Un libro svela i misteri di Pellegrino Artusi
A Forlimpopoli (Forlì-Cesena) il 25 gennaio – giorno significativo nella vita di Pellegrino Artusi - alle ore 20,15 sarà presentato a Casa Artusi il volume “Artusi e la sua Romagna” di Luciana Cacciaguerra, Piero Camporesi e Laila Tentoni.
Dopo la tragica notte del 25 gennaio 1851, quando il brigante Stefano Pelloni sconvolse l'ordine di Forlimpopoli colpendo anche la sua famiglia, l’Artusi si allontanò dalla città natale e scelse l'esilio volontario a Firenze.
Perché – si chiedono gli autori del libro - il grande gastronomo nonché eccellente divulgatore e costruttore della nascente lingua italiana, pure lui «ghibellin fuggiasco», si sente così forlimpopolese, da lasciare il suo patrimonio, pressoché intero, alla città da cui era scappato sbattendo la porta? Perché l’allora sindaco Raffaello Righi, colpevole, assieme alla fedele Marietta, di aver voluto essere onesto e rigido esecutore della volontà del defunto, fu oggetto di “tenebrosa ostilità” che rese assai complesse le vicende testamentarie? Dove sono i preziosi “rami” della casa di Artusi, che vennero lasciati per volontà testamentaria al cuoco forlimpopolese Francesco Ruffilli, abile coadiutore in cucina? Se c’è una risposta possibile, va ricercata nel rapporto fra Artusi e la sua Romagna, la cui ricostruzione, su base documentaria, costituisce l’obiettivo di questa pubblicazione. Gli autori, unendo le rispettive competenze e passioni, hanno concluso una ricerca meticolosa fra carte, atti e documenti, per mettere in luce l'inedito sulla vita di Artusi, dei fedeli domestici e di tutti gli amici romagnoli.
La rassegna, organizzata dal Comune di Forlimpopoli e Casa Artusi, fa parte del circuito di incontri AutorItinera, promosso dalla Provincia di Forlì-Cesena e sostenuto dalla Regione Emilia-Romagna.