L'importanza della rete: la Consulta come luogo di relazioni

L'intervento di Silvia Bartolini e il dibattito in Consulta dopo la sua relazione alla riunione di Bologna del 13 e 14 settembre
L'importanza della rete: la Consulta come luogo di relazioni

Un'immagine dell'inaugurazione della mostra della Consulta sulle attività delle associazioni all'estero

Silvia Bartolini 

"Dobbiamo moltiplicare gli sforzi affinché sia chiaro il nostro contributo alla promozione dell’Emilia-Romagna all’estero. E dobbiamo anche fare attenzione ai numeri – ha detto Silvia Bartolini nella replica agli interventi in Consulta che hanno seguito la sua relazione. I dati del nuovo dossier della Migrantes - ha spiegato - confermano che negli ultimi quattro anni gli iscritti emiliano-romagnoli all’Aire, l’anagrafe degli italiani residenti all’estero, sono passati da 110 mila a 140 mila, e che solo nel 2009 sono espatriate 80 mila persone. Il fenomeno della nuova emigrazione diventa sempre più massiccio e non riguarda più solo l’emigrazione intellettuale, ma anche quella tradizionale legata al lavoro e frutto della crisi attuale.

La rete della Consulta è costituita da 111 associazioni: alcune grandi, altre piccole, ma tutte ‘vere’. Ci sono associazioni che ormai si autofinanziano, che producono mostre, libri, attività assistenziali e di collegamento, muovendo importanti relazioni internazionali. Tra i presidenti e i consultori abbiamo imprenditori, professionisti, direttori di giornali, presidenti di camere di commercio: tutte persone che lavorano per la Regione a livello volontario, per affetto e per il piacere di promuovere il territorio d’origine". 

Il dibattito 

Luca Ferrari, consultore per l’Australia, ritiene che “la presenza della Consulta sia giustificata dal punto di vista politico” e spiega come nello Stato del Nuovo Galles del Sud siano state istituite dal governo specifiche Consulte in base alla provenienza dei cittadini: “tutte partecipano democraticamente allo sviluppo nazionale facendo riferimento al ministro della cittadinanza”.

L’ex presidente della Consulta Ivo Cremonini è intervenuto per difendere la legge regionale di settore del 2006 da lui voluta: “la legge è perfettibile, ma non può essere abrogata. Non si può tornare indietro a trent’anni fa, quando questi temi stavano all’interno di un assessorato lontano dai bisogni dei corregionali all’estero. La rete associativa deve stare dentro la Regione e dialogare con la cultura, il turismo, le attività produttive, in modo che tutti i settori regionali siano coinvolti”.

“La Consulta è una delle poche cose che ci rimangono”, ha aggiunto Maria Chiara Prodi. La giovane consultrice che vive e lavora a Parigi ha proposto una “campagna per i diritti” incentrata su legalità e voto all’estero.

A testimoniare la solidarietà verso i terremotati dell’Emilia è stata Carmen Leonelli, infaticabile organizzatrice in Svizzera di piadine per la raccolta fondi. “Abbiamo comprato 600 kg di parmigiano-reggiano dalle aziende colpite dal terremoto”, ha detto.

“A chi ha presentato le quattro proposte di legge di abrogazione della Consulta dovrebbero essere portati i quintali di farina acquistati a proprie spese dall’associazione di Bellinzona per fare migliaia di piadine”, ha aggiunto Fausto Desalvo. Il docente universitario ha illustrato il suo lavoro statistico nel quale si evidenzia che “le esportazioni dall’Emilia-Romagna verso i paesi in cui sono presenti le nostre comunità sono superiori rispetto al valore medio, che è dell’11 per cento. Nei paesi in cui la Consulta è presente la quota di export è del 15 per cento, negli altri è del 9,2 per cento”.

“Non basta la legalità distratta, abbiamo necessità della legittimità”, ha affermato Amauri Arfelli, consultore per il Brasile di origini forlivesi e procuratore della Repubblica a Salto. “Per smontare gli argomenti contro di noi – ha continuato – dobbiamo far vedere cosa facciamo: progetti, iniziative, impegni. Possiamo affrontare le critiche a viso aperto e guadagnarci la nostra legittimità. Recentemente l’Assemblea Legislativa dello Stato di San Paolo ha conferito a Silvia Bartolini il premio Loba Romana (Lupa Capitolina) destinato all’italiano che più si è distinto nella promozione della cultura nazionale in Brasile. Avrà un significato o no?”.

“La Consulta è una finestra aperta sul mondo”, ha esordito la consigliera regionale Roberta Mori, assicurando, nel suo intervento, che “il Consiglio regionale ha respinto ogni proposta di abrogazione perché attraverso la Consulta passa un’idea di società che include, unisce, integra”.

“Sono molto soddisfatta – ha concluso – della qualità della progettualità e della densità del lavoro svolto: noto che la Consulta è in costante miglioramento”.

“Siamo di fronte a una crisi politica che è diventata crisi culturale”, ha affermato Analia Barrera, consultrice argentina residente a Pergamino, per spiegare il contesto nel quale sono sorti i problemi della Consulta. Ma “la Consulta – ha aggiunto Pierpaolo Bergamini del Cides di Bologna e consultore – è un luogo di relazioni, un bene ‘relazionale’, che si valuta, si misura con la responsabilità sociale, ma non produce direttamente economia, bensì le relazioni che poi arrivano a produrre economia”.

Non si può, dunque, pretendere dalla Consulta immediate ricadute economiche dalla sua attività. Piuttosto, occorre valutare “la creazione di posti di lavoro grazie ai corsi di turismo rurale, di gestore culturale e di marketing, attivati in base ad accordi tra le associazioni argentine della Consulta e la Provincia di Buenos Aires”, ha evidenziato Alberto Emilio Becchi, ingegnere agronomo fondatore e presidente di Proter, l’associazione di professionisti e tecnici emiliano-romagnoli in Argentina. “L’importanza della Consulta – ha proseguito – sta nella rete, cioè nel lavorare insieme, avere rapporti con le Università, gli enti locali, le organizzazioni economiche e le istituzioni”.

“Con i corsi di management, amministrazione e formazione tecnica abbiamo raggiunto l’obiettivo di dare un posto fisso di lavoro a cinquanta giovani di origine emiliano-romagnola”, ha aggiunto Carlos Malacalza, presidente di Angeer, l’associazione delle nuove generazioni di emiliano-romagnoli con sede a La Plata. “Nell’ultimo anno abbiamo rafforzato i rapporti con il Comune di La Plata (gemellato con Bologna), l’Università Cattolica di La Plata, la Camera dei Deputati della Provincia di Buenos Aires, l’assessorato alla cultura del governo della Provincia di Buenos Aires e diversi altri enti e istituzioni. Per noi la Consulta è il ponte tra gli interessi dell’Italia e quelli dell’Argentina”, ha detto.

Francesco Repetti, imprenditore e consultore per la Gran Bretagna (a Londra esistono nove sodalizi di emiliano-romagnoli), ha parlato della ricaduta sulle valli del Piacentino e del Parmense delle iniziative di beneficenza delle nostre associazioni. “Ora vogliamo convincere gli inglesi a visitare la nostra montagna, perché con la crisi gli agriturismi languono”. Repetti ha anche informato i consultori sulla nascita del comitato incaricato di celebrare a Londra il 150° anniversario della chiesa italiana di San Pietro in Clerkenwell Road.

Anche John Zaccarini, coordinatore delle sei associazioni di New York, ha ricordato i contributi di solidarietà resi possibili grazie alle feste e agli eventi di raccolta fondi, destinati all’ospedale e alla casa per anziani di Borgotaro (Parma), alle borse di studio per studenti originari della Valtaro e Valceno e, quest’anno, alle vittime del terremoto in Emilia.  

Il consultore Ferdinando Pezzoli ha elencato le iniziative dell’associazione di Santiago nella raccolta fondi per il terremoto e nella promozione della cultura regionale in Cile.

Marina Piazzi, esponente del Cgie residente a Città del Messico, ha portato l’attenzione sul “turismo d’affezione”, vale a dire la possibilità di rendere i giovani discendenti promotori, nei paesi di residenza, del turismo nelle zone dell’Emilia-Romagna di cui sono originarie le proprie famiglie.

Sempre sul turismo d’affezione, Laura Salsi, rappresentante della Provincia di Reggio Emilia, si è augurata che prosegua l’esperienza di “Orizzonti Circolari”, il progetto formativo realizzato dal Parco Nazionale dell’Appennino Tosco-Emiliano in collaborazione con le Regioni Emilia-Romagna e Toscana, rivolto a giovani residenti all’estero discendenti di emigrati dalle aree del Parco.

Del “turismo come risorsa” ha parlato anche la consultrice per la Francia Patrizia Molteni: l’associazione di Parigi, che presiede, ha partecipato a un progetto, co-finanziato dal Dipartimento della Gioventù del governo italiano, per formare una ventina di giovani residenti a Bologna e a Parigi alle tecniche del marketing applicato al turismo.

Charles Bernardini, consultore per gli Stati Uniti residente a Chicago, ha insistito sullo sport come veicolo di scambio tra i giovani, proponendo il patrocinio della Consulta ai campi sportivi estivi che ospitano i ragazzi delle nostre associazioni estere.

Patrizia Cuzzani, presidente della Consulta provinciale dei modenesi nel mondo, ha detto di voler riprendere il lavoro di ricerca svolto da Antonio Parenti, consultore ‘storico’ di Pavullo, e di aver già avviato il dialogo fra generazioni con un lavoro di ricerca svolto in alcune classi del modenese sulla storia, l’antropologia, la sociologia e l’economia del fenomeno migratorio.