Il crowdfunding per finanziare le start-up

Il crowdfunding per finanziare le start-up

La parola d’ordine è crescita e creazione di nuovi posti di lavoro. E per finanziarli la Commissione europea vuole provare a sostenere il ricorso al crowdfunding. Almeno questo sembra ciò che emerso in questi giorni da un incontro nel quale si è discusso il Piano d’azione per l’Unione dei mercato dei capitali.

Il crowdfunding non è ancora molto diffuso in Europa, soprattutto come strumento per finanziare attività economiche di tipo imprenditoriale. Ma il suo sviluppo sta procedendo rapidamente e la Commissione europea vorrebbe utilizzarlo e regolamentarlo per rilanciare l’economia europea. Molti Stati membri si stanno già muovendo in questo senso e la Commissione ha deciso di riunirsi due volte all’anno per meglio monitorare i progressi del crowdfunding in questo settore e decidere eventualmente di intervenire, soprattutto per tutelare gli investitori.

Ma che cos’è esattamente il crowdfunding e come funziona? Si tratta di una sorta di finanziamento pubblico attivato dal basso, nel senso che viene richiesto a un pubblico di cittadini di mettere a disposizione risorse per finanziare un’idea progettuale. Per farlo, ci si serve di solito di appositi siti web che consentono l’interazione tra l’”imprenditore” e i suoi finanziatori e donatori.  Il fenomeno è in crescita, basti pensare che nel 2014 sono stati raccolti attraverso il crowdfunding circa 1,6 miliardi di Euro, mentre nel 2015 la cifra è salita a ben 4,2 miliardi.

Jonathan Hill, commissario europeo per la stabilità finanziaria, i servizi finanziari e il mercato unico dei capitali ha dichiarato al riguardo che la priorità della Commissione europea è quella “di promuovere le buone pratiche, proteggere gli investitori e armonizzare i quadro normativi nazionali. Continueremo a seguire da vicino l’evoluzione del mercato e della regolamentazione”.

Report on Crowdfunding in the EU Capital Markets Union – 03.05.2016