L'intervento della coordinatrice delle Regioni, Silvia Bartolini, al CGIE

Tre i temi trattati: insegnamento della lingua italiana all'estero, riforma dei Comites e rappresentanza, associazionismo.
L'intervento della coordinatrice delle Regioni, Silvia Bartolini, al CGIE

Diversi gli argomenti affrontati nell'intervento all'Assemblea Plenaria del CGI, dalla Presidente della Consulta della Regione Emilia Romagna, Silvia Bartolini, in rappresentanza della delegazione delle Consulte/Consigli regionali dell'emigrazione e Regioni/Province Autonome.

Bartolini ha ricordato la partecipazione delle Regioni al seminario del  6 dicembre del 2012 sull'insegnamento dell'italiano nel mondo evidenziando che "gli esiti ci hanno convinti,  ora però  è necessario passare dalle parole ai fatti...non possiamo far passare molto tempo....la proposta della conferenza dei giovani del 2008 in cui i ragazzi hanno chiesto di poter svolgere un ruolo attivo nell'ambito dell'insegnamento dell'italiano all'estero. Ebbene questa è una proposta che è agli atti del lavoro del CGIE, del Ministero degli Esteri e delle Regioni e spero che nel nuovo Governo si possa tenerne conto. "

Al secondo punto nell'agenda delle Regioni c'è l'elezione dei nuovi Comites. " Se  non rinnoviamo i Comites  rischiamo di chiudere la rappresentanza degli italiani all'estero e non intercetteremo più quel protagonismo dei giovani e delle donne che sono fondamentalmente nelle associazioni e nella vita delle comunità all'estero, e daremmo un idea sbagliata degli italiani all'estero". Fondamentale in tale prospettiva è il seminario sulla rappresentanza, in programma per il prossimo autunno: "noi saremo a quel tavolo e vogliamo fare la nostra parte....credo che sia giunto il momento di incrociare i dati perchè la rappresentanza degli italiani all'estero è fortemente articolata nelle regioni".

Ultimo punto affrontato è quello dell'associazionismo. "Da tempo - ha sottolineato Silvia Bartolini- come Regioni ci siamo organizzati per censire l'associazionismo regionale all'estero. L'articolazione delle nostre associazioni è molto complessa, non è così facilmente schedabile, la circolare che è stata inviata dal Ministero è articolata in modo molto rigido e per come è pensata si annullerebbero associazioni storiche."

Il coordinamento delle Regioni, riunitosi a margine dei lavori del CGIE, ha elaborato un documento, che verrà ora trasmesso alla Direzione Generale del Mae, nel quale si illustra come  per le associazioni regionali (quasi 2mila) già censite e riconosciute in base a "precise leggi regionali", non sia necessario rispondere ad ulteriori criteri, criteri che peraltro, per come sono attualmente ipotizzati nella circolare della Farnesina, rischierebbero di far "sparire dalla mappatura" una così importante componente dell'associazionismo italiano all'estero.