L’eredità culturale delle emiliano-romagnole nel mondo

L’Associazione Eutopia Ri-generazioni territoriali di Reggio Emilia sarà uno degli eventi nell’ambito del calendario de “L’Eredità delle donne OFF” concepito da Serena Dandini, con il lancio di un ambizioso progetto transnazionale dedicato proprio all’eredità culturale delle donne: succede il 21 settembre alle ore 10.30 alla libreria Todo Modo di Firenze.
L’eredità culturale delle emiliano-romagnole nel mondo

Il progetto “Il patrimonio delle donne: eredità transculturali e memorie al femminile nell’emigrazione emiliano-romagnola”, sostenuto dalla Consulta per gli emiliano-romagnoli nel mondo, vede come capofila Eutopia, in partenariato con le associazioni di emiliano-romagnoli di Parigi, Genk (Belgio) e Berlino, le reti parigina “Italia in Rete” e berlinese Rete Donne, il Centro Documentazione Donne di Modena e intende co-costruire, dal basso, un patrimonio culturale delle donne e in particolare delle migranti.

Di cosa è fatto il patrimonio culturale di una donna visto che a scuola vengono insegnati principalmente « eroi » uomini? Cosa succede quando una donna cambia paese? Cosa aggiunge nel suo bagaglio culturale femminile? 

Sono domande di valore epocale che interrogano il nostro presente e orientano nel futuro. Il progetto le assume con la finalità di costruire un percorso di valore formativo tramite modalità di genere, dando ascolto e voce alle donne emiliano-romagnole protagoniste di percorsi migratori tra Francia, Germania, Belgio.

Ma non si tratta solo di raccogliere storie di donne nell’universo culturale delle testimoni: Come? Apprendendo strumenti metodologici dedicati.

Il primo strumento attivato è di carattere geostorico. In ogni località/città coinvolta nel progetto verrà predisposta una grande mappa stilizzata del territorio; le partecipanti saranno invitate a riconoscervi i propri luoghi significativi di relazione e senso, quindi ad apporvi un contrassegno (lasciando un post-it, se lo desiderano con un commento). Questo primo esercizio di riconoscimento topologico (dei e nei luoghi) si muove nella prospettiva di declinare e restituire glispazi pubblici in una prospettiva digenere. La carta così significata (e debitamente fotografata e narrata) acquisisce valore documentale primario e costituisce il primo esito patrimoniale del progetto.

Il secondo strumento metodologico è il laboratorio Polifemmes: impostato sulla falsariga del gioco del Monopoli (invenzione femminile!), in 10 caselle reali e virtuali (10 tablet) che verranno abitate e narrate dalle giocatrici (in un massimo di 10) tramite le loro “eredità culturali”: voci, suoni, documenti, oggetti... Ogni casella verrà interpretata a livello espressivo. La finalità è quella di co-costruire un patrimonio culturale collettivo di genere.

Sono quindi previsti, tra novembre e dicembre, tre sessioni laboratoriali con carta geostorica e animazione Polifemmes assieme ad associazioni collegate alla Consulta regionale degli emiliano romagnoli nel mondo: Genk, Berlino e Parigi per finire a Reggio Emilia per la metà di dicembre.

La documentazione verbale raccolta, orale e in video, sarà sottoposta ad una analisi linguistica, culturale e di genere (di cui si occuperanno il Centro Documentazione Donna di Modena e il Laboratorio di Storia delle Migrazioni dell’UNIMORE ).

Un’ultima sessione con carattere restitutivo - artistico e scientifico, cui convergeranno i partner coinvolti nel corso del progetto, è prevista per il marzo 2019 a Bologna: cioè partire dalla cultura non solo per motivi di studio ma per tornare alla cultura attraverso un’istallazione artistica.

La presentazione del progetto avverrà a Firenze venerdì 21 settembre, alle ore 10.30 presso la Libreria Todo Modo. Per l’occasione, verrà domandato alla storica Adriana Dadà di significare su di una carta stilizzata di Firenze la propria città di genere e migrante.

 

INFORMAZIONI E ADESIONI:

eutopia.rigenerazioni@gmail.com - rigenerazioniterritoriali@gmail.com - moltenipatri@gmail.com

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