Crowdfunding per "I geni dell'antifascismo"

La raccolta fondi lanciata al Forum delle Associazioni di Parigi per la prosecuzione in Appennino del progetto sui "resistenti"
Crowdfunding per "I geni dell'antifascismo"

Il progetto “I geni dell’Antifascismo” iniziato dalle associazioni Fratellanza Reggiana, Emilia-Romagna di Parigi e di Liegi, Leonardo da Vinci di Liegi, ANPI e Jardins numériques ha portato l’équipe composta dal geostorico Antonio Canovi, dalla fotografa Veronica Mecchia e dalla regista Chiara Zappalà a filmare resistenti e discendenti nella regione parigina e in Belgio, nelle zone di Liegi, Seraing, a Genk, Rebecq, la Louvière, Bruxelles… tutti avamposti dell’emigrazione italiana.

La ricerca si è concentrata sulle persone che hanno vissuto la Resistenza in Italia e poi all’estero e sui loro discendenti e familiari per capire in cosa consiste l’eredità intellettuale ed etica lasciata alle generazioni successive. Alla trasmissione di valori e delle idee antifasciste però si sono aggiunti due aspetti fondamentali. Innanzitutto i protagonisti di queste lotte, in gran parte ignorate, oggi come allora, hanno poi intrapreso lavori nelle miniere, nelle cave di gesso, hanno lavorato in fabbrica o come muratori. Alcuni sono malati o morti di silicosi. Quasi tutti si sono fatti una “situazione” e hanno garantito ai loro figli un futuro migliore, ma la resistenza, la lotta per la libertà e condizioni di vita migliore li ha accompagnati per tutta la vita. Da qui l’importanza di rendere loro giustizia, facendo conoscere le loro storie.
L’altro aspetto che ci è sembrato un’evidenza è l’importanza dei luoghi. In prevalenza provenienti dall'Appennino tosco-emiliano, i testimoni hanno raccontato i luoghi in cui sono nati e cresciuti in contrasto al paesaggio che hanno trovato in Belgio o in Francia: gli Appennini, i pascoli, i campi, le montagne, il villaggio, la casa in pietra, in opposizione alle miniere, alle cave, alle fabbriche immense, alle acciaierie, ai terril, ai fumi e al grigiore del mondo industriale. Gli italiani, al contrario forse di tutti gli altri migranti, hanno costruito con le loro mani i luoghi di abitazione e di lavoro, hanno cambiato il paesaggio urbano e rurale, spesso riproducendo stili di vita conosciuti: il giardino, sempre presente e pieno di fiori, il balcone che dà sulla strada (mentre i nordici preferiscono il giardino sul retro), l’uso di materiali naturali e poveri, le estensioni della casa: tocchi di italianità riconoscibili a prima vista.
Come documentare allora questo loro ennesimo lavoro di adattamento e di costruzione senza andare a filmare e a fotografare i luoghi d’origine ? La spedizione nell’Appennino è prevista per la prima settimana di agosto 2014. In programma : Guastalla, Concordia, Fossoli, Carpi, Valle del Dolo, Valle del Dragone, Cerrè Sologno, Benedello, Montefiorino, Secchio, Serravezza, Borgotaro e altri. Ma questa parte del progetto non rientra nelle sovvenzioni della Regione Emilia-Romagna e della Federazione Wallonie Bruxelles che sostengono l’azione.
Gli organizzatori hanno quindi lanciato un crowfunding: anche 15 euro potrebbero essere sufficienti per rendere questo viaggio nei luoghi della memoria antifascista possibile. I fondi raccolti verranno usati per pagare il viaggio, il vitto, la stampa delle foto mentre il lavoro fisico ed intellettuale dell’équipe sarà frutto del volontariato e dell’entuasiamo dei suoi componenti.
In Francia, le associazioni Emilia-Romagna e Fratellanza reggiana hanno promosso il crowdfunding al Forum delle associazioni italiane, il 14 giugno. Altri eventi di promozione sono previsti nel corso del mese di giugno ed inizio luglio.
Tutte le informazioni sul sito : www.resistenti.eu
e sulla pagina facebook “i geni dell’antifascismo”.