A Rimini la Conferenza dei presidenti delle associazioni emiliano-romagnole d'Europa

Un momento di confronto sui progetti. Presentati i nuovi siti e il catalogo dell'emigrazione femminile.
A Rimini la Conferenza dei presidenti delle associazioni emiliano-romagnole d'Europa

Un momento della Conferenza

 La presentazione del nuovo portale degli emiliano-romagnoli nel mondo, i progetti realizzati dalla Consulta  e gli interventi istituzionali, sono stati al centro della prima giornata dei lavori della Conferenza dei presidenti  delle associazioni di emiliano-romagnoli nel mondo d’Europa, riunita a Rimini il 17 e il 18 maggio.
La Conferenza,  come ha sottolineato la presidente della Consulta degli emiliano-romagnoli nel mondo Silvia Bartolini  aprendo i lavori,  è prevista dalla legge istitutiva della Consulta ( n.3 del 2006) e ha l’obiettivo di scambio e di confronto tra le vecchie e le nuove associazioni, il rafforzamento della rete di relazioni, di favorire la creazione di nuove progettualità, anche tra più associazioni. Novità della riunione è la presenza anche di alcuni giovani appartenenti  alle associazioni. “E’ sempre più difficile – ha riferito la Bartolini -  avere risorse disponibili per  realizzare conferenze a loro dedicate come avvenuto in passato, e quindi si è deciso di aprire la partecipazione delle conferenze dei presidenti anche ai giovani, per continuare l’opera di aggiornamento e di coinvolgimento delle nuove generazioni nell’attività della Consulta”. 
“Secondo lo Statuto regionale gli emiliano-romagnoli all’estero sono parte integrante della comunità regionale, la Consulta – ha detto la Bartolini – ha quindi il ruolo di mantenere le relazioni  con loro, di valorizzazione la memoria dell’emigrazione, la diffusione della lingua e della cultura della nostra terra”.  La Bartolini ha inoltre riferito che le associazioni hanno realizzato in questi 35 anni di esistenza della Consulta moltissimi progetti che vanno valorizzati e raccontati. “Presto saranno raccolti in una pubblicazione – ha annunciato - per far conoscere l’attività concreta delle associazioni anche alla nostra società regionale”. In merito alle recenti critiche sui costi della Consulta la Bartolini ha auspicato una maggiore conoscenza delle attività della Consulta e una discussione nel merito dei progetti.  La Presidente ha infine illustrato le attività realizzate negli ultimi tre anni.

GLI INTERVENTI ISTITUZIONALI
Un saluto ai partecipanti alla Conferenza è venuto dal presidente della Provincia di Rimini, Stefano Vitali,  lieto di ospitare i lavori “quale tributo al coraggio e alle capacità degli emiliano-romagnoli  che si sono spostati all’estero”. “E’ importante – ha aggiunto Vitali -  favorire lo scambio e mantenere l’apertura verso gli altri, come cogliere l’opportunità di muoversi  portando le nostre esperienze all’estero”. “Mi auguro che siate ambasciatori delle nostre  tradizioni  all’estero – ha concluso -  ma anche, e sempre di più, che abbiate la capacità di accogliere  nei vostri Paesi la nuova emigrazione che arriva dall’Emilia- Romagna, in modo che l’Europa sia sempre di più ‘contaminata’ anche dai nostri cervelli e dalle nostre esperienze”.  

Il sindaco di Rimini Andrea Gnassi ha sottolineato il carattere ospitale della città di Rimini, che  raggiunge fino a 17 milioni di persone nel corso dell’anno. In merito ai cambiamenti  degli scenari economici, secondo il Sindaco è sempre di più necessario irrobustire le relazioni e gli scambi  lavorativi e di studio. E’ importante - ha aggiunto Gnassi - anche mantenere vive le radici e la cultura della nostra terra all’estero.  In un momento in cui si avverte sempre di più la diffidenza nei confronti della politica, è importante non cedere alle strumentalizzazioni e alla demagogia. Dobbiamo avere la forza di cambiare le cose, interpretare i cambiamenti del mondo, anche con i suggerimenti degli emiliano-romagnoli nel mondo. La Consulta  può essere infine, secondo Gnassi, l’occasione  di scambi e di opportunità di lavoro ed economiche anche per i nostri territori.

L’assessore regionale allo Sviluppo, risorse umane e organizzazione, Cooperazione allo sviluppo, Progetto giovani e Pari opportunità Donatella Bortolazzi ha ricordato nel suo intervento il ruolo attribuito agli emiliano-romagnoli nel mondo dallo statuto regionale e dallo stesso presidente Errani, quello cioè di “ambasciatori” dell’Emilia-Romagna, di “antenne” sui territori esteri  per captare ciò che avviene nel mondo e portatori di valori ed esperienze. “Con questi presupposti – ha sottolineato la Bortolazzi -  è importante che la politica riconosca il valore e l’impegno delle nostre comunità all’estero ( culturale ed economico)  e il ruolo  e della Consulta, come strumento di collegamento”. “Sono contenta di essere qui oggi – ha aggiunto - per lanciare un messaggio positivo, soprattutto ora in cui si assiste a frequenti attacchi sia alla Consulta sia a progetti di cooperazione internazionale. Non è cancellando tutto il lavoro fatto che si riuscirà a sopravvivere in momenti di crisi ma anzi dal confronto con le nostre comunità all’estero possono nascere nuove soluzioni”.
La Bortolazzi ha inoltre parlato dei giovani.”E’ importante favorire la mobilità all’estero per studio e lavoro e ben venga la possibilità di scambi. E’ necessario da parte della politica più coraggio per difendere strumenti che aiutano queste nuove opportunità”.
Infine l’Assessore ha commentato la nuova pubblicazione del Catalogo dell’emigrazione femminile: “Coltivare la memoria è fondamentale, perché l’esperienza delle nostre donne all’estero non venga dispersa. Come assessore alle pari opportunità mi piace quando viene riconosciuto il ruolo delle donne che hanno saputo tener unita la famiglia e tenere salda la comunità. Adesso l’emigrazione femminile riguarda principalmente persone altamente scolarizzate, che mi auguro un giorno possano tornare, riportando l’esperienza acquisita all’estero in Emilia-Romagna”.

Durante la giornata del 17 sono stati presentati il nuovo portale degli emiliano-romagnoli all’estero, con il nuovo Spazio Giovani e il nuovo sito tematico della Casa della memoria dell’emigrazione; il podcast Radioemiliaromagna.it e il Catalogo dell’emigrazione femminile. Si tratta di un progetto nato nell’ambito delle conferenze dei giovani emiliano-romagnoli nel mondo e poi ripreso in varie riunioni e conferenze della Consulta. Ora l’idea è stata sviluppata come un quadernone – un catalogo appunto – che contiene le schede biografiche e le vicende delle protagoniste dell’emigrazione femminile emiliano-romagnola. Il catalogo può essere  continuamente aggiornato grazie all’apporto delle stesse associazioni all’estero, un “work in progress” che si propone di ricostruire il mondo sommerso e silenzioso delle donne che emigrarono in prima persona, come pioniere della nuova vita all’estero.

Nella sua relazione Silvia Bartolini ha sottolineato alcuni progetti che coinvolgono direttamente le associazioni emiliano-romagnole europee sui temi della promozione turistica della nostra regione (questo grazie alla formazione di figure specifiche all’interno delle varie associazioni); dell’università (alcune associazioni intendono proporsi come antenne sull’universo formativo europeo per individuare i corsi di studio o i percorsi più innovativi e mettere queste informazioni a disposizione degli atenei emiliano-romagnoli), la promozione della gastronomia emiliano romagnola (attraverso i rapporti sempre più stretti tra Consulta e Casa Artusi e la realizzazione di una rete di collaborazione tra le associazioni e gli Istituti alberghieri della regione). 
 
I lavori sono proseguiti il 18 maggio, sempre nella sede della provincia di Rimini, con gli interventi dei presidenti delle associazioni europee, che qui riassumiamo. I progetti più rappresentativi realizzati dalle associazioni saranno raccolti nel libro “delle buone pratiche” che la Consulta predisporrà a breve.

Romania

Il presidente dell’associazione di Campulung, Iulian Zanvetor, ha illustrato diverse iniziative da loro svolte, come due interessanti lavori in power point, uno sul tema dell’immigrazione italiana di fine Ottocento e inizio Novecento, l’altra che  illustra la festa realizzata a Campulung in occasione del 150esimo dell’Unità d’Italia. Tanti ragazzi, con i vessilli delle regioni di discendenza (tra cui l’Emilia Romagna), hanno sfilato per le strade della cittadina, sostato sotto le architetture realizzate da architetti e ingegneri italiani e visitato il cimitero e preso cura delle tombe dei loro nonni e bisnonni. Agli inizi del Novecento, molti scalpellini del modenese e del ferrarese hanno lasciato l’Emilia Romagna per andare a cercar fortuna in Romania. I loro discendenti, dopo la seconda guerra mondiale e l’avvento della dittatura comunista sono stati costretti a rinunciare alla cittadinanza italiana, costretti a cambiare i loro nomi italiani e fu loro proibito di parlare italiano anche in famiglia. “Dopo tanti anni bui, in cui abbiamo dovuto nasconderci -  spiega Virgil De Bona, un giovane dell’associazione di Campulung – oggi sfoggiamo con grande orgoglio il nostro essere italiani”. Tra i progetti realizzati ancora dall’associazione rumena un lavoro con i ragazzi delle locali scuole medie superiori  su Giovannino Guareschi, con letture e  la proiezione di un film della serie Don Camillo e Peppone con traduzione simultanea.
Tra le proposte avanzate dalle associazioni rumene, un bando di concorso per la realizzazione di un monumento all’emigrante, di pietra così come era la semplice pietra che lavoravano i nostri emigranti e corsi di lingua italiana per i giovani. 

Francia

Sono tre le associazioni emiliano romagnole francesi e le loro proposte sono tutte interessanti. Partendo dalla considerazione che la lingua italiana si sta perdendo nelle giovani generazioni Josiane Balderacchi proponeva l’idea di organizzare dei corsi/gioco per i bambini capaci di veicolare la lingua italianada tenersi nei luoghi dove, gli emigrati ritornano durante l’estate, specialmente la montagna piacentina e parmense. Qualche attività che possa riunire più bambini delle zone di Ferriere, Bobbio, Bettola, Bardi, Bedonia.
Un’altra proposta mirata ai giovani è la realizzazione di raccolte di immagini dai luoghi dell’emigrazione. Agli emigrati emiliano romagnoli che risiedono in Europa e per cui è semplice il ritorno nei luoghi di origine, si chiede di fotografare le case in cui vivevano le loro famiglie, i parenti rimasti, il territorio. Le immagini poi verrebbero raccolte e messe a disposizione di tutte le associazioni emiliano romagnole.
 Ancora dalla Francia, arriva la proposta di portare una rassegna di film dedicati a Tonino Guerra nei festival del Cinema di oltralpe.
I prossimi 80 anni della Fratellanza Reggiana saranno l’occasione per mettere in campo una iniziativa molto interessante che l’associazione  condivide con l’Associazione Emilia Romagna di Parigi e l’Associazione Er di Liegi. La Fratellanza Reggiana è stata costituita da partigiani e resistenti di Reggio Emilia fuoriusciti in Francia e che poi lì si sono uniti alla Resistenza francese e alcuni hanno anche combattuto nella Guerra di Spagna. Per l’occasione, per non perdere la memoria di tutto ciò, verrà realizzata una ricerca storica (video e audio), con interviste ai soci fondatori sopravvissuti e ai loro figli, e nipoti e una ricerca sulle canzoni dell’epoca. Ancora tra i progetti per l’80esimo, una mostra fotografica e uno spettacolo musicale che intreccia Verdi con la musica popolare.

Svizzera

Le associazioni svizzere hanno incentrato molto della loro attività sulla gastronomia e stanno cercando di mettere a punto corsi di cucina o di sfoglia con insegnanti che provengano dall’Emilia Romagna. Il turismo in Emilia Romagna è un altro punto comune alle associazioni. A Ginevra si sta pensando a un viaggio nelle terre verdiane che includa la possibilità di assistere a uno spettacolo in occasione delle celebrazioni di Verdi del prossimo anno. L’associazione del Vallese (che tra due anni festeggia il 40esimo) prosegue la tradizione di organizzare un viaggio in Emilia Romagna per i suoi associati a cui di solito partecipano anche numerosi svizzeri curiosi di scoprire il nostro territorio. 

Germania

Le associazioni di emiliano romagnoli in Germania (Berlino, Francoforte – Assia e Palatinato e Stoccarda) hanno tutte un denominatore comune e cioè di essere costituite soprattutto da giovani che hanno lasciato l’Italia in tempi abbastanza recenti.
Il presidente dell’associazione di Stoccarda, il piacentino Cesare Ghilardelli, attraverso anche l’Istituto Italiano di Cultura in cui lavora (il Consolato italiano di Stoccarda è il terzo al mondo per numero di popolazione di riferimento) ha raccontato delle tante iniziative messe in campo che vedono al centro personaggi dell’Emilia Romagna, come i registi Fellini, Pasolini, Antonioni.  Ringrazia la Consulta perché attraverso il suo sostegno l’associazione ha potuto realizzare un interessante iniziativa sui dialetti dell’Emilia Romagna.
Sono già stati avviati dei contatti con Villa Emma di Nonantola (Modena) dove durante la seconda guerra mondiale numerosi bambini ebrei sono stati salvati dalla deportazione grazie alla collaborazione della locale popolazione, per organizzare una iniziativa in occasione della Giornata della memoria del 2013.Ancora Ghilardelli si è messo a disposizione delle scuole emiliane romagnole che cerchino partner tedeschi per partecipare a bandi europei. L’associazione di Stoccarda si propone anche come veicolo turistico verso la nostra regione, con viaggi annuali. Nel 2012 il viaggio toccherà le provincie di Reggio Emilia e Modena. 

Portogallo

L’associazione Guglielmo Marconi di Lisbona, col sostegno del locale Consolato italiano ha organizzato cicli di iniziative (molto frequentati) su temi che incrociano Italia e Portogallo. Tra le iniziative in cantiere un progetto di scambio con Ravenna sull’importante tema del mosaico, con studenti e insegnanti che possano scambiarsi informazioni sulle diverse tecniche. Altri progetti a cui l’associazione sta pensando sono: un concerto, per il bicentenario di Verdi con la soprano Gladys Rossi, un concerto della Corale di Bellaria e degli incontri su Ulisse Aldrovandi, collezionista bolognese.

 Belgio

L’associazione di Saint Nicolas incentra le proprie iniziative sulla cucina emiliano-romagnola all’interno di un progetto che si propone di mantenere vive le tradizioni delle popolazioni emigrate. L’associazione di Liegi ha chiesto la possibilità di ricevere le pubblicazioni delle varie amministrazioni comunalidella nostra regione o di trovarne i link sul sito della Consulta. 

Svezia

Il presidente Tosi, ha raccontato come il gusto degli immigrati italiani abbia influenzato la cucina (e il commercio) svedese. “I nostri bambini a scuola chiedevano i “ghetti al ragù” (spaghetti al ragù e piano piano la pasta è stata inserita nelle mense. Un tempo non trovavamo i prodotti emiliano romagnoli nei negozi di Stoccolma, a forza di chiederli ora gli importatori fanno la spola con la nostra regione. Mentre negli anni ’60  gli italiani non potevano entrare nei ristoranti svedesi, oggi moltissimi ristoranti in Svezia sono gestiti da italiani e c’è uno chef italiano, Stefano Catenacci, che offre il suo prezioso e “gustoso” contributo alla Real Casa di Svezia.
Racconta Jacqueline Cavazza, giovane dell’Associazione Emiliano Romagnola Due Torri di Stoccolma, che il padre che produceva salsicce nostrane, da consumare in famiglia, ora sta allargando la sua produzione (anche se con maiali svedesi), perché i salumi emiliano romagnoli sono sempre più ambiti e apprezzati nel paese nordico. 

Regno Unito: Galles

L’associazione Amici Valceno del Galles ha chiesto se fosse possibile una traduzione in lingue diverse dei contenuti del sito della Consulta (portale Emiliano romagnoli nel mondo ) o almeno un saluto e una introduzione in inglese e nelle altre lingue. Ancora chiedeva la possibilità di inserire un link per scrittori.