Commissione UE: chiusura frontiere esterne, corsie preferenziali per le merci essenziali, aiuti di stato per consentire alle aziende di accedere a liquidità. Eurogruppo: sospensione patto di stabilità e rinvio riforma del MES

Ieri Ursula von der Leyen, presidente della Commissione europea ha parlato ai cittadini europei in un video di qualche minuto. E’ il terzo video nel giro di pochi giorni, e il terzo annuncio di misure straordinarie per affrontare in maniera coordinata a livello europeo l’emergenza coronavirus.

Tre le misure annunciate:

1) le cosiddette “VIE VERDI, GREEN LANES” per far rimanere il mercato unico interconnesso per quanto riguarda il trasporto di beni, cibo e infrastrutture essenziali anche a fronte di una chiusura sempre maggiore delle frontiere per i cittadini;

2) una proposta di restrizione temporanea dei viaggi verso l’unione europea per 30 giorni, eccetto ovviamente personale sanitario, ricercatori e frontalieri, ma anche beni di cui l’Europa ha bisogno e su cui ci potrebbe essere penuria;

3) un regime temporaneo per gli Aiuti di Stato assolutamente senza precedenti, che permetterà alle finanze pubbliche di sostenere un apparato produttivo esangue in deroga ai regimi europei attuali.

Sappiamo che l’attenzione e lo sforzo della Commissione europea sono importantissime. Certo è ancora più importante che gli Stati europei suonino, almeno questa volta, un’unica sinfonia. In caso contrario gran parte degli sforzi della Commissione europea potrebbero essere vanificati. Questo perché, come sappiamo, tante competenze sono in capo agli stati e su queste le Istituzioni europee possono offrire consigli, sostegno e coordinamento, ma non imporre regole.

L'Eurogruppo

Le risultanze dell’Eurogruppo di ieri  sono importanti. Nel comunicato finale della riunione dei paesi dell’area euro si legge “Il nostro impegno di oggi riflette la nostra forte determinazione a fare tutto il necessario per affrontare la sfida del coronavirus, ristabilire la fiducia e sostenere la ripresa”.

L’eurogruppo ha appoggiato quindi la proposta della Commissione di non contabilizzare ai fini del deficit tutte le misure di risposta al Covid-19 ed accoglie con favore la clausola di salvaguardia che sospende il Patto di stabilità.

Infine, l’eurogruppo rimanda la riforma del MES a quando la crisi sarà finita. 

Il testo del discorso di Ursula von der Leyen del 16/3/2020

L’Unione europea ed altre parti del mondo stanno affrontando una crisi sanitaria pubblica dovuta al diffondersi del coronavirus. Il nostro sistema sanitario è molto sotto pressione.

Gli stati hanno dunque dovuto adottare misure forti per contenere i contagi. Queste misure sono forti solo se sono coordinate. Per questo oggi presentiamo orientamenti relativi alle misure per la gestione delle frontiere.

Operiamo su due fronti: da un lato dobbiamo proteggere le persone dal contagio e dall’altro dobbiamo garantire che il flusso delle merci continui.

Per garantire la continuità economica è essenziale che il settore della mobilità funzioni. Proponiamo quindi corsie verdi, ossia corsie preferenziali per dare priorità ai trasporti essenziali come i dispositivi medici, le merci deperibili, gli alimenti e i servizi di emergenza.

Ma dobbiamo fare di più per ridurre l’enorme pressione sul nostro sistema sanitario.

In Europa siamo particolarmente colpiti dal virus e sappiamo che tutte le misure che riducono l’interazione sociale riducono anche la velocità di diffusione del contagio. Meno si viaggia, più si può contenere il virus. Per questo ho appena informato i nostri partner del G7, che propongo ai capi di stato e di governo di introdurre restrizioni temporanee sui viaggi non essenziali verso l’Unione europea.

Queste restrizioni dovrebbero applicarsi per un periodo iniziale di 30 giorni, prolungabile se necessario. Con le dovute eccezioni: ai residenti di lungo periodo nell’Unione europea, ai famigliari di cittadini dell’UE ed ai diplomatici, le restrizioni non si applicherebbero e il personale essenziale come medici, infermieri, operatori sanitari, ricercatori ed esperti che aiutano a combattere il coronavirus dovrebbero continuare ad essere ammessi nell’Unione europea.

Sono esenti anche i trasportatori. Perché? Perché il flusso di merci nell’Unione europea deve continuare per garantire la fornitura di prodotti essenziali come i farmaci, ma anche gli alimenti e i componenti necessari alle nostre fabbriche.

Anche ai frontalieri che ogni giorno attraversano legalmente la frontiera per recarsi al lavoro va garantito l’ingresso. Per essere efficace, la restrizione deve essere applicata anche dai quattro paesi associati a Schengen.

Sul fronte economico, sto discutendo con i leader del G7 misure a sostegno dell’economia. Da parte nostra, elaboreremo un quadro temporaneo per gli aiuti di stato per tutti gli stati membri, che consentirà la fornitura di aiuti di stato a livelli senza precedenti. Ciò consentirà alle imprese di accedere alla liquidità nei mesi a venire e c’è molto altro all’orizzonte.

 

 

Per maggiori informazioni

Orientamenti relativi alle misure per la gestione delle frontiere destinate a tutelare la salute e garantire la disponibilità di beni e servizi essenziali