Immigrazione in Emilia-Romagna: pubblicata la nuova edizione del Rapporto annuale dell’Osservatorio regionale sul fenomeno migratorio

A partire dal 2001, l’Osservatorio regionale sul fenomeno migratorio raccoglie e analizza dati relativi alle dinamiche evolutive della migrazione nella nostra Regione, con l’intento di garantire pari opportunità tanto per i migranti quanto per i nativi.

Il focus è in particolare sulle seguenti aree:

-          Dati demografici e flussi migratori in Emilia-Romagna

-          Mercato del lavoro, infortuni, e malattie professionali

-          Istruzione

-          Abitare

-          Servizi assistenziali e socio-assistenziali

-          Sanità

-          Devianza

L’istituzione dell’Osservatorio con legge regionale 5/2004 è nata dalla considerazione che la conoscenza statistica del fenomeno migratorio sia importante per la definizione di politiche regionali d’integrazione efficaci ed inclusive.

Il Rapporto 2020 è consultabile qui.

Contesto

Secondo le Nazioni Unite nel 2019 sono circa 272 milioni i migranti internazionali nel mondo (3,5% della popolazione mondiale), persone che vivono cioè in un Paese diverso da quello di nascita. Si tratta di una presenza in costante aumento rispetto ai 173 milioni di migranti del 2000, ma con ritmi di crescita diminuiti.

L’Europa con 82 milioni di migranti accoglie circa il 30% dei migranti internazionali del mondo e l’Italia si colloca al decimo posto con circa 6,3 milioni di residenti nati in un Paese estero. Ai primi posti troviamo, nell’ordine: Stati Uniti (50,7 milioni), Arabia Saudita e Germania (13,1 milioni) Federazione Russa (11,6 milioni), Regno Unito (9,6 milioni), Emirati Arabi Uniti (8,6 milioni), Francia (8,3 milioni), Canada (8 milioni) e Australia (7,6 milioni).

Se si osserva il totale dei cittadini extra UE con permessi a scadenza si nota in Emilia-Romagna una contrazione del -6,2% (dati 1.1.2019).

Le motivazioni principali che portano le persone nel nostro Paese sono i ricongiungimenti famigliari (52,6%), il lavoro (28,9%) e la richiesta asilo e i titolari di protezione umanitaria (13,6%). I nuovi permessi rilasciati nel 2018 sono anch’essi in calo (-20,2%), e sono distribuiti principalmente per motivi di famiglia (61,3% dei nuovi rilasci), richiesta asilo e titolari di protezione umanitaria (15,5%), studio (10,1%) e lavoro (7,5%).

Per quanto riguarda i flussi non programmati, sono 7.357 i migranti inseriti nei centri di prima accoglienza e 2.340 nel sistema Siproimi in Emilia-Romagna (novembre 2019). Si nota la riduzione degli arrivi rispetto ai 14.186 accolti nell’agosto 2017 nei Cas e i circa 1.230 accolti nel sistema Siproimi (la rete che sostituisce gli SPRAR dopo il “decreto sicurezza”, noto anche come “decreto Salvini”, approvato nel dicembre 2018).