Le Giornate dell’Emilia-Romagna negli Stati Uniti

Incontri istituzionali, visite alle associazioni e seminari per rinsaldare i legami con i modenesi di Illinois e Wisconsin
Le Giornate dell’Emilia-Romagna negli Stati Uniti

Riscoprire legami dimenticati e farli fruttare come nuove opportunità di relazioni culturali ed economiche. Questo lo scopo delle “Giornate dell’Emilia-Romagna negli Stati Uniti” che vedono la presidente della Consulta degli emiliano-romagnoli nel mondo Silvia Bartolini impegnata negli Stati Uniti insieme con l’Assessorato all’Agricoltura della Regione Emilia-Romagna e con APT, per incontri istituzionali, visite alla associazioni di emiliano-romagnoli e per promuovere il turismo di ritorno dagli Usa in Regione, in collaborazione con Expo Milano 2015. Durante l’ultima Consulta svoltasi a Bologna il mese scorso, Expo aveva infatti presentato il progetto “Made of Italians” concepito insieme alle Consulte regionali dell’emigrazione:  un pacchetto promozionale destinato alle comunità italiane all'estero per consentire ai nostri connazionali e ai discendenti di italiani, di abbinare la visita a Expo a quella alla regione d’origine. Un ritorno alle radici, dunque, favorito da Expo e dalle Consulte regionali dell’emigrazione.

La missione negli Usa è iniziata l’11 luglio a Schulz Spur, località nel territorio di Merrill, nello Stato del Wisconsin, dove il nucleo forte della nostra emigrazione è costituito da 7 famiglie modenesi (oltre a tutti i discendenti) emigrate cent’anni fa da Pavullo, Montese e comuni limitrofi. Ogni anno i modenesi d’America celebrano una festa di due giorni in cui ricordano l’emigrazione, esponendo oggetti appartenuti ai pionieri provenienti dall’Appennino e ricostruendo gli alberi genealogici, affinché nulla si perda della loro storia. L’11 luglio era il centenario della fondazione di Schulz Spur. La visita alla Merrill Historical Society ha consentito alla presidente Bartolini la conoscenza completa di questa vicenda di emigrazione, grazie anche all’incontro con la comunità di Schulz Spur e con il sindaco James E. Tipple.

Le giornate successive sono state dedicate ad approfondire il filone “minerario” dell’emigrazione modenese, che ha prodotto la presenza storica di famiglie dell’Appennino in Illinois. Ad Highwood, in particolare, è attiva un’associazione, molto ben organizzata, la Società Modenese di Mutuo soccorso, che grazie al presidente Carani e al segretario Lamberti, mantiene vivo il ricordo delle origini e dell’emigrazione  da Pievepelago, Sant’Anna Pelago e zone limitrofe, verso le miniere dell’Illinois. A Ladd e Cherry ci sono i cimiteri in cui riposano le vittime della tragedia del 13 novembre 1909, nella quale perirono 259 minatori, di cui 65 italiani, quasi tutti (44) emiliano-romagnoli. I 44 sepolti vivi nella miniera provenivano in 12 da Fanano e in 10 da Pavullo, mentre sette erano di Palagano e Montefiorino, sei di Lizzano in Belvedere, tre di Montese, tre di Sestola e due di Porretta e Castel di Casio.

Le mete preferite dei modenesi negli Stati Uniti erano le zone dei Grandi Laghi, in particolare l’Illinois o le regioni più interne della Pennsylvania, verso cui i nostri emigranti si dirigevano seguendo catena migratoria che li spingeva lungo i sentieri già tracciati dai propri compaesani. Erano le numerose miniere di carbone ad attirare i nostri lavoratori e quindi fu inevitabile la preferenza per i piccoli centri dell’interno rispetto alle grandi città della costa, che già pullulavano di manodopera del sud Italia. La scelta degli Stati Uniti sottintendeva un addio, se non definitivo, almeno per parecchi anni, al luogo nativo. Ciò rappresentava per il montanaro una dolorosissima lacerazione, la perdita della continuità con il proprio mondo.

I loro discendenti sono stati incontrati da Silvia Bartolini il 13 luglio a Highwood e il 16 a Spring Valley, dove la presidente della Consulta ha consegnato al sindaco Walt Marini la lettera di amicizia del sindaco di Montecreto Leandro Bonucchi per un futuro gemellaggio. A Spring Valley, dove è stato incontrato anche il sindaco di Ladd Mike Grivetti, si è ripetuto il seminario “Storia e personaggi dell’emigrazione italiana verso gli Stati Uniti” che il 15 luglio si era svolto a Chicago all’Istituto Italiano di Cultura, presenti sempre Silvia Bartolini e Paolo Battaglia, co-autore del libro “Trovare l’America. Storia illustrata degli Italo Americani nelle collezioni della Library of Congress”. A Chicago, dove ha partecipato tra gli altri Matt Hancock, Vice Presidente dell’Associazione Emilia-Romagna in Illinois, durante la serata è stato proiettato "Wandering off the Beaten Track ...the Treasure of Emilia Romagna", presentato da Enrico Belgrado, presidente dell’Associazione Italian Art of Living.  E' seguita una degustazione con specialità gastronomiche dell’Emilia Romagna, a cura dello stesso Belgrado. Tutti gli eventi sono stati accompagnati dalla degustazione delle eccellenze gastronomiche della nostra regione.

Sempre a Chicago, il giorno 14, l’Istituto Italiano di Cultura si è riempito per il seminario “Don Camillo e Peppone, due emiliano-romagnoli nel Mondo Piccolo di Giovannino Guareschi”, al quale hanno partecipato Andrea Raos, direttore dell’Istituto Italiano di Cultura, e Alan Perry, professore del Gettysburg College, che ha presentato  il libro“The complete Little World of Don Camillo”. Al termine, Silvia Bartolini ha incontrato il direttivo dell’Associazione Emiliano-romagnoli dell’Illinois. A Chicago Silvia Bartolini ha incontrato anche il Console Generale d’Italia Adriano Monti, il Direttore della Camera di Commercio Italiana Fulvio Calcinardi, il Presidente della Chicago Manufacturing Renaissance Dan Swinney.

Nei prossimi giorni la missione continua a Chicago con la presentazione del progetto “Made of Italians” di Expo 2015 e con incontri a Plymouth dov’è presente una comunità originaria di Renazzo (Ferrara),