Sentirsi italiani all’estero. Un sogno possibile

La testimonianza di Nicolas Rucci, Presidente del Comites di La Plata
Sentirsi italiani all’estero. Un sogno possibile

La comprensione del fenomeno immigratorio italiano nel contesto internazionale può essere inteso come un mezzo per capire la nostra reale identità ed i nostri irrinunciabili legami con la terra d'origine.

Espressione di tale desiderio è la presenza in ogni paese del mondo, le differenti forme di organizzazione aventi quale unico obiettivo quello di vedere tutelati gli interessi legittimi dei cittadini italiani residenti all'estero, intesi; parlamentari italiani all’estero, Comites, CGIE ed associazionismo rappresentano oggi dei validi strumenti per continuare a vivere le proprie origini e vedere riconosciuto i propri diritti di cittadino italiano.

Per queste ragioni, dopo 11 anni di attesa, la nostra Comunità Italo – argentina, ha provato grande soddisfazione alla notizia di essere nuovamente chiamati a rinnovare la struttura maggiormente rappresentativa di tale collettività.

La proroga di 4 mesi per mancanza di liste e di elettori in alcune circoscrizioni, e le difficoltà operative nel manifestare la propria volontà di votare quale requisito formale per esercitare il diritto costituzionale sancito dall’art. 48, sono stati i chiari segni di un percorso non agevole ed insidioso che ha portato lo scorso aprile alla realizzazione del Comites, il quale ha il duplice scopo di promuovere l'integrazione dei cittadini nella società ospitante e di mantenere, al contempo, i loro legami con la realtà politica e culturale italiana.

Nella circoscrizione di La Plata, meravigliosa città dove sono cresciuto insieme alla mia cara famiglia, può vantare di avere avuto ben tre liste presentate e numerose proposte, dalle quali dodici italiani, tra cui anche il sottoscritto, hanno avuto l'onore e la responsabilità di rappresentare i nostri cittadini del Bel paese.

Il rinnovamento del Comites è stato interpretato da tutta la Comunità, come un modo per rinforzare per i prossimi 5 anni, il convincimento delle proprie tradizioni attraverso un energico impulso anche da parte delle nuove generazioni.

Confesso di aver provato una ulteriore emozione quando dopo una prima nomina dei Consiglieri come giovane vicepresidente, sono rimasto a carico della presidenza, in sostituzione di quello uscente chiamato a far parte del CGIE tra 7 eletti di recente in Argentina.

Questo nuovo scenario così formatosi, segna un importante elemento di forza che ci permetterà di lavorare a stretto contatto e attivamente con gli altri pilastri della Comunità, in particolare, sui seguenti temi:

  • estendere la trasmissione della cittadinanza italiana ai figli di donne italiane anche se nati prima del ‘48.
  • trovare una via politica alla soluzione della effettiva riscossione delle pensioni in euro in Argentina.
  • Ampliare il personale dei Consolati per poter gestire più adeguatamente, tutte le pratiche che investono la quotidianità di ogni italiano residente all’estero, nello specifico, che riguardano la cittadinanza, il rilascio dei passaporti e l’assistenza in generale.
  • Modificare la modalità sulla percezione di 300 euro, imposta, per il trattamento della domanda di riconoscimento della cittadinanza italiana di persona maggiorenne di 18 anni
  • Stimolare politiche di difesa e di promozione della lingua italiana all'estero.
  • Promuovere attività che coinvolgano i giovani di origine italiana.

Infine, ritengo doveroso richiamare nel contesto del mio emozionante cammino professionale in terra Argentina, il prezioso contributo della Regione Emilia-Romagna, la quale mi ha consentito in passato di accrescere le mie competenze dirigenziali all’interno della collettività che oggi rappresento, attraverso l'accesso alle borse di studio destinate a coloro che intendono ricevere una formazione di alto livello nel contesto dell’Università più prestigiosa del mondo, che da sempre rappresenta la cultura e la tradizione italiana.

Una esperienza, questa, che ha reso anche possibile oggi il mio desiderio di sentirmi italiano all’estero e che mai dimenticherò.

Nicolás Rucci, La Plata - Argentina

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