PE: via un altro ostacolo al Fondo UE di ripresa post COVID-19

A metà dicembre 2020 il Parlamento europeo ha approvato in via definitiva il bilancio a lungo termine dell'UE 2021-2027 ("Quadro finanziario pluriennale"). Nel contesto delle negoziazioni istituzionali fra Parlamento e Consiglio UE, si è accettato il principio secondo cui i costi a medio e lungo termine del rimborso del debito generato dal Recovery Fund non avrebbero dovuto essere coperti a scapito dei programmi di investimento del QFP, né devono tradursi in contributi molto più elevati basati sull'RNL degli Stati membri. Pertanto, i negoziatori del PE hanno elaborato una tabella di marcia, dal 2021 al 2026, per introdurre nuove risorse direttamente europee da inserire nel bilancio dell'UE nei prossimi sette anni e far fronte così a tali costi aggiuntivi. La decisione relativa alle risorse proprie permetterà all'UE di prendere in prestito 750 miliardi di euro per il Piano per la ripresa "Next Generation EU".

Quadro finanziario pluriennale 2021-2027 Giovedì 25 marzo, il Parlamento ha approvato due regolamenti operativi e un regolamento di esecuzione su come ottenere e rendere disponibili specifiche risorse proprie, che rappresentano le entrate del bilancio UE. I regolamenti approvati comprendono disposizioni per il calcolo e la semplificazione delle entrate dell'Unione, per la gestione del flusso di cassa e i per diritti di monitoraggio e ispezione. Ciò è necessario per garantire il corretto funzionamento delle entrate del bilancio dell'UE anche dopo l'introduzione delle risorse proprie.

La prima fase della tabella di marcia delle risorse proprie prevede un'imposta sulla plastica introdotta proprio a inizio 2021; le nuove proposte legislative su un meccanismo di adeguamento del carbonio alle frontiere, il prelievo sul digitale e il sistema di scambio di quote di emissioni saranno presentate entro giugno.

Per maggiori informazioni: Parlamento europeo