Parlamento Europeo: proposta riduzione del 60% delle emissioni di gas a effetto serra entro il 2030

Con la votazione di oggi – giovedì 8 settembre – gli Eurodeputati hanno sigillato la propria iniziale intenzione di fissare nell’imminente Legge Europea sul Clima l’obbligo per il Continente di diminuire del 60% le emissioni di gas a effetto serra entro il 2030.

I 3 punti principali della proposta di legge sono:

-          Inclusione di un budget per i gas a effetto serra al fine di raggiungere gli obiettivi di Parigi

-          Creazione di un organo scientifico indipendente che valuti i progressi

-          Progressiva eliminazione di tutte le forme di sovvenzioni dirette e indirette ai combustibili fossili entro il 2025.

Al momento, l’obiettivo da raggiungere entro il 2030 è una riduzione delle emissioni del 40%, ma questo sforzo sarebbe insufficiente per contrastare il cambiamento climatico – secondo studi scientifici.

Per questo, i Parlamentari hanno deciso di approvare una legge che obbliga non solo l’Unione Europea, ma anche i singoli Stati membri, a perseguire in modo più stringente la neutralità climatica entro il 2050 attraverso la fissazione di obiettivi anche nel medio periodo. L’impegno di ciascun Paese dovrà – si precisa – essere aumentato e commisurato secondo equità e in modo economicamente adeguato alla situazione di ciascuno.

Sempre su questa scia, hanno richiesto alla Commissione europea la proposta di un obiettivo vincolante di riduzioni entro il 2040 sulla base di una preventiva valutazione d’impatto – nell’ottica di assicurare che l’Unione e gli Stati si mantengano sulla buona strada verso il 2050.

I 3 punti principali

Ben consapevoli che il 60% di riduzioni entro il 2030 è un obiettivo ambizioso, la legge prevede anche l’inclusione di un budget che fissa la quantità totale di emissioni autorizzate da qui al 2050 senza che ciò comprometta il raggiungimento degli impegni di Parigi. Al tempo stesso, si chiede un meccanismo per finanziare in modo adeguato l’accelerazione verso la neutralità climatica.

Inoltre, si domanda la creazione di un Consiglio Europeo del Cambiamento Climatico (CECC), un nuovo organo composto da scienziati esperti e indipendenti incaricato di

  1. verificare che ciascuna futura politica europea sia coerente con gli obiettivi climatici
  2. e monitorare i progressi in materia.

Infine, si sottolinea anche l’importanza di eliminare sovvenzioni dirette e indirette ai combustibili fossili entro – al più tardi – il 31 dicembre 2025, unitamente alla necessità di affrontare il tema della povertà energetica[1].

Prossime tappe

In qualità di co-legislatore, il Consiglio dell’Unione Europea dovrà a questo punto esprimersi sull’approvazione della legge, eventualmente proponendo emendamenti.

In effetti, al momento solo pochi Stati membri hanno manifestato il loro appoggio al target del 60% di riduzione, mentre la maggior parte ritiene l’obiettivo eccessivamente ambizioso. Si prospetta dunque un abbassamento della soglia fissata dagli Europarlamentari, e di conseguenza una minore ambizione climatica.

Per approfondire: https://www.europarl.europa.eu/news/it/press-room/20201002IPR88431/legge-ue-sul-clima-aumentare-obiettivo-di-riduzione-emissioni-per-2030-al-60.



[1] Povertà energetica si riferisce alla situazione in cui una famiglia o individuo non sia in grado di pagare i servizi energetici primari (riscaldamento, illuminazione, corrente, …).