Il Consiglio trova l’accordo sulla riforma dell’agricoltura europea

Il Consiglio trova l’accordo sulla riforma dell’agricoltura europea

La settimana scorsa i ministri per l’agricoltura dei Paesi dell’Unione europea hanno trovato un accordo sulla riforma della Politica agricola comune (PAC). Accordo però che non è stato firmato da Slovenia e Slovacchia, contrarie al compromesso raggiunto.

Compromesso che si discosta per alcuni aspetti dalla proposta formulata dalla Commissione europea.

Rimane il requisito del “greening” che prevede di destinare il 30% degli aiuti diretti a quegli imprenditori che rispetteranno le misure verdi, ovvero la diversificazione delle colture, il mantenimento di prati permanenti e messa a dimora di “superfici agricole di interesse ambientale”. Il Consiglio ha inoltre deciso che la percentuale di superficie agricola da destinare al greening non sarà più del 7% ma del 5%. Inoltre il Consiglio ha deciso anche l’eliminazione delle quote sulla produzione dello zucchero a partire dal 2017, a differenza della Commissione che aveva proposto il 2015 e del Parlamento che parlava del 2020, mentre per il nuovo sistema per la messa a coltura di vigneti bisognerà aspettare il 2019.

La Commissione europea non si è dimostrata particolarmente soddisfatta delle modifiche alla propria proposta anche se il Commissario all’agricoltura Dacian Ciolos ha dichiarato che “alcune cose hanno visto un buon avanzamento”.

Adesso i giochi sono rimandati all’11 Aprile, quando ci saranno i negoziati sulla riforma della PAC tra Commissione, Consiglio e Parlamento europeo. Parlamento che, per la prima volta dall’entrata in vigore del Trattato di Lisbona, avrà un ruolo determinate nella procedura legislativa che porterà all’adozione della nuova PAC.

Il sito della Commissione europea sulla riforma della PAC