Le collettività emiliano-romagnole nel mondo mobilitate per l’emergenza terremoto

Da San Paolo a Bucarest, dal Paraguay alla Patagonia, da Londra a Buenos Aires, un’eccezionale spinta alla solidarietà
Le collettività emiliano-romagnole nel mondo mobilitate per l’emergenza terremoto

I danni al patrimonio artistico di Finale Emilia

Impossibile dare conto di tutti i messaggi di solidarietà inviati alla Consulta dai corregionali residenti all’estero. Oltre alla raccolta fondi che è già partita, le popolazioni emiliane colpite dal terremoto possono contare sulla vicinanza degli emiliano-romagnoli le cui famiglie sono emigrate dalla nostra regione.

“Ho una figlia a Parma, sono una emiliano-romagnola all’estero, le mie radici sono lì, sono profondamente triste per i fatti che stanno succedendo in Regione, per la sua gente, per il lavoro, per il patrimonio storico”, scrive da San Paolo (Brasile) Annalisa Fazzioli.

“Alle famiglie delle vittime, dei feriti, degli sfollati, va la nostra amicizia e comprensione, nonché l'augurio di resistere, con forza e coraggio, con la stessa dignità e capacita di superare le difficoltà che contraddistinguono gli emiliano-romagnoli”, è il messaggio che ci ha fatto pervenire Mariana Strinati Linaru a nome della comunità italiana di Bucarest.

Commozione e abbracci dalla collettività emiliano-romagnola del Paraguay, rappresentata da Marta Lia Caggiano e Claudio Bardella. Dolore per gli effetti del sisma, da Angel e Mary Bassi e da Valeria Bonilauri, che scrivono da Buenos Aires, e da Marisa Vannini presidente della comunità emiliano-romagnola di Caracas (Venezuela).

“Abbraccio tutta la Consulta e i tanti emiliano-romagnoli che oggi stanno soffrendo il ‘ballo della terra’. Ogni volta che trema l'Emilia-Romagna, perdiamo l'equilibrio anche noi emiliano-romagnoli all'estero” ci fa sapere da Viedma, nella Patagonia argentina, la giovane consultrice  Magalí Pizzarro.

“Come comunità emiliano-romagnola, ci sentiamo in dovere di accogliere gli inviti della collettività italiana e australiana ad assumere l’incarico di creare una organizzazione capace di ricevere la generosità dei nostri connazionali per poi destinarla a qualche progetto specifico”, dice Luca Ferrari facendosi portavoce dei corregionali di Sydney e Wollongong, in Australia. E da Montreal in Canada porta la solidarietà della locale associazione emiliano-romagnola Paolo Benzi.

“Inumerosi oriundi italiani che vivono a Salto, a Itu e in tutto il Brasile non dimenticano mai le loro radici e la loro seconda patria, e sapranno farsi carico del loro dovere di italiani all'estero, parte integrante del popolo e del tessuto sociale e vitale del nostro Paese d'origine”, scrivono Amauri Arfelli, consultore per Il Brasile, e Miriam Guerrieri, presidente  dell’Associazione Emiliano-Romagnola Bandeirante di Salto e Itu.

Da LondraDomenico Sidoli, presidente Federazione Emiliano Romagnoli della Gran Bretagna, fa sentire la vicinanza della comunità inglese.

Intanto, mentre le scosse continuano senza sosta, le varie associazioni nel mondo stanno valutando come operare concretamente per portare un aiuto alla loro terra d’origine.