Casa: emendamento abolisce l’Imu per i pensionati italiani residenti all’estero
Grazie all'impegno dei senatori all’estero Micheloni, Giacobbe, Turano, Di Biagio e Longo e ai relatori Stefano Esposito e Franco Mirabelli, il Senato ha approvato un emendamento al DL Emergenza abitativa che ha permesso di rivedere le misure relative all'applicazione dell'Imu per i pensionati italiani residenti all'estero.”L'Imu per gli italiani all'estero iscritti all'Aire – spiega Micheloni, presidente del Comitato per le Questioni degli italiani residenti all’estero - sarà modificata, a partire dal 1° gennaio 2015, solo per i pensionati, nei rispettivi paesi di residenza, non residenti nel territorio dello Stato italiano e limitatamente ad una ed una sola unità immobiliare che non risulti locata o data in comodato d'uso, la quale sarà considerata direttamente adibita ad abitazione principale. Inoltre - sempre limitatamente ai pensionati, anche le imposte comunali Tari e Tasi saranno applicate, per ciascun anno, in misura ridotta di due terzi. La nostra richiesta - aggiunge Micheloni - era l'abolizione dell'Imu come seconda casa per tutti gli italiani residenti all'estero. Purtroppo, nella fase di negoziazione che ho condotto personalmente con il vice ministro dell'Economia Enrico Morando, non è stato possibile estendere la rimodulazione dell'Imu all'intera platea, anche in considerazione dell'attuale negativa situazione dei conti dello Stato italiano. Ad ogni modo - continua il senatore - correggere questa ingiustizia per una fascia debole come quella dei pensionati italiani è un buon risultato e per questo ringrazio ancora una volta il vice ministro Morando e i relatori".
Soddisfazione in merito è stata espressa da Silvia Bartolini, presidente della Consulta degli emiliano romagnoli nel mondo che ha commentato: “Grazie ad un impegno costante di alcuni parlamentari, si è iniziato a mettere rimedio ad un provvedimento odioso per i meno abbienti che continuano a mantenere le case nei propri territori d'origine, contribuendo così ad evitare il totale abbandono dei piccoli centri e sostenendo le casse dei Comuni dai quali gli emigrati sono partiti”.