Emma Marcomini

Nota biografica

Emma MarcominiIl padre di Emma emigra in Romania nel periodo tra la due guerre: gli avevano suggerito quella destinazione per trovare lavoro nelle costruzioni civili. Approda a Iasi. I primi tempi, racconta Emma, furono tutt’altro che facili. Il cambio di casa, il clima, la lingua, l’incontro con persone diverse per cultura ne resero veramente difficile l’integrazione, in un contesto dove gli italiani erano quasi assenti. Al momento dell’arrivo Emma aveva appena tre anni, un’età in cui lingua e costumi nuovi si apprendono facilmente. Trova bravi compagni di scuola che l’accolgono, insieme alla sorella Angela. Ma sono gli anni dello “spazio vitale nazista”. La guerra si manifesta con il terrore delle bombe e con l’insidia del ferreo controllo di polizia. D’altronde sono stranieri: le perquisizioni nella casa di via Ipsilanti sono all’ordine del giorno. La pace si manifesta con un paese prostrato e il volto dell’Armata Rossa sovietica. I Marcomini, nel nuovo ordine che impone un cambio sociale tanto radicale da introdursi nel modo di pensare dei singoli individui, si trovano costretti ad abbandonare la cittadinanza italiana. Emma e Angela frequentano la scuola cattolica di Nôtre Dame, dove si sentono ben accolte. C’è pure un internato, Emma vi termina il liceo. L’anno seguente la scuola viene chiusa con la motivazione: “troppo religiosa e contro i valori comunisti”. La creatività di Emma risente di questo clima di sospetto diffuso. All’Università frequenta gli studi di Belle Arti ma si sente sotto l’occhio vigile della Securitate. Si sposa con un cittadino rumeno, pensando di guadagnarsi la benevolenza del Partito. Rimane incinta. E’ al secondo anno e si trova costretta a interrompere la carriera di cantante, tanto desiderata. Un rimpianto che l’accompagnerà per l’esistenza. Gli anni successivi li trascorre a creare vestiti d’arte. Per venti anni lei e la sorella hanno creato i più bei abiti da matrimonio della città. Che cosa rappresenta oggi l’Italia per Emma? Una strana frontiera, l’inizio di una vita tormentata e nello stesso tempo un lontano ricordo: il suo cuore, dice, non dimentica di aver cominciato a battere proprio lì.

 

Luogo di provenienza: Ferrara.

Principale luogo di destinazione: Romania.

Nota a commento

A 70 anni compiuti la Consulta degli Emiliano- Romagnoli nel Mondo le ha dato l’opportunità di uscire per la prima volta dalla Romania e sperimentare un “ritorno alle origini” nella regione di nascita. Ha ragione di credere che sia la più bella esperienza della sua vita.

Fonte: Intervista alla nipote Luciana Suica