Nasce London One Radio, la radio degli italiani a Londra

L'intervista di Aise al suo ideatore, Phil Baglini.
Nasce London One Radio, la radio degli italiani a Londra

E’ nata London One Radio, la web radioper gli italiani - e non solo - che "sognano, vivono, amano Londra": una radio che racconta una Londra diversa, a partire da come la vedono gli italiani, dei quali aspira ad essere il megafono e il portavoce.

Musica, cultura, talks, interviste: questo progetto si propone di dare voce ai giovani emergenti e non solo a chi già ce l’ha fatta. A pensarla, concepirla, crearla, un italiano che da dodici anni dà il suo contribuito alla collettività italiana di Londra con un magazine di informazione, l’"Italoeuropeo" e che oggi ha deciso di abbracciare una nuova sfida. Phil Baglini è un giornalista con la passione per la fisica, che Cristina Carducci ha intervistato per Aise.

Qui di seguito l’intervista.

D. Un caffè in un bar di Angel ed iniziamo la nostra chiacchierata, voglio sapere di più di questo nuovo progetto creato per noi italiani di oltremanica e voglio sapere chi è Phil.
R. Sono una persona molto curiosa di tantissime cose, un ragazzo semplice che, fin dall’infanzia, è sempre stato un po’ fuori dal gruppo, amavo osservare gli altri e poi ogni tanto mi univo a loro quasi sempre con lo scopo di capire di più. Questa natura un po’ solitaria mi ha permesso di guardarmi intorno, io ero uno di quelli che alle notti di festa, preferiva immergersi nella natura, scrivere poesie, riflettere, leggere, scoprire e conoscere. La natura mi ha sempre affascinato e così ho deciso di studiare fisica mentre, con il tempo, emergeva una passione sempre più forte per la comunicazione. Così dopo aver lavorato al CERN di Ginevra per anni, ho abbandonato il mio primo amore culturale, la scienza, ma mai dimenticandola e inserendola in tutti i miei progetti. Ho deciso di trasferirmi a Londra seguendo la mia altra grande passione ed immergendomi nella cultura "british" da cui sono sempre stato affascinato; volevo aprire un’agenzia di comunicazione attraverso la quale raccontare anche la scienza, materia così difficile da comunicare. All’inizio è stata dura, anch’io come molti italiani appena arrivati a Londra ho dovuto ricominciare da capo ma l’ho fatto sempre con il sorriso sulle labbra perché sapevo che quel sogno che stavo coltivando, e per cui stavo facendo sacrifici, sarebbe presto diventato realtà. L’"Italoeuropeo", nato all’inizio come un blog è negli anni diventato un magazine in cui si parla di tutto, informazione, tempo libero, viaggi e turismo e anche il luogo che accoglie tanti ragazzi che dalle scuole d’Italia vengono a fare percorsi formativi e stage in redazione.
Rispondere alla domanda "chi sono" non è semplice. Mio nonno diceva che le aquile non volano mai in stormo ma sono sempre fuori dal gruppo, io sono uno a cui piace stare un po’ fuori dal gruppo per poi però rientrarci e comunicare, confrontarmi con gli altri. Sono uno che si fa guidare dalla sua innata curiosità, la segue e cerca di scoprire dove lo porta.
D. Da un magazine alla Radio. Come nasce questo nuovo progetto?
R. La passione è sempre la scintilla che da vita ai miei progetti e da tempo pensavo a "dare voce" alle mille realtà italiane di Londra. Per quanto ci siano stati vari tentativi negli anni di fare una radio che fungesse da punto di riferimento per la nostra comunità, non esiste ancora, e io penso che invece sia un’esigenza, restituire agli italiani un mezzo bello come quello radiofonico che faccia compagnia durante la giornata, raggiunga target diversi di persone che amano la musica, vogliono sapere di più di ciò che accade intorno a loro e, soprattutto, vogliono essere ascoltati. Anche se oggi abbiamo tanti media a disposizione la radio è l’unico mezzo che resiste nella sua unicità, è qualcosa che fa parte della cultura collettiva e mi piaceva l’idea di unire la tecnologia agli articoli standard dell’Italoeuropeo per esempio, animandoli, dandogli una voce frizzante, e pur se solo all’inizio, quest’idea è stata accolta con molta curiosità e ottimi feedbacks.
London One Radio, si propone di ascoltare ancora prima di essere ascoltata, vuole essere orecchie oltre che voce e raccogliere le richieste di informazione, ma non solo, di chi qui a Londra vive tutti i giorni e a volte è disorientato. Oltre ad offrire intrattenimento, ambisce a diventare uno strumento utile, è così che è nato per esempio, l’idea di un podcast che abbiamo dedicato alle truffe di cui alcuni italiani sono purtroppo vittime e ahimè anche fautori.
London One Radio è un progetto serio ma ha un tono giocoso, leggero, vuole riflettere e far riflettere e poi anche divertire. È una web radio che può essere ascoltata in tutto il mondo, basta seguire un link, così vuole diventare un punto di riferimento non solo per coloro che vivono a Londra ma farsi da ponte anche con altre comunità all’estero. È già successo infatti che alcuni ragazzi dall’Australia e dall’Argentina ad esempio, mi contattassero per mandare in onda la loro musica. L’idea è quella di riflettere la varietà del panorama italiano nel mondo, dare spazio a successi e si, insuccessi, raccontare le storie di chi finora è rimasto nell’ombra e la quotidianità di chi qui vive da anni. Vuole promuovere le realtà italiane, scoprirle e svelarle un po’ come fa il bravissimo Luca Vullo nel suo documentario magari, ma ovviamente da un altro punto di vista e in un altro modo. Vuole raccontare storie come quella di Ferdinando Giugliano, il più giovane editorialista del Financial Times che ho intervistato perché è importante far conoscere anche storie belle di persone in gamba che qui si sono realizzate.
Ammetto poi, che sento anche una grande responsabilità nell’abbracciare questa sfida che è guardata con molta attenzione, piace ed ha già ottenuto il patrocinio culturale del Consolato Generale d’Italia a Londra. Una sfida entusiasmante.
D. Non solo una radio per italiani però …
R. No. Infatti dal 2015 avremo un doppio palinsesto, uno in italiano e l’altro in inglese perché per proporsi da ponte tra la nostra cultura e quella british ritengo fondamentale questo passaggio. Inoltre sono tante le cose che si possono comprendere di Londra ascoltando chi qui ci è nato, appartiene al territorio e conosce aspetti che noi magari ignoriamo. Anche gli inglesi per esempio si lamentano di cose che secondo loro non vanno nel loro Paese e London One Radio vuole essere una radio aperta a tutti, che ascolta tutti, a disposizione di tutti, un vero e proprio megafono ad amplificare le voci di chi Londra la vive.
D. Qual è il carattere di London One Radio, che tipo di musica vuole trasmettere, a chi si rivolge.
R. Per quanto l’audience a cui ci rivolgiamo è ampia e aperta a 360 gradi, vogliamo puntare molto sui giovani e metterli nelle condizioni di proporre la loro musica, se di qualità, attraverso i nostri canali. Pop, rock, Indie, Jazz e poi sì, anche musica italiana perché le nostre radici vanno esaltate ma l’intento è quello di essere assolutamente aperti alla società in cui la radio è nata, Londra. In tema di musica poi, tra gli obiettivi futuri c’è quello di ospitare musica live in diretta insieme a tanti altri progetti, approfondimenti, reportage…
D. Quali gli sviluppi futuri..
R. Come accennavo, sono molti i progetti ma siamo all’inizio. Di certo come già succede con l’Italoeuropeo, anche London One radio accoglierà i ragazzi che vogliono venire a fare stage di giornalismo e capire come funziona una radio. Poi, a breve, incrementeremo le messe in onda live e le dirette.
D. Quali consigli daresti a chi dall’Italia sta pensando di venire a Londra magari per studiare giornalismo: com’è la tua Londra?
R. Londra è una grande macchina trita carne, il rischio è di rimanere negli ingranaggi. È una città difficile, per me è un po’ come innamorarsi di una donna meravigliosa da lontano, avvicinarcisi piano piano mentre lei ti viene incontro e poi se ti abbraccia non ti lascia più. è meravigliosa, è una società complessa ma bellissima ma noi italiani dobbiamo sempre lottare un pochino di più. Bisogna essere decisi, determinati, avere le idee chiare e bisogna lottare ma la comunità giovane italiana ha dimostrato essere presente e saper fare delle cose bellissime. Londra però, anche se può somigliare ad un gran Luna Park all’aperto è una città che non perdona chi ha paura di rischiare e non ha il coraggio di perseguire i propri obiettivi, può anche distruggere.
Per chi viene qui con l’idea di lavorare nel giornalismo deve avere bene in mente che non basta avere esperienza in Italia e molto difficilmente si può partire dal top senza prima aver fatto “palestra”. La società inglese vuole un curriculum guadagnato sul territorio quindi ciò che personalmente consiglio, è di venire alla ricerca di un "internship" magari ed interrogarsi su qual è il valore aggiunto che si può portare in una redazione, la competizione qui è una realtà, senza contare che Londra è enorme, ogni minuto succedono tante cose e bisogna essere in grado di essere all’altezza di tale velocità.
D. Come si diventa punto di riferimento per un intera comunità?
R. Penso che se quando sono arrivato io, dodici anni fa, ci fossero stati progetti come questo o alla stregua "Primo Approdo" o "Benvenuti a bordo", probabilmente la mia vita sarebbe stata più semplice per molte cose, avere qualcuno che ti metta al corrente su possibili truffe piuttosto che sulle opportunità culturali che Londra offre è importante.
London One Radio è una radio libera che spero parli da se, non ci sono censure ma vuole dare voce a tutti". (aise)