Andare alle urne con gli occhi aperti? proposte per il 2019 in Europa

Da alcuni anni L’Unione europea sta spingendo affinché la gente possa avere più consapevolezza di cosa significhi essere cittadini europei. Non è naturalmente una questione solo di immagine, ma soprattutto di concretezza. Quali sono i risultati tangibili che l’Europa ha portato per i suoi cittadini?

I risultati sono tanti, a partire dal fatto che l’Europa ha potuto diventare una delle zone più ricche al mondo grazie ai 70 anni di pace mai visti prima in suolo europeo. Ciò nonostante le istituzioni europee sanno benissimo che questa concretezza difficilmente viene percepita dei propri cittadini. Anzi, ciò che abbiamo ottenuto non viene visto come una conquista e parallelamente le difficoltà che le sfide poste all’Europa ed all’occidente in generale dai processi di globalizzazione vengono visti come una responsabilità dell’Europa stessa.

Quello che è finora mancato ed ancora manca è una opinione pubblica europea informata e consapevole.

Si è tanto discusso negli ultimi anni della necessità di modificare i Trattati per poter rendere l’Unione europea più coesa ed efficiente.

Ma ci sono tante cose che si possono fare senza modificare i Trattati e si possono fare subito.

Il presidente della Commissione europea Jean Claude Junker ha dichiarato pochi giorni fa Vi è tuttavia una serie di iniziative che possiamo intraprendere al fine di rendere la nostra azione ancora più efficace per ottenere risultati negli ambiti per noi prioritari. Le opzioni sono molteplici ma devono essere tutte finalizzate a un unico obiettivo: creare un'Europa dei risultati."

  1. Candidati capolista: Valorizzare l'esperienza del 2014 con i candidati capolista ("Spitzenkandidaten")

Per la prima volta nelle elezioni europee del 2014 le famiglie politiche europee hanno indicato prima delle elezioni il loro candidato per la Presidenza della Commissione europea. La Commissione europea ha invitato i partiti politici a scegliere per tempo i candidati capolista, e comunque entro la fine del 2018 in modo che si possa avviare in tempi rapidi la campagna elettorale. In questo modo gli elettori avrebbero più tempo per identificarsi con i candidati e i rispettivi programmi politici.

  1. Collegamento fra partiti nazionali e partiti europei

La Commissione raccomanda inoltre di rendere più visibile il collegamento tra i partiti nazionali e i partiti europei. I partiti politici a livello nazionale dovrebbero migliorare la trasparenza per quanto riguarda le loro relazioni con i partiti europei a cui sono affiliati, ad esempio utilizzandone il logo nella campagna e sulle schede elettorali. Essi dovrebbero inoltre adottare una posizione chiara sulle tematiche europee maggiormente rilevanti ed esprimere la loro intenzione di aderire ai gruppi politici del parlamento europeo, nonché la loro scelta per il presidente della Commissione europea.

  1. Composizione del Parlamento europeo

I leader nel Consiglio europeo devono decidere — sulla base di una proposta del Parlamento europeo — in merito alla composizione del Parlamento europeo per la legislatura 2019-2024, oltre che su cosa fare dei seggi lasciati liberi dal Regno unito. Un'opzione è quella di riservare un certo numero di seggi per una circoscrizione transnazionale. Benché in una recente risoluzione il Parlamento europeo si sia pronunciato contro la creazione di una circoscrizione transnazionale, ha tuttavia lasciato aperto uno spiraglio per future discussioni in tal senso. Un certo numero di Stati membri si è pronunciato di recente a favore di questa idea, mentre altri hanno espresso il loro disaccordo.

Secondo la Commissione europea, una circoscrizione transnazionale potrebbe rafforzare la dimensione europea delle elezioni, offrendo ai candidati la possibilità di rivolgersi a un numero maggiore di cittadini europei. D'altro canto i parlamentari rappresentano di norma gli elettori che li hanno votati, a livello locale o nazionale, e sono in stretto contatto con loro, sia per motivi di responsabilità sia per essere in grado di dare voce alle preoccupazioni di tali elettori. Benché la Commissione guardi con favore all'idea delle liste transnazionali, una loro introduzione nelle elezioni del 2019 richiederebbe una decisione all'unanimità del Consiglio, oltre che modifiche alle leggi elettorali dei 27 Stati membri nel corso del prossimo anno.

  1. Composizione della Commissione europea

Il collegio dei commissari è composto attualmente di 28 membri, uno per ciascuno Stato membro – conformemente alla decisione del Consiglio europeo del 22 maggio 2013. Prima di nominare la prossima Commissione, i leader devono decidere se mantenere il principio di un commissario per ciascuno Stato membro o se optare per una Commissione più snella. Un esecutivo più snello potrebbe essere in teoria più efficiente nel proprio operato, più facile da gestire e consentirebbe una più equilibrata ripartizione dei portafogli. I commissari europei non rappresentano gli stati bensì l’Unione europea, nel loro ambito di competenza. Ciò nonostante Commissione ridimensionata non è ben vista da molti stati che temono di poter perdere un proprio rappresentante nel collegio dei Commissari.

  1. Un presidente della Commissione e del Consiglio con doppio mandato.

Il presidente Juncker, nel suo Discorso sullo stato dell'Unione del 2017, è stato il primo a formulare l'idea di un presidente con doppio mandato. Affidare a un'unica persona i due mandati di presidente del Consiglio europeo e della Commissione europea potrebbe rendere più efficiente la struttura dell'Unione. E gli attuali trattati lo consentono. Un doppio mandato non comporta la fusione delle due istituzioni. Il presidente della Commissione europea è già membro del Consiglio europeo, nell'ambito del quale nessuno dei due presidenti ha diritto di voto; il loro ruolo è quello di consigliare, proporre idee frutto del lavoro dei loro servizi, mediare e individuare un terreno comune.

  1. Dialoghi con i cittadini

La Commissione europea organizza periodicamente dialoghi con i cittadini con la partecipazione di membri della Commissione, del Parlamento europeo, dei governi nazionali, delle autorità regionali e locali e dei rappresentanti della società civile. Dal 2012 si sono tenuti in 160 località quasi 500 di tali dibattiti pubblici interattivi e la Commissione ne aumenterà la frequenza tra oggi e le elezioni del maggio 2019, con l'obiettivo di organizzare circa altri 500 di questi eventi. La Commissione accoglie inoltre con favore le iniziative di singoli Stati membri che intendono organizzare a livello nazionale siffatti incontri con i cittadini sul futuro dell'Europa ed è pronta ad offrire il proprio sostegno laddove possibile, ad esempio collegando tale processo alla consultazione online sul futuro dell'Europa che potrebbe rimanere aperta fino al 9 maggio 2019. La Commissione condividerà con gli Stati membri i benefici della sua esperienza.

Per ulteriori informazioni

Comunicazione: Un'Europa dei risultati: opzioni istituzionali per rendere più efficiente l'azione dell'UE (pdf, 332.1 KB)

Raccomandazione: sul rafforzare la natura europea e l'efficienza nello svolgimento delle elezioni del Parlamento europeo del 2019 (en) (pdf, 114.4 KB)

Relazione del 2018 sulle elezioni europee e comunali (en)

Schede informative (en)