Giornata mondiale della parità salariale

Simbolicamente, oggi le donne smettono di essere pagate. Perché tutto questo? Perché il 10 novembre è la giornata mondiale delle parità salariale.

Le donne infatti, all’interno dell’Unione, guadagnano in media circa il 14%/h in meno rispetto ai colleghi uomini. Tradotto in numeri questo vuol dire che ad ogni € guadagnato da un uomo, una donna prende 0,86 centesimi, il che significa che quest’ultima lavora quasi 2 mesi gratis rispetto al collega.

 L’impegno quindi delle Istituzioni è di invertire la rotta, non solo perché questa pratica è ingiusta, ma anche perché si scontra con i principi dell’Unione stessa.

Risuona chiara la posizione corale di Jourová, Vicepresidente per i Valori e la trasparenza; Schmit, Commissario per il Lavoro e i diritti sociali; e Dalli, Commissaria per l'Uguaglianza: "Donne e uomini sono uguali. L'Europa sta cercando di riprendersi dalla crisi economica causata dalla pandemia e per farlo ha bisogno di tutti i talenti e di tutte le competenze disponibili. Il lavoro delle donne tuttavia non è riconosciuto al pari di quello dei colleghi uomini.”

Per approfondimenti:

Rappresentanza della Commissione in Italia