Maria Ressa e Dmitry Muratov vincono il Nobel per la Pace 2021

Il Premio Nobel per la Pace2021 è stato assegnato a Maria Ressa e Dmitry Muratov, due giornalisti dissidenti impegnati nel raccontare abusi e corruzione rispettivamente nel governo filippino e in quello della Russia.

Il premio è stato conferito venerdì 8 ottobre dalla presidente del Comitato per il Nobel norvegese, Berit Reiss-Andersen. Le candidature, quest’anno, erano oltre 300.

 

Maria Ressa

Maria Ressa è una giornalista di origini filippine ed è stata tra i fondatori del sito giornalistico Rappler, una società di media digitali che si occupano di giornalismo investigativo. Negli ultimi anni è stata molto critica nei confronti del presidente filippino Rodrigo Duterte e dei suoi metodi autoritari. “Persona dell’anno 2018” per il Time, nel 2020 ha ricevuto il premio Journalist of the Year, il John Aubuchon Press Freedom Award, il Most Resilient Journalist Award, il Tucholsky Prize, il Truth to Power Award e il Four Freedoms Award.

 

 

 

Dmitry Andreyevich Muratov

Dmitry Andreyevich Muratov è un giornalista russo e direttore del giornale Novaya Gazeta, noto per avere in più occasioni criticato il presidente russo Vladimir Putin e per le numerose inchieste sui casi di corruzione nel paese. Muratov è stato anche il direttore di Anna Politkovskaja, cronista uccisa 15 anni fa a Mosca. Proprio a dimostrazione della sua continua lotta per la libertà d’espressione nel suo Paese, Muratov ha affermato che avrebbe dato il premio all’oppositore del regime russo in carcere Alexei Navalny.

 

 

 

La loro coraggiosa lotta per la libertà di espressione, condizione necessaria per la democrazia e la pace

Il premio Nobel per la Pace premia  “i loro sforzi nel proteggere la libertà di espressione, condizione necessaria per la democrazia e una pace duratura”.

Ricevono il premio per la Pace, si legge nel comunicato che accompagna l’annuncio, “per la loro coraggiosa lotta” per garantire la libertà di espressione rispettivamente “nelle Filippine e in Russia” e allo stesso tempo, scrive il comitato norvegese, sono rappresentanti di tutti i giornalisti che difendono questo ideale in un mondo in cui la democrazia e la libertà di stampa affrontano situazioni sempre più avverse”

Il giornalismo libero e basato sui fatti, si legge ancora nelle motivazioni, “serve a proteggere dall’abuso di potere, dalle bugie e dalla propaganda di guerra” e il Comitato, “è convinto che la libertà di espressione e la libertà di informazione aiutino a garantire un pubblico informato”. Diritti che, puntualizzano da Oslo, sono “prerequisiti cruciali per la democrazia e la protezione dai conflitti”. “Senza la libertà di espressione e la libertà di stampa, sarà difficile promuovere con successo la fraternità tra le nazioni, il disarmo e un ordine mondiale migliore per avere successo nel nostro tempo”, rimarcano i membri del Comitato, sottolineando come il premio sia quindi “saldamente ancorato al testamento di Alfred Nobel”.

 

I premi Nobel 2021

Il Nobel per la Pace fu assegnato per la prima volta nel 1901 e, a differenza degli altri Nobel, viene assegnato in Norvegia e non in Svezia. L’annuncio del vincitore di quest'anno, infatti, è stato dato in diretta presso l’Istituto Nobel norvegese a Oslo.

Il premio Nobel per la Pace è anche l’unico che può essere assegnato a organizzazioni e non solo a singoli individui. Lo scorso anno, infatti, il premio era stato vinto dal World Food Programme per gli sforzi compiuti nella lotta contro la fame nel mondo.

Nei giorni scorsi sono stati assegnati anche i premi Nobel per la Medicina (a David Julius and Ardem Patapoutian, per le scoperte sui recettori per la temperatura e il tatto), per la Fisica (all'italiano Giorgio Parisi e a Syukuro Manabe e Klaus Hasselmann), per la Chimica (a Benjamin List e David MacMillan, «ingegneri delle molecole») e per la Letteratura (ad Abdulrazak Gurnah).