Portare cultura all’estero con la forza delle associazioni

Bartolini: “Le iniziative dei corregionali di Salto e Itu (Brasile) un modello possibile per tutte le associazioni”
Portare cultura all’estero con la forza delle associazioni

Un momento del concerto a Itù

Uno spettacolo - “Capriccio Musicale”, con un medley verdiano da “La Traviata”, le musiche da film di Nino Rota e Ennio Morricone, le grandi canzoni italiane da “Volare” di Modugno a “Caruso” di Lucio Dalla – presentato  il 15 novembre al Teatro Duerte della città di Salto e replicato il 22 alla sede di Sincommercio a Itù, poi il 28 al Teatro Almeida Prado di San Paolo e infine il 29 novembre presso l'Auditorium della Prefettura di Itù: è così che l’Emilia-Romagna esporta la sua cultura in Brasile con costi zero per la collettività, grazie all’organizzazione diretta dell’Associazione Emilia-Romagna Bandeirante coordinata dal consultore Amauri Arfelli e presieduta da Miriam Guerrieri.

La formula era già stata sperimentata con la precedente tournée, nel febbraio scorso, dell’Ensemble Italia d’Autore, costituito dai quattro musicisti di vasta esperienza – la cantante modenese Sabrina Gasparini, il virtuoso del violino Gentjan Llukaci, il fisarmonicista jazz Tiziano Chiapelli, pure modenese,  e il pianista Denis Biancucci - che hanno confezionato il “Capriccio Musicale” tanto apprezzato dal pubblico brasiliano.

I corregionali di Salto e Itu, guidati dal magistrato Amauri Arfelli, di origini forlivesi, hanno messo in piedi un’efficiente organizzazione che consente loro di promuovere la cultura emiliano-romagnola in Brasile coprendo totalmente le spese degli spettacoli con il ricavato della vendita dei biglietti, e quindi senza gravare sui finanziamenti pubblici regionali. Inoltre, dice Arfelli, “favoriamo il contatto con altri soggetti, privati e istituzionali, che stimolati dal successo dei concerti, organizzano anch'essi eventi che diffondono la cultura italiana”.

“L’associazione di Salto e Itu è davvero un faro per l'intraprendenza e la concretezza di obiettivi raggiunti senza l'ausilio di finanziamenti pubblici”, ha commentato la presidente della Consulta degli emiliano-romagnoli Silvia Bartolini. “La capacità organizzativa del direttivo e la qualità delle proposte artistiche presentate, rendono il successo dell’iniziativa un modello per tutte le associazioni emiliano-romagnole nel mondo – ha aggiunto– soprattutto in questo momento di crisi delle finanze pubbliche. Esportare cultura a costo zero  è possibile grazie alle nostre associazioni all’estero che si assumono il ‘rischio d’impresa’. E’ anche vero che il nostro patrimonio culturale è talmente amato all’estero, che difficilmente teatri e sale da concerto resterebbero vuoti davanti a una buona proposta”.