Massima attenzione e impegno dell'Unione europea contro il coronavirus

Dal centro di coordinamento della risposta alle emergenze dell’UE, il Commissario per la Gestione delle crisi Janez Lenarčič ha dichiarato: “Alla luce della diffusione del coronavirus in un numero crescente di paesi, dobbiamo puntare sul coordinamento e la cooperazione. È il momento di unire le forze per fermare questa epidemia ed è di vitale importanza che tutta la comunità internazionale combatta il coronavirus con interventi di preparazione e risposta, senza perdere di vista la solidarietà internazionale”.

 

Il coordinamento e la collaborazione degli Stati europei e della comunità scientifica internazionale sono cruciali in questo momento.

L’Organizzazione mondiale della sanità (Oms) ha convocato a Ginevra quattrocento super-esperti per ragionare di potenziali vaccini contro l’epidemia che arriva dall’Oriente e invita la comunità internazionale alla collaborazione. «Visto che i casi fuori dalla Cina non sono più di 390, abbiamo una finestra di opportunità per sconfiggere il coronavirus, dobbiamo sfruttare questa occasione» spiega il direttore generale dell'Oms, Tedros Adhanom Ghebreyesus, sottolineando come la solidarietà scientifica possa essere la chiave di volta della crisi.

Per quanto concerne gli ultimi sviluppi in Unione europea, il bollettino di oggi parla di 37 ammalati, con solo un caso - in Germania - di contagio senza sintomi. Parliamo di 14 casi in Germania, 11 in Francia, 3 in Italia, 4 nel Regno Unito, 1 in Belgio, 1 in Finlandia, 2 in Spagna, 1 in Svezia.

Il 13 febbraio i ministri della Salute dei 27 Paesi membri si riuniranno a Bruxelles per fare il punto e tracciare la strategia comunitaria in caso di emergenza prolungata o ampliata.

il 10 febbraio sono stati rimpatriati da Wuhan 95 cittadini dell’UE con un volo del Regno Unito. La Commissione, tramite il meccanismo di protezione civile dell’UE, sta cofinanziando i costi di trasporto di queste persone dal Regno Unito ai rispettivi Stati membri (Austria, Belgio, Danimarca, Francia, Germania, Grecia, Irlanda, Italia, Lussemburgo, Paesi Bassi, Romania e Svizzera).  A seguito dell’attivazione del meccanismo di protezione civile dell’UE da parte della Francia a fine gennaio, 558 persone, inclusi 447 cittadini dell’UE, erano già state portate via da Wuhan con tre voli cofinanziati dall’UE, due organizzati dalla Francia e uno dalla Germania, il 31 gennaio e il 2 febbraio.

Il centro di coordinamento della risposta alle emergenze dell’UE collabora con tutti gli Stati membri dell’Unione per agevolare la consegna dei dispositivi di protezione individuale richiesti dalla Cina, che vanno ad aggiungersi alle 12 tonnellate già mobilitate dagli Stati membri il 1° febbraio come risposta immediata.  

Il 31 gennaio l’UE ha anche annunciato uno stanziamento di 10 milioni di euro a sostegno della ricerca sul coronavirus da Orizzonte 2020, il suo programma di ricerca e innovazione, e il Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie monitora attentamente la diffusione del virus.