Le conclusioni del Consiglio europeo del 15-16 ottobre 2020

La settimana scorsa si è concluso un intenso quanto delicato Consiglio europeo, caratterizzato anche da assenze dovute a sospetti casi di COVID tra i suoi membri.

        La pandemia è stato uno dei principali temi affrontati, vista la situazione grave e senza precedenti che sta vivendo l’Unione Europea. Riconoscendo l’importanza della cooperazione fra Stati, specialmente sui tracciamenti, i test, la quarantena e i vaccini, i Capi di Stato e di Governo hanno deciso di riunirsi periodicamente per rafforzare i progressi in quest’ambito.

        Anche il cambiamento climatico ha fatto da protagonista nelle discussioni, che proseguiranno più nel dettaglio nella riunione fissata per Dicembre, e similmente si è invocata la solidarietà come strumento di base per raggiungere l’ambizioso obiettivo della neutralità climatica. Secondo le parole del Presidente Michel – pronunciate al termine del Consiglio – saranno infatti l’ambizione ela solidarietà i principi guida dell’azione UE in questo senso. L’attenzione sarà concentrata soprattutto sulle differenze nazionali e sulla considerazione che non tutti i Paesi partiranno dallo stesso punto nella corsa verso la transizione ecologica.

        Londra e Bruxelles faticano ancora a trovare un accordo sulle relazioni future, e in particolare su governance, pesca e level playing field (parità di condizioni). Il Consiglio ha invitato i negoziatori a rinvigorire e accelerare gli sforzi verso il raggiungimento di un accordo, e al contempo sollecitato i Governi, le Istituzioni, e gli stakeholders a prendere provvedimenti in caso di mancato accordo (c.d. hard Brexit). 

        Per quanto riguarda poi le relazioni con l’Africa, i membri del Consiglio hanno affermato l’intenzione di far leva su investimenti, dando sostegni alle infrastrutture, e in generale cooperare nell’interesse reciproco dei due partner. Sarà costituito un apposito forum per dibattere su tali argomenti, nonché sulla questione dei debiti dei Paesi africani.

Al tempo stesso, sarà cruciale affrontare anche il tema pandemia, al fine di rafforzare i sistemi sanitari nel Continente, assicurare uno sviluppo sostenibile che permetta in seguito di progredire insieme nel miglioramento delle condizioni di vita e di cure mediche. A tal fine, l’idea che i 27 proporranno è dare vita a quella che è stata definita un’alleanza “naturale” per motivi geografici, storici e culturali.

         Infine, si è avuto modo di discutere di alcuni temi di rilievo internazionale. Prima fra tutti la situazione nel Mediterraneo orientale, in relazione alle quale i Capi di Stato e di Governo si dolgono delle azioni unilaterali della Turchia, rievocando le conclusioni di inizio ottobre dello scorso Consiglio. Inoltre, si è fatto il punto su altri temi, fra cui Bielorussia e la situazione di conflitto in Nagorno-Karabakh fra Armenia e Azerbaijan. Il Consiglio ha altresì invitato Mosca a proseguire i negoziati con Canberra e Amsterdam in relazione all’abbattimento del volo MH17 in cui hanno perso la vita 298 persone oramai 6 anni fa, intensificando gli sforzi giudiziari per trovare la verità sulle circostanze della tragedia.

Le conclusioni del Consiglio: https://www.consilium.europa.eu/media/46357/161020-euco-final-conclusions-it.pdf.