento europeo che consenta a tutte le regioni di migliorare le proprie infrastrutture per offrire carburanti più ecologici e stimolare la domanda di veicoli più sostenibili, sottolineando però la necessità di un approccio che punti a collegare più efficacemente le zone urbane e quelle rurali, e aumentando la disponibilità di combustili alternativi nel territorio dell’UE.Sindaca Colonia

Prima della pausa pomeridiana, è stato il tempo dellaCerimonia di premiazione del Premio Mayor Pawel Adamowicz: Henriette Reker, sindaco di Colonia, ha ricevuto il premio per l'eccellenza e il coraggio nel promuovere la libertà, la solidarietà e l'uguaglianza. Il Premio, presentato per la prima volta quest'anno, è stato creato per continuare l'eredità del compianto Paweł Adamowicz, tragicamente assassinato nel 2019.

La sessione plenaria ha visto uno scambio di opinioni tra membri del CdR e membri del gruppo di lavoro permanente sulla democrazia europea della Conferenza sul futuro dell’Europa, rispettivamente Reinhold Lopatka, membro della Camera dei deputati austriaco, l’europarlamentare Sandro Gozi (IT/Renew Europe) ; Arnoldas Pranckevičius, viceministro degli Affari esteri della Repubblica di Lituania e Wepke Kingma, inviato olandese per la Conferenza sul futuro dell’Europa. Nel dibattito si è discusso di maggiore informazione, la possibilità di liste transnazionali e di mobilitazione per aumentare la fiducia dei cittadini nell’UE. Nella risoluzione adottata, il CdR ha sottolineato che i principi di sussidiarietà e proporzionalità sono i metodi migliori per garantire un processo di decisione politica efficiente ed efficace che tenga in considerazione i veri bisogni dei cittadini, reiterando che i livelli nazionale, regionale e locale di governo devono essere ascoltati per migliorare il processo all’interno dell’UE. Tra i principali punti della risoluzione, è possibile citare: la graduale trasformazione del CdR da organo consultivo a organo di codecisione dell'Unione europea riguardo ai settori fondamentali delle politiche che hanno un impatto territoriale; la possibilità per il CdR di accedere ai triloghi (colloqui informali tra Commissione europea, Parlamento europeo e Consiglio dell’UE); sospensioni dei pagamenti o correzioni finanziarie a carico dei paesi che violano il principio dello Stato di diritto; coinvolgimento degli enti regionali e locali per quel che riguarda questioni relative all’ambiente.

Il CdR presenterà il suo contributo finale alla Conferenza in occasione del Nono vertice europeo delle regioni e delle città , che si terrà a Marsiglia il 3 e 4 marzo 2022.

Prima della conclusione dei lavori della 148ª sessione, sono stati presentati due ulteriori pareri e altri documenti.

Relatrice: Kata Tüttő, membro del Consiglio metropolitano di Budapest (Ungheria/PSE)

Il CdR ha adottato un parere fortemente formulato sul tema che chiede che la parità di genere sia pienamente sviluppata nelle politiche climatiche dell'UE e nel Green Deal europeo. La relatrice ha espresso il proprio sostegno non solo alla richiesta di integrare la dimensione di genere nella politica climatica, ma anche che le istituzioni europee si impegnino a adottare un approccio di genere sul budget, stabilendo quindi un chiaro legame tra le questioni di genere e le decisioni europee in materia di entrate e spese.

Piano d'azione dell'UE: verso l'inquinamento zero per l'aria, l'acqua e il suolo  (adottato)

  • Relatrice: Marieke Schouten, Assessora comunale di Nieuwegein (Paesi Bassi/The Greens)

Nelle sue raccomandazioni, il CdR ha sottolineato che i costi umani e ambientali sono troppo elevati e che il mancato raggiungimento degli attuali obiettivi del l'UE è allarmante. Il sostegno dell'Unione europea potrebbe aiutare in modo significativo le comunità locali e regionali a rendere i loro spazi pubblici più verdi e più sani nei prossimi decenni. Questo parere sottolinea l'inefficacia del coordinamento tra le autorità pubbliche, la mancanza di capacità amministrativa, l'insufficienza dei finanziamenti, la mancanza di conoscenze e di dati, i meccanismi di conformità insufficienti e la mancanza di integrazione delle politiche.