Diritti delle donne: la parità di genere sta perdendo terreno

Fra una settimana è l’8 marzo, la giornata della donna. In tempi di emergenza coronavirus non possiamo dimenticare che le società umane in Italia e nel mondo hanno anche altri problemi da affrontare. Non sono un’emergenza come la lotta ad un virus sconosciuto, ma sono spesso una lotta costante per non arretrare o, se possibile, per raggiungere migliori traguardi sul terreno della civile convivenza e della salvaguardia dei diritti umani.

E’ questo il caso dei diritti delle donne e della vita concreta che le donne conducono, nel mondo sviluppato come nel cosiddetto terzo mondo.

Fra i 17 Obiettivi dell'agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile dell’ONU è previsto il Goal n. 5 che punta al raggiungimento entro il 2030 dell’uguaglianza di genere e l'empowerment di tutte le donne e le ragazze. Purtroppo, ad un decennio dalla data che la comunità internazionale si è data per il raggiungimento degli Obiettivi, i target individuati sono molto lontani dall'essere raggiunti.

Nel 2020, inoltre, la comunità globale celebrerà il venticinquesimo anniversario della Quarta conferenza mondiale sulle donne e l'adozione della Dichiarazione e della piattaforma d'azione di Pechino (1995). Verrà raggiunto inoltre un traguardo quinquennale per raggiungere gli obiettivi di sviluppo sostenibile dell'agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile.

Il 2020 è quindi un anno fondamentale per la realizzazione accelerata della parità di genere e l'emancipazione di tutte le donne e le ragazze, ovunque esse si trovino a vivere.

Dal 9 al 20 marzo, si terrà pertanto presso la sede delle Nazioni Unite a New York la sessantaquattresima sessione della Commissione sullo status delle donne. Saranno presenti rappresentanti degli Stati membri, entità delle Nazioni Unite e organizzazioni non governative di tutte le regioni del mondo. Sarà presente con una sua delegazione anche l’Unione europea.

Per questa ragione, il 13 febbraio scorso, Il Parlamento europeo ha adottato una risoluzione con la quale i deputati deplorano che molte delle sfide identificate 25 anni fa dalla Dichiarazione e dalla Piattaforma d'azione di Pechino siano ancora attuali.

Chiedono al Consiglio di garantire che l'UE assuma una posizione unitaria e intervenga con fermezza per “denunciare inequivocabilmente il regresso della parità di genere e le misure che compromettono i diritti, l'autonomia e l'emancipazione delle donne”.

Nella Risoluzione del PE sulle priorità per la sessione dell'UNCSW di marzo, i deputati chiedono misure dettagliate e concrete per promuovere l’emancipazione economica e politica delle donne e rimettere in moto un meccanismo di conquiste progressive che non solo sembra essersi inceppato ma che sta addirittura in alcuni casi tornando indietro.  

Approfondimenti:

Il testo in italiano della Dichiarazione di Pechino (fonte: Centro Diritti Umani Università di Padova)

Il Goal 5. Approfondimenti, eventi, contatti e news  (fonte: Alleanza italiana per lo sviluppo sostenibile ASVIS)

La Risoluzione del PE sulle sue priorità per la 64° Commissione delle Nazioni Unite sullo status delle donne (UNCSW64), che si terrà a New York a marzo