Stato dell'Unione 2021: il discorso della presidente von der Leyen

Aggiornamento: è stato pubblicato, presto anche in italiano, il Programma di lavoro per il 2022 della Commissione europea.

 

La presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen ha tenuto stamattina al Parlamento europeo a Strasburgo il suo secondo  discorso annuale sullo Stato dell'Unione.

In questo frangente, la presidente è chiamata a illustrare l’attività della Commissione nell’ultimo anno e il suo programma per il futuro.

Nel discorso, durato circa un’ora, von der Leyen ha toccato temi quali l’emergenza Covid e i vaccini, i primi stanziamenti sul Recovery fund, la transizione digitale, il rispetto dello stato di diritto e la Conferenza sul Futuro dell'Europa, senza dimenticare le grandi emergenze internazionali, a partire dall'Afghanistan.

 

Contro la pandemia l’UE ha agito unita e ho ottenuto i risultati

Von der Leyen ha iniziato ricordando i risultati ottenuti e che «Nella principale crisi sanitaria mondiale ci siamo uniti per garantire a tutti gli angoli d’Europa di avere dei vaccini salvavita e abbiamo proceduto con Next generation Eu e con il Green deal». Molta enfasi è stata infatti posta su questi due piani che l'Unione porta avanti con determinazione, delle strategie senza precedenti in cui l'Unione si è dimostrata ancora una volta apripista nello scenario internazionale. «Abbiamo agito come Europa unita e di questo possiamo essere fieri», riconosce la presidente, che sottolinea anche che «Siamo leader nel mondo sui vaccini. Oltre il 79% della nostra popolazione è vaccinata. Siamo stati gli unici ad aver diviso oltre la metà dei nostri vaccini col resto del mondo, con oltre 700 milioni». Ora, per il “Team europeo” - come ha chiamato l’UE più volte durante il suo discorso -  è il momento di perseverare fino alla creazione di un’unione sanitaria europea. In particolare, la Commissione sta facendo un passo decisivo per rafforzare l'unione sanitaria con l'istituzione dell'Autorità europea per la Predisposizione e risposta alle emergenze sanitarie (HERA). È auspicabile che la ripresa, nel rispetto delle priorità politiche della Commissione, venga incanalata nella direzione di una crescita economica e sociale giusta, equa ed inclusiva.

 

La necessità di una politica migratoria comune

Secondo la presidente della Commissione, il nuovo patto su migrazione e asilo mette a disposizione tutti gli strumenti per far fronte a situazioni come quella al confine con la Bielorussia. Ma i progressi sono lenti ed è il momento di avere una politica migratoria a livello Ue. «È una questione di fiducia», sottolinea «La migrazione non deve essere più usata come un argomento per dividerci» e «l'Unione sarà sempre all'altezza di proteggere i "più vulnerabili"».

 

L’Afghanistan e la responsabilità europea di evitare un disastro umanitario

L'UE si impegna ad aumentare il suo aiuto umanitario per l'Afghanistan a 100milioni di euro come parte di un nuovo pacchetto di sostegno per il Paese. La presidente ha richiamato infatti l'importanza di stare al fianco degli afghani e fare il possibile per evitare il rischio di una carestia e di un disastro umanitario, in particolare per quanto riguarda la condizione delle donne, costrette a nascondersi e che rischiano la vita.

 

Una difesa europea

Un altro momento cruciale è stata la spinta del presidente a formare un'Unione europea della Difesa, spiegando che è il momento giusto per passare a una vera e propria difesa comune che permetta all'Europa di fare di più. L'idea è di essere in grado di affrontare le crisi prima e di trovare risposte adeguate alle minacce in evoluzione, come gli attacchi informatici. Azioni concrete comprendono una migliore cooperazione di intelligence e una migliore interoperabilità dei sistemi nazionali.

 

European Chips Act

È stata annunciata anche una legge europea sui chip. Questa iniziativa ha lo scopo di rimettere l'Europa nella corsa tecnologica. Negli ultimi mesi, le industrie chiave hanno sofferto di una carenza di semiconduttori. La produzione di chip è di interesse geostrategico e l'UE vuole assicurarsi un'autonomia strategica in questa industria chiave.

 

Divieto di vendita dei prodotti del lavoro forzato

«Fare affari nel mondo è positivo, è un bene ed è necessario ma non può essere fatto a spese della dignità e delle libertà individuali. Sono circa 25 milioni di persone del mondo che vivono sotto la minaccia del lavoro forzato. Proporremo un divieto di vendita di questi prodotti. I diritti umani non sono in vendita, a nessun prezzo», ha detto von der Leyen al Parlamento. Pur rimanendo salda e convinta nell'ottica del multilateralismo, dell'apertura e del dialogo, l'UE deve difendere i propri pilastri e i propri valori, promuovendoli e favorendone la diffusione in uno scenario internazionale che sta mutando e che vede affacciarsi nuove potenze e inedite sfide.

 

Una nuova norma contro la violenza sulle donne

«Se difendiamo i nostri valori difendiamo la libertà di poter essere quello che si è, di dire quello che si vuole, di amare chi si preferisce», ha affermato la presidente. «Libertà vuol dire anche essere liberi dalla paura. La pandemia è stato un periodo tremendo per le donne vittime di violenza che non potevano sfuggire dai loro aguzzini. Queste donne devono poter essere libere e autonome di nuovo». Per questo entro la fine dell’anno «promuoveremo una norma per contrastare la violenza contro le donne. Si tratta della dignità di tutte e anche di giustizia e questo corrisponde all'anima dell'Europa».

 

Una legge per proteggere la libertà dei media e dei giornalisti

Concludendo, la presidente ha specificato che «I giornalisti vengono minacciati, picchiati e addirittura uccisi nella nostra Unione. Le loro storie sono diverse nel dettaglio ma hanno un punto in comune: hanno lottato per il nostro diritto all’informazione e sono morti nel difenderlo». Per questo la Commissione ha avanzato una proposta per sostenere il lavoro dei giornalisti e contrastare chi mette a repentaglio la libertà dei media. Perché, come ricordato da Ursula Von der Leyen, «C’è bisogno di una legge sulla libertà dei media perché è così che difendiamo anche la nostra democrazia».

 

 La proposta del 2022 come "l'anno dei giovani" e l'elogio a Bebe Vio

«C’è ancora molto dolore nella nostra società, ci sono cuori che non riusciremo a curare e un tempo che non potremo restituire ai nostri giovani», ha detto von der Leyen. «I nostri giovani danno significato all’empatia. Credono che abbiamo una responsabilità sul Pianeta. Hanno attesa per il futuro, quindi hanno anche cura. L’Europa sarà più forte se assomiglierà alla nostra prossima generazione». Secondo la presidente durante il Covid sono stati chiesti “sacrifici enormi” ai giovani, dalla didattica a distanza alla privazione della socialità. «Per questo vogliamo proporre il 2022 come anno per i giovani», ha affermato. Proprio per dare voce ai cittadini, e specialmente ai giovani, la Presidente Von der Leyen ha richiamato il processo della Conferenza sul Futuro dell'Europa, inaugurata lo scorso maggio, che apporterà decisivi cambiamenti e miglioramenti all'odierna struttura dell'Unione Europea seguendo le vere esigenze e richieste dei propri cittadini.

Un'altra novità sarà il programma ALMA, che affronterà la disoccupazione giovanile. Il programma in stile Erasmus è destinato a fornire un'esperienza di lavoro a coloro che non lavorano, non studiano o non seguono corsi di formazione. 

La presidente, citando la campionessa paralimpica italiano Bebe Vio, presente a Strasburgo su suo invito, ha detto: «Ad aprile le avevano detto che rischiava di morire, poi è riuscita a vincere una medaglia olimpica». Il parlamento ha quindi dedicato un lungo e caloroso applauso all’atleta. La Presidente von der Leyen ha elogiato la campionessa come «una leader, immagine della sua generazione, da cui trarre ispirazione» per la sua determinazione e ha infine concluso esclamando  «Viva l'Europa!».

 

Sondaggio Flash Eurobarometro sullo stato dell'Unione

Un sondaggio Flash Eurobarometro era stato commissionato appositamente in vista dell'evento. Esso ha rivelato che nel 2021 la fiducia nell'UE rimane ai livelli più alti dal 2008. Generalmente, i dati raccolti in Italia corrispondono a quelli della media europea.

L’Eurobarometro evidenzia un chiaro sostegno dell’opinione pubblica europea alle politiche di vaccinazione messe in atto dagli Stati membri, anche grazie al ruolo chiave della UE, valutato positivamente dal 64% degli europei e dal 69% degli italiani. Per quel che riguarda la sicurezza dei vaccini, il 72% degli europei considera che i benefici superino i potenziali rischi, una cifra che arriva al 77% in Italia, mentre la stessa vaccinazione è considerata un “dovere civico” dal 67% degli europei e dal 76% degli italiani.

Percentuali molto simili a quelle che riscontrate dal Green Pass, indicato come il sistema più sicuro per viaggiare, rispettivamente dal 65% degli europei e dal 75% degli italiani.

I cittadini UE valutano positivamente le premesse del Recovery Plan: tre europei su cinque (60%) e due italiani su 3 (67%) ritengono che i progetti sviluppati nell’ambito di Next Generation EU aiuteranno il loro Paese a superare il danno economico e sociale causato dalla pandemia di coronavirus.

Riguardo le priorità politiche per il prossimo futuro, gli intervistati a livello UE hanno riportato al primo posto le azioni contro il cambiamento climatico, sostenute dal 43% dei cittadini. Anche per gli italiani la lotta contro il cambiamento climatico dovrebbe figurare in testa alla lista delle priorità dell’agenda politica del Parlamento europeo, con l’appoggio del 48% degli intervistati, seguita dalle misure a supporto dell’economia e per la creazione di posti di lavoro, 41%, quelle per combattere povertà ed esclusione sociale, 33%, e quindi migrazione e asilo, al 30%, e salute pubblica, 29%.

 

Ricordiamo infine che chiunque voglia approfondire il discorso, può farlo a questo link con il documento ufficiale della Commissione europea sullo Stato dell'Unione, con i risultati dettagliati ottenuti dalla presidenza von der Leyen nel 2020-2021.