Museo Municipale “José Hernández “ (ultima parte)

Si conclude il viaggio nell’interessante struttura che conserva la storia della Provincia argentina
Museo Municipale “José Hernández “ (ultima parte)

Il Museo Hernandez

Verso la fine del secolo XIX, i governi dell´Argentina e del Cile, iniziarono un´offensiva militare di espansione sul territorio che era rimasto in possesso degli indigeni. Gli eserciti di ambedue i paesi trionfarono alla fine di una lunga guerra contro i “mapuches”. Nel nostro paese, quell´impresa fu denominata “Conquista del Desierto”. L´occupazione dello spazio locale Verso il 1818 Pedro Alcántara de Capdevilla –importante commerciante di Buenos Aires (“porteño”)- chiede in grazia, parte sostanziale delle terre che oggi corrispondono al Dipartimento di “General Pueyrredón”. Purtroppo fallisce nel suo tentativo di popolare quelle terre. Per questo motivo perde i diritti di grazia e dopo vari reclami nel 1826, gli fu concessa la terra ad enfiteusi di 32 leghe quadrate. Quando avviene il decesso di Capdevilla, la tenuta agricola viene acquistata da Ladislao Martínez Castro, ed è la proprietà che le da il nome di “Laguna de los Padres” lasciando l´amministrazione a carico di suo fratello Marcelino Martínez. A cavallo dell´anno 1839, i Martínez Castro partecipano alla Rivoluzione di Liberi del Sud, movimento oppositore a Rosas. I Marínez vengono sconfitti e, nel 1847, la tenuta è acquistata da Gregorio Lezama. Quest´ultimo vende –nel 1856- “la Laguna de los Padres” al Barón de Mauá, importante commerciante brasiliano che combina i propri affari attraverso Don Coelho de Meyrelles come rappresentante locale. La sua principale impresa fu quella dell´installazione di un giacimento di sale che più avanti sarà l´origine per il primo nucleo importante di popolazione nello spazio che oggi occupa la città di Mar delPlata. Causa difficoltà finanziarie, il giacimento di sale fallisce e le terre vengono ottenute da Don Patricio Peralta Ramos nel 1860. Un anno dopo, comincia a suddividere e vendere i campi di sua proprietà. Come risultato della diffusione laniera, anche lo spazio comincia a frammentarsi e costituirsi come mercato di terre. Nel 1861, Eusebio Zubiaurre compra tre leghe quadrate a Peralta Ramos. In esse costruisce la tenuta “Ituzaingó” e, ancora nel 1876, due leghe quadrate confinanti, che includono la “Laguna de los Padres” e dove nel 1882, lí, verrà installato il “casco”/dimora della tenuta agricola dello stesso nome. Nel 1888 perisce Eusebio Zubiaurre e, l´immenso podere di terre rurali, viene frammentato -causa l´eredità- in cinque lasciti o appezzamenti. La tenuta “Laguna de los...” rimarrà con una superficie di 2699 ettari per suo figlio Eusebio. Nel 1935 il settore industriale finisce con il fatto di imperniarsi sulle materie prime naturali e s´incomincia a ellaborare prodotti dediti al mercato interno a partire da ciò che era possibile importare. Cosí, Mar del Plata si trasformò in un Villa Balneare e cambiò il suo piccolo profilo urbano verso una densità maggiore. Alla fine degli anni della decade del ´40 e come risultato della politica agricola del governo del “Gral. Perón” (ma più particolarmente dal governatore Mercante), ha inizio il processo di espropriazione di alcuni appezzamenti territoriali nel “campo” e, i quasi 2700 ettari che conformavano la tenuta “Laguna de los Padres”, vengono risentiti dal Regime di Colonizzazione per Legge 5286 con cui, il 68% di quegli ettari furono destinati alla lottizzazione. La fondazione del Museo “José Hernández” L´11 marzo 1960, l´Associazione Museo Tradizionalista Argentino José Hernández dà per concluso con il suo obiettivo, lasciando inaugurata la prima parte del museo. Il trapasso al Municipio L´Associazione precitata rimase a carico del Museo fino al 1996, momento in cui, esso passa alla responsabilità del Municipio di “Gral. Pueyrredón”. Da questo trapasso si ridefinisce il profilo dell´istituzione, si incomincia l´investigazione della tenuta agricola e ha inizio una nuova tappa in cui –quegli oggetti che diedero vita al Museo- oggi ci mostrano ed illustrano aspetti della storia rurale della regione.

Luciano Fantini, Mar del Plata, Argentina

 

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