La chiesa di Mirandola rappresenta l'Emilia-Romagna ad Assisi

Nelle celebrazioni francescane alla presenza di Papa Francesco, la basilica del comune terremotato diventa simbolo di rinascita
La chiesa di Mirandola rappresenta l'Emilia-Romagna ad Assisi

La chiesa di S. Francesco di Mirandola dopo il terremoto

 

E’ la chiesa di San Francesco di Mirandola (Modena), una delle prima chiese francescane in Italia, a rappresentare l’Assemblea legislativa della Regione Emilia-Romagna ad Assisi, dove oggi, 4 ottobre, le celebrazioni francescane per il Santo patrono d’Italia avvengono alla presenza di Papa Francesco.
Ogni anno, secondo la tradizione, una delle Regioni italiane offre l’olio per alimentare la lampada che brilla accanto alla tomba di San Francesco d’Assisi e quest’anno è il turno dell’Umbria. Per l’occasione, il coordinatore della Conferenza dei presidenti delle Assemblee legislative delle Regioni e delle Province autonome, Eros Brega, presidente del Consiglio regionale umbro, in collaborazione con i frati francescani di Assisi, ha invitato i presidenti delle Assemblee legislative a partecipare al momento del rito del dono dell’olio, il 3 ottobre, giorno in cui si è anche riunita l’Assemblea plenaria della Conferenza dei presidenti delle Assemblee legislative in seduta ordinaria.
In occasione della due giorni di Assisi, la Conferenza dei presidenti delle Assemblee legislative ha allestito la mostra “Francesco nel cuore delle Regioni”, inaugurata dal presidente del Senato Pietro Grasso, per la quale ogni Assemblea ha scelto un’immagine simbolo della propria regione (la rassegna è composta di 20 pannelli verticali): per l’Emilia-Romagna si tratta appunto della chiesa di San Francesco di Mirandola, in una raffigurazione composta che la fa vedere in tutta la sua bellezza prima del sisma del maggio 2012 e successivamente, con i danni causati dal terribile terremoto.
Costruita con l’attiguo convento nel XIII secolo subito dopo la canonizzazione di San Francesco, la basilica venne adattata nel XV secolo e divenne Pantheon della famiglia dei Conti Pico della Mirandola. Il terremoto del 20 maggio 2012 ha reso inagibile tutto l’edificio sacro, la sagrestia, l’annesso convento vecchio e il campanile. Dopo la nuova e violenta scossa del 29 maggio, la torre è crollata sulla Chiesa, distruggendola quasi totalmente, ed è rimasta in piedi solo la facciata.
“Le immagini della chiesa di San Francesco di Mirandola, prima e dopo il sisma - afferma la presidente dell’Assemblea legislativa regionale, Palma Costi - rappresentano bene sia i tanti e inestimabili patrimoni della nostra regione, religiosi, artistici, culturali, sia la forza della nostra gente, dei nostri territori, delle nostre imprese e delle nostre istituzioni: insieme siamo ripartiti subito dopo il terremoto e i risultati della ricostruzione sono sotto gli occhi di tutti. Un modello che ritengo utile a livello nazionale, per l’intero Paese”.