Istruzione e competenze digitali: c’è ancora tanto da fare secondo la relazione annuale di monitoraggio del settore dell’istruzione e della formazione in UE

È stata pubblicata la relazione annuale di monitoraggio del settore dell’istruzione e della formazione, il cui intento è quello di analizzare lo sviluppo dell’istruzione. All’interno, la relazione riporta un confronto tra i Paesi e specifici approfondimenti sui 27 Stati Membri. In generale, l’impegno della Commissione in questo ambito è costante e di primaria importanza. Il 30 settembre, per esempio, sono state adottate due iniziative per rafforzare il ruolo dell'istruzione e della formazione come chiave per la ripresa dell'UE dalla crisi del COVID-19. Allo stesso modo, la Commissione lavora alla definizione di uno spazio europeo dell’istruzione, adottando anche il nuovo piano d’azione per l’istruzione digitale.

La relazione di monitoraggio 2020

L’edizione 2020 ha come focus l’insegnamento e l’apprendimento in ambito digitale, aspetto che, considerate le attuali circostanze, è senza dubbio centrale, come anche confermato da Gabriel, Commissaria per l’innovazione, la ricerca e la cultura: “Sono lieta che l'istruzione digitale sia il tema principale dell'edizione di quest'anno[…]Riteniamo che l'istruzione digitale debba essere profondamente ristrutturata e ci impegniamo ad aumentare l'alfabetizzazione digitale in Europa”.

Se da un lato è vero che gli Stati hanno investito, specialmente negli ultimi anni, in infrastrutture per l’istruzione e formazione sul piano digitale; dall’altro, secondo i risultati dell’indagine, è possibile notare come nelle giovani generazioni le competenze digitali non siano state sviluppate in modo sufficiente. Stando ai dati, infatti, le competenze digitali di oltre il 15% della popolazione studentesca sono risultate insufficienti. Le lacune sulle competenze però riguardano anche i docenti: nello specifico, quanto rilevato da OSCE,  gli insegnanti della scuola secondaria di primo grado nei paesi dell'UE sono raramente formati sull'uso delle tecnologie di informazione e comunicazione (TIC), tanto che si urge una formazione in questo senso.

Una nota positiva si riscontra nel calo del fenomeno dell’abbandono scolastico, e nell’aumento della partecipazione in tutti i settori dell’istruzione. Tuttavia, quello che nel contempo emerge è la costante difficoltà di fornire ai giovani di quelle competenze di base necessarie: 1 quindicenne su 5, infatti, risulta carente per quanto riguarda la lettura, la matematica e le scienze di base.

Infine, stando ai dati della relazione, i Paesi membri che considerano gli investimenti nell’ambito formativo in ottica di sviluppo economico e inclusione sociale, hanno mantenuto la spesa pubblica per l’istruzione intorno al 10% sul totale. In generale tuttavia, è fondamentale ridurre sia il divario digitale tra studenti, sia gli svantaggi nella formazione e istruzione.

 

Per approfondimenti:

Relazione annuale di monitoraggio del settore dell’istruzione e della formazione

Commissione Europea – istruzione e formazione

Spazio europeo dell’istruzione

Iniziative