Politiche di coesione, Bresso: ora avanti sui programmi ma sulla condizionalità daremo battaglia

Politiche di coesione, Bresso: ora avanti sui programmi ma sulla condizionalità daremo battaglia

Il Primo Vice Presidente del Comitato delle regioni, Mercedes Bresso, riconosce l'importanza dell'accordo raggiunto nel Comitato dei Rappresentanti permanenti del Consiglio (Coreper) sulle regole della politica di coesione 2014-2020 ma ribadisce l'opposizione alla condizionalità macroeconomica.

"Era fondamentale chiudere un accordo per evitare che i ritardi compromettessero i nuovi programmi operativi" ha detto la Vice-Presidente Bresso, sottolineando che "dopo il via libera formale al pacchetto coesione, previsto per Novembre, servirà la massima collaborazione tra Commissione, Stati membri e regioni per fare in modo che i fondi diventino disponibili nel corso del 2014". Secondo la Vice-Presidente "sarà una sfida difficile perché i nuovi regolamenti non semplificano le procedure anzi, in alcuni casi le complicano e irrigidiscono la programmazione. Nonostante questo, in molti Paesi, come l'Italia, la programmazione dei fondi strutturali è il momento decisivo, spesso ormai l'unico, in cui si elaborano e si condividono le strategie di sviluppo pluriennali necessarie a rilanciare l'economia e contrastare la povertà".

Per quanto riguarda i contenuti dell'accordo, il Comitato delle Regioni resta fortemente contrario alla possibilità di bloccare i fondi europei regionali nei Paesi in cui i governi nazionali non rispettano gli impegni di consolidamento finanziario. Secondo la Vice-Presidente Bresso "si tratta di una norma assolutamente ingiustificata, una concessione fatta ai Paesi che vogliono ridurre il ruolo dell'Europa sul fronte dello sviluppo, che può minare seriamente la stabilità finanziaria delle strategie regionali di investimento". Anche se il negoziato ha reso più difficile il ricorso al blocco dei fondi, introducendo l'obbligo di consultare il Parlamento Europeo, e ha limitato la quota delle risorse che possono essere sospese, la condizionalità macroeconomica "resta una norma che rischia di punire ingiustamente le regioni e le città per decisioni assunte dai governi centrali". Per questo, conclude Bresso, "il Comitato valuterà con attenzione l'esito finale dei negoziati e, nel caso in cui emergesse che le disposizioni del Trattato non siano state pienamente osservate, si riserva di avviare un'azione legale per ripristinare la legittimità della normativa".