"Spartenze, radici, turismi e sviluppo del territorio"

Il 28 giugno si è tenuto il webinar online sul turismo delle radici dedicato alle Associazioni di emiliano-romagnoli nel mondo del Sudamerica
"Spartenze, radici, turismi e sviluppo del territorio"

ROMA – “Spartenze, radici, turismi e sviluppo del territorio”, questo il titolo del webinar curato dall’Osservatorio permanente sulle radici italiane (ORI) dell’Associazione AsSud e dalle Associazioni dell’Emilia-Romagna del Sudamerica, in collaborazione con i consiglieri CGIE Argentina.

“L’idea è continuare con il lavoro iniziato negli ultimi anni grazie al progetto sul turismo delle radici che ha coinvolto molte delle nostre associazioni: è una strada che ci porterà nei prossimi anni ad avere punti di riferimento con gli altri organismi del sistema Italia”, ha introdotto il consigliere Cgie Marcelo Carrara.

Il Presidente della Consulta degli Emiliano-Romagnoli nel Mondo, Marco Fabbri, ha espresso interesse ad approfondire questa tematica. “Nelle ultime settimane c’è stato tanto fermento perché le iniziative sul turismo delle radici sono state molteplici: su tutte quella organizzata di recente in Brasile. Nel piano triennale delle attività inseriremo questo tema che, come Emilia-Romagna, dobbiamo rafforzare e incentivare costruendolo in maniera strutturata”, ha spiegato Fabbri che ha ricordato la sintonia con l’Assessore Regionale al Turismo, Andrea Corsini, interessato a sua volta a tradurre in realtà queste possibilità di attrattiva turistica all’interno del sistema turistico regionale. “Abbiamo un terzo settore che in collaborazione con il Ministero degli Esteri è molto attivo, spetta a noi declinare queste opportunità all’interno della nostra Regione”, ha aggiunto Fabbri.

Il ricercatore Giuseppe Sommario, responsabile ORI e Associazione AsSud, ha sottolineato che spesso sono proprio le comunità italiane nel mondo quelle che “custodiscono quei valori più profondi e quel tesoro che è il senso di appartenenza”, ha spiegato Sommario evidenziando l’esistenza di una sorta di legame doppio che tiene insieme queste comunità alla madrepatria. “Le comunità di chi è partito e di chi è rimasto saranno sempre inesorabilmente legate: mai si potranno separare”, ha aggiunto Sommario ricordando tanto l’attività di ricerca sostenuta dal Maeci quanto il Piccolo Festival delle Spartenze di AsSud è ormai giunto alla sesta edizione e toccherà sei Regioni: Marche, Abruzzo, Molise, Basilicata, Campania e Calabria. Non si esclude per il prossimo anno una tappa anche in Emilia-Romagna.“Il turismo delle radici deve far parte di quella centralità che devono avere gli italiani all’estero, nella narrazione e nelle scelte politiche. Sono convinto che gli italiani all’estero possano essere una grande risorsa, culturale e sociale, oltre che economica per il Paese. Il turismo delle radici è sempre esistito ma quello che sta cambiando negli ultimi anni, con il lavoro del Ministero degli Esteri, è la volontà di teorizzare questo turismo: proprio per questo ci è stato affidato un progetto di ricerca condotto insieme a Delfina Licata, Marina Gabrielli e Riccardo Giumelli. L’obiettivo è comprendere quali siano i profili dei turisti delle radici”, ha spiegato Sommario evidenziando la portata di una potenziale platea di destinatari del questionario di ricerca in sei lingue: circa 80 milioni di italo-discendenti nel mondo. Al questionario è legata una lotteria che ha come primo premio un buono per un viaggio delle radici in Italia: l’estrazione ci sarà in occasione del Piccolo Festival delle Spartenze. “Non è un semplice verso le radici viaggio ma un pellegrinaggio dell’anima”, ha sottolineato Sommario.

Mariano Gazzola, Vicesegretario generale Cgie per l’America Latina, ha ricordato le funzioni del Cgie tra le quali quelle consultive, propositive e di ricerca circa le problematiche delle comunità italiane nel mondo. “Siamo molto rispettosi delle Consulte Regionali: questo tema di un turismo non tradizionale o delle radici è di interesse per le diverse realtà regionali. Il Cgie ha da sempre sostenuto questo tema sostenendo le iniziative come nel caso concreto della ricerca condotto dall’ORI”, ha spiegato Gazzola ricordando anche che nel febbraio 2020 il Cgie ha stipulato una convenzione con l’Enit per promuovere questa tipologia di turismo con i Comites e le associazioni italiane all’estero. Il percorso è poi rallentato per ovvie ragioni dovute alla pandemia. “Il turismo di ritorno, legato all’identità, è sempre esistito e le comunità all’estero hanno quindi sempre avuto l’idea di tornare a visitare l’Italia: di nuovo c’è che questo fenomeno venga accompagnato e governato. Questo turismo ha tante opportunità per i territori regionali e tra gli attori ci sono le associazioni all’estero, che possono dare informazioni su come raggiungere un determinato territorio o il paese dei nonni”, ha aggiunto Gazzola che ha sottolineato come da parte del Cgie ci sia la disponibilità a svolgere un ruolo di coordinamento.

Gianfranco Coda, membro della Consulta Emiliano-Romagnoli, ha invitato a creare sinergie tra i vari soggetti legati al turismo delle radici perché se non si lavora insieme non si riesce a impattare in modo positivo, riuscendo a trasformare tutto questo in opportunità di valorizzazione. “Quello che fa la Consulta è ascoltare e tradurre i suggerimenti in azioni”, ha spiegato Coda.

Marilina Bertoncini, Vicepresidente della Consulta Emiliano-Romagnoli, ha ricordato che nonostante la pandemia i connazionali all’estero abbiano tenuto tanti eventi, seppure per la maggior parte online. “Sono più di 40 anni che la Consulta degli Emiliano-Romagnoli nel mondo si occupa di seguire i percorsi dei connazionali all’estero” , ha spiegato Bertoncini invitando a compilare il questionario dell’Associazione AsSud. “C’è una grande mobilità di giovani emiliano-romagnoli nel mondo ed è importante capire le motivazioni per cui si muovono”, ha aggiunto Bertoncini. “Questa tipologia di turismo potrebbe essere un’ultima chance per piccoli borghi che si stanno svuotando e stanno diventando borghi fantasma. La parola chiave, che è poi quella del Piccolo Festival delle Spartenze, è condivisione. Partire significa separare, quello che fa l’emigrazione; però spartire vuol dire anche condividere”, ha evidenziato nuovamente Giuseppe Sommario. (Simone Sperduto/Inform)

Fonte: https://comunicazioneinform.it/spartenze-radici-turismi-e-sviluppo-del-territorio-webinar-a-cura-di-ori-associazioni-emiliano-romagnoli-del-sudamerica-e-cgie-argentina/?fbclid=IwAR2gstw1c4HEbfqWF2tcN3C8981hWEPxMpgPX-68l2zvHUMcvohR61EiNBo